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fiume della vita

mercoledì 7 novembre 2012

"IL GIOCO DELLE PARTI" ,L'INCONTRO E UNA FELICE NOSTALGIA

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..restò un poco di quella luce che l'amore regala e fa vincere lo sconforto, la noia e la cosiddetta realtà. Non a memoria ma come una canzone che conosci da sempre .L'oblio perché si rinasca e alfin si muoia.


 "Il mondo è un palcoscenico, dove uomini e donne sono semplicemente gli attori. (Shakespeare) Dietro il sipario o a sipario alzato. Nel timore o tremore di sbagliare qualche passo di battuta.



...ma quanta strada! disse qualcuno. Davvero? risposi .Non me ne sono accorta se non per le vesciche ai piedi.





   Sono molto espansiva con gli amici, leale, generosa sino all'eccesso e buona, anche quando sono obbligata a dire ciò che penso in dissonanza col loro modo di sentire.  Con chi non conosco sono invece scostante, a volte  persino altezzosa. Così almeno sembra.  Non so da cosa dipenda, forse un retaggio d'antica timidezza, mai smessa o residui nell'anima disincantata da troppe esperienze.  Sono fiduciosa da rasentare la credulità, però anche se da questa (costante)  ne ho ricavato dolori e pena di mattone, debbo a quella stessa credulità, se il mio cuore è stato preservato  dal preconcetto del male e dall'amarezza che ne deriva, tenendomi aperta la possibilità verso la speranza di cambiamento nel tempo, con la distanza necessaria per comprendere e mettersi sulla via di un recupero di bene.  

Così, come da copione, anche quella mattina quando incontrai Gianni senza pensarci due volte ho allungato la familiarità spontanea del gesto.    Era di spalle e circondato dalla gente (lui parla sempre ed è sempre al centro). Senza pensarci due volte, mi feci largo fra quel fitto di piumini grigi come di nebbia conosciuta nelle strade della bassa padana, o del color del piombo proiettile e fummo a un palmo di naso.  La frazione dell'attimo che precede lo stupore dell'inaspettato, poi l'abbraccio stretto e caldo più di tutti quei piumini insieme fra un coro invidioso di oh come da copione.   Dietro al sipario e sulla scena a sipario alzato.   L'argomento era quello del giorno, Obama...il calo delle borse...gli e sodati.   A me interessava l'amico anche se  non non sono mancata nel l'aggiungersi a riguardo. Ho  Salutato tutti cordialmente e ho ripreso il mio passo da bersagliera pensando e sorridendo.  Sapevo che per un poco avrei avuto tutti gli occhi addosso. Come da copione. Così va il mondo.  La scena comunque si chiude su quel gesto che fa bene perché uscito dalla spina dorsale dilatato fra le costole.

 Poco lontano da una scuola e, all'incrocio di un viale alberato e due nodi di villette allineate come brave bambine da onirica memoria, un altro incontro. Una  una mia allieva mi ha portato al tempo di quando avevo la sua età. Tredici anni o giù di lì. Aveva marinato la scuola. Anche a me era capitato. La stessa forcina storta fra i capelli scompigliati dalla corsa, le guance rosse come due pomodori.    Ci siamo messe a ridere tutte e due quando lei mi ha raccontato la cosa. Però non ho chiesto più di quello che la discrezione permette quando la fiducia è di casa.
I suoi occhi luccicavano in modo strano. Così ho capito che il motivo di tutto doveva essere un ragazzo.   Mi sono alleata con lei. So che recupererà. E' brava e responsabile delle sue azioni.  A casa farà la sua piccola recita personale, tanto per difendersi un poco dalle paura che si prova quando si sa d'aver infranto delle regole di vita e di comportamento, poi parlerà coi suoi genitori. Avrà la giusta punizione, infine l'abbraccio e la piena assoluzione. Loro glielo hanno insegnato con l'esempio. E l'esempio fa più d'ogni  predica, urli, parole.
In questo  "gioco delle parti" c'era tutta la spontanea schiettezza del candore.  Ci siamo lasciate con la felicità dell'incontro.  Incontro felice perché  senza che menzogna o sotterfugio l'avessero inquinato.  A me restò solo un poco di nostalgia per un tempo passato e felice, che come luce all'improvviso uscirà quando ne avrò bisogno. Spero e mi auguro, come da copione.
Da lontano i rintocchi di campana usciti da una piccola chiesa, a consolidare la fugacità d'ogni attimo, felice oppure no, purché il senso di quel richiamo è l'Unione, il comprendersi anche nelle diversità, lo stare insieme, dare una mano anziché spostarla. Felicità mai disgiunta da un poco di nostalgia.

