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fiume della vita

martedì 26 marzo 2013

AUGURI DI BUONA PASQUA E UN FLASH DI UN RICORDO PORTATO DA UNA FOTOGRAFIA


...tutti gli anni tornano, le viole, e par che dicano "Ecco la nostra stagione profumata e bella .Godila e non ti domandare, mai, perché il sogno dell'inverno chiuse loro gli occhi"


... tu che ti adombravi con un niente nel Tempo delle vele alte, ora che la barchetta stanca si accinge alla sua riva...fa  o Dio che, almeno quelle perle cantino la memoria a fiaba, col lieto fine d'una viva fotografia  raccolta fra gli occhi di una bianca mano.


"Ma perché dobbiamo essere uniti solo nel momento della morte?" si domandava Karina nella sosta forzata sulla soglia di casa e incollata a una fotografia appesa al muro di una parete aranciata.
Il grosso borsone di cuoio era ai suoi piedi, la porta già socchiusa, pronta a spalancarsi e chiudersi alle sue spalle, il taxi col motore acceso davanti al suo cancello.     C'era uno strano silenzio attorno.     Anche il gallo non aveva cantato, quella mattina, e gli uccelli parevano tutti scappati per un comando imperioso che non vuole nessuna replica.  Karina aveva sentito quel silenzio così innaturale, da difendersi, nel gesto istintivo di far scorrere la cerniera del giaccone, su fino al collo, facendolo sparire completamente lasciando fuori solo la testa.   Avvertì  con un brivido, lo stridore della cerniera in tutta la sua lunghezza sicché anche i suoi denti  stridettero accompagnando lo scorrimento del gesto deciso.  
 Il lampo degli occhi le aveva dato l'ok dell'ordine che le avrebbe permesso la tranquillità necessaria per godere della breve vacanza che si era concessa. Solo degli orologi non si fidava. Ne aveva una decina tra quello che portava al polso, i cellulari e gli altri seminati per la casa.  Ma tutti erano in disaccordo fra di loro, così che, il suo timore era ampiamente giustificato..    La mano era già sulla porta, quando lo sguardo le sfuggi a quella fotografia. E... immediatamente fu , sotto quei riflettori che ne avrebbero immortalato il "senso" d'essere stata sulla terra, nel canto che le usciva dalla pancia, le saliva alla bocca per diffondersi a tutte le cose, lasciando sempre, qua e là un qualche filo di seta, o di perla sganciata dal filo in raccolti di sorelle.
Era stato "lui" a commissionare quella fotografia.  Con la felicità che spruzzava da ogni poro della pelle, era andato a ritirarla, gliela aveva portata e con orgoglio l'aveva messa in bella mostra nella parte più luminosa del muro dove il sole batte anche quando la sera sta per venire.        Poco prima un lunghissimo bacio ne aveva scanalato l'impronta sulle labbra lasciandole il segno per testimoniare il loro legame profondo.  Karina fu travolta e coinvolta da quel l'intensità e ci corrispose spingendo in modo perfettamente naturale tutto il corpo contro quello di lui, sentendo ogni parte di lui. Solo il cuore era fuori dal suo controllo. Batteva all'unisono, si confondeva,  procurando a lei un'allegria sfrenata quando cercava di distinguere quale fosse dei due a battere più forte.  Un'allegria chiaccherina, come quella fontana alla quale aveva bevuto con tale ingordigia che quasi la soffocava con grande spavento di lui.       Si stupì per la stranezza di quel bacio, lungo come un treno e cercò di sottrarsi,    Era abituata alle alte velocità non alle tradotte e, qualcosa nella superficie dei peli sulla pelle la inquietò.  Staccò la parte più bassa del corpo, il petto, fece pressione al collo, provò a scollarne le labbra. Niente. Queste restavano saldamente agganciate a quelle di lui.  La presa dell'uomo era diventata acciaio.       Lei ebbe paura e continuò ad arretrare a strattoni balbettando parole più vicino al rumore della sua pancia che a un significato da interpretare.   Divenne cattiva:" Basta!" gli urlò con la voce tagliente e colorata di tutti i loro litigi.  Litigi che, comunque, finivano sempre in baci, morsi, e risate. "Mi fai male", gracchiò come una porta arrugginita.   Finalmente riuscì a distaccarsi completamente da lui.   Le distolse gli occhi e guardò altrove, su un punto che non aveva mai scoperto sino a quel momento.   Dentro sentiva crescere la furia di tutte quelle volte che lui faceva finta di non capire o di non prenderla sul serio.    L'uomo scoppiò a ridere. Una risata fragorosa da farle desiderare di morderla sino in fondo da dove era nata.   La prese velocemente per la vita avvicinandola ancora a se.  Le scompigliò i capelli con la lievità d'una carezza immaginata, poi glieli strattonò con tanta forza da farla nuovamente urlare:  "Ahi! Smettila! Mi fai male."   Allora, lui, ridendo solo con gli occhi, la sollevò come una pagnotta di granoturco o come un cuore cavato da un corpo pulsante ma lasciato intero e integro.  Fu il turno di Karina a ridere quando ravvoltolata dentro alle sue braccia, si dirigevano al letto di quella camera di pensione ch'era tutto il loro paradiso.