Mirka

Andante "  (Concerto brandeburghese n 4 BWV 1049  J.S. Bach)








Foto mie da cell

12 commenti:

  1. Bello il senso di questo post,costruito con eleganza,atmosfere che ci coinvolgono,incastri che rinvigoriscono il pensiero e fermentano la coscienza,nel suo comandamento centrale.Amarsi per comprendere,compremdere per amarsi di più,capirsi più a fondo per superare e vincere l'egoismo.Uno dei peccati capitali portando esso,inevitabilmente a tirarsi indietro più che a esserci e dare. Grazie grazie,e ancora grazie, con la speranza che,,almeno per questa volta possa stare al passo con la sua generosità.Enrico S.

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    1. Lei ENRICO è già generoso gratificandomi con la sua presenza.Mi onora per l'intelligenza che lascia, per la sincerità del caldo che respiro sempre.Grazie,Mirka

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  2. Concordo su tutte le tematiche di questo post.Qui siamo nel regno delle parole "dialogiche" che scarnificano mentre regalano i sogni delle immagini,delle metafore che sfidano ad approfondire,allo studio di ogni attore nel suo gioco sottile di parti alternate,nella qualità dell'ispirazione che porta sempre a un'inzio, a piacere e senza obbligo a farlo.Grandi gli accostamenti musicali.F.

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    1. Nella mia lunghissimaBrvissima vita,caro F. NON ho mai sentito la necessità d'obbligare nessuno a fare se non fosse sentito.Neppure i miei figli nell'età di un dovere solo mio nell'applicazione o per un'esercizio formativo.Loro sapevano del mio pragmatismo del no o del si,sicchè anche i caricci finivano presto.Mi fa piacere pensarti nel piacere mentre leggi o ascolti questo mio mondo così variegato.Un carissimo abbraccio,Mirka

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  3. Hai ragione quando citi Shakespeare Attori che si rappresentano nel gioco delle parti.Ora enfatizzandolo,ora ridimensionandolo come fai tu coi sottotitoli senza per questo distogliere l'attenzione del tema che proponi. In questo post,l'amore,la spontaneità,la schiettezza,con qualche colpetto di forbice per chi ha attivo e svelto il suo sesto senso,sono chiarissimi..Bello.Baci.Orietta

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    1. Un significato,ORI, si può trovare da qualsiasi cosa,se uno gradisce o vuole.Anche dai sottotitoli.Il teatro come la vita è questo.Non credi tesoro? grandissimo che le forbici per te non le userei mai? A meno che...lasciamo perdere,sai il bene (buono) che ti voglio. Bacio,Mirka

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  4. Tu lasci sempre il segno,amica cara anche a sipario abbassato.T.V.B. Lilli

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    1. Chissà LILLI! Forse si anche se comunque presto tutto cadrà nel dimenticatoi. Baci da mille cherubini in coro,Mirka

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  5. Un abbraccio, un incontro, pensieri quotidiani che risplendono. Belle fotografie, bella musica, quale pienezza.

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    1. Pieno DOMENICA è sicuramente questo post come il mio essere in esubero sempre di qualcosa uscito dal cuore,da un pensiero,dalla fotografia di un volto umano.Grazie,Mirka

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  6. Bello questo spazio- temporale che anticipa la nostalgia nel suo sviluppo di visione unitaria su coordinate cognitive.Un abbraccio.G.M.

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    1. Quando pensi o ragioni G. la nostalgia la fa da padrona.Ricambio considerazioni e abbraccio,Mirka

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