Quella fu anche l'ultima volta.

 Karina fece per correre alla finestra per un nuovo saluto ma qualcosa la arrestò    Nell'alto della coscia nella tasca dei jeans un piccolo ingombro  la portò a frugare, in cerca dell'oggetto misterioso che si era trovata a gonfiare la tasca.   Il cuore cominciò a grandinare così forte da spezzarle il respiro.   Smaniò per la difficoltà a trovare la strada e per fare prima, strappò l'orlo della  piccola tasca.    Eccolo dentro al suo pugno. Lo prese e come un officiante fa con l'ostia benedetta, lo depositò al centro delle due mani che per l'occasione avevano preso la forma di conchiglia .      Un sacchettino di velluto blu legato da un cordoncino d'argento splendeva come di luce propria.    Con la lentezza che usava per le sue meditazioni, quando ne aveva voglia, lo sciolse e con tutta la faccia guardò. Dentro c'era un filo di perle chiuse da un grosso cerchio d'oro.


Ma il destino aveva voluto altro perché lui non rispose mai più nè ai suoi gemiti, né alle sue canzoni più belle.

Un colpo di clacson fece sobbalzare Karina dalla spugna del tempo.  Si scosse. No. Non aveva dimenticato nulla. Neppure le violette lasciate come AUGURIO DI BUONA PASQUA a tutti gli amici del suo blog.

Mirka


"Farruca" ( Joaquin  Turina)






16 commenti:

  1. Auguri intelligenti,inventivi e originali.Mi complimento.
    Siamo mappe del cosmo,carissima Mirka e,provare a capirle a distanza e dopo che il tempo ha lasciato le "sue" impronte, è un viaggio sempre affascinante.Perchè è il "nostro" viaggio,perchè in ogni sentiero di quel viaggio,ci siamo "noi" e solo noi,diversi ma sempre noi stessi,anche se in apparenza le esperienze della vita ci hanno trasformato.Poichè solo per "come siamo" abbiamo risposto a quelle mappe.Ovviamente al di sopra di tutto e a prescindere da come siamo,a presiedere il nostro destino individuale,vi sta un piano superiore che agisce in noi e attraverso noi,affinchè si attinga il "sapere" per "unificarlo" al tutto universale,"guadagnando" la serenità.L'unico stato che può permetterci l'abbandono e tranquillamente affidarci.Ricordi?...Tanti tanti auguri anche a te e un affettuoso abbraccio.Salvatore

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  2. Forse sono nati da lì i tuoi canti più belli,si è rafforzato il tuo codice morale ed etico,i tuoi ideali.Perchè chi ha avuto un bene così,(amore)non lo perderà mai,e sarà anche capace di darlo e farlo pane per tutti. Buona feste laiche con tutto il cuore.Mario

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  3. Tutto ci parrà come una fiaba,ghepardina cara.A ricordare parte della realtà,solo una foto,ma "senza domandarci perchè nei sogni dell'inverno le viole abbiano chiusi gli occhi".Sai cosa mi sento di dire per finire?...Che un pò di lacrime insieme non possono fare che bene.Baci.Carlotta

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  4. Si può dominare il destino? E' difficile dare una risposta in un senso o nell'altro.Comunque sia, resterà la felicità segreta e che ci porteremo nel cuore per avere assaporato alcuni regali da lui mandati,concentrati in una splendida fotografia che ci rappresenta e di cui possiamo essere fieri.Tantissimi auguri anche a te,carissima Mirka.Con affetto.A.

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  5. Bello,toccante,originalissimi gli auguri che,affettuosamente li ricambio anche a te per una Pasqua di vera resurrezione.Sergio

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  6. Un abbraccio fortissimo amica cara dagli occhi sognanti, ed un augurio di serenità...
    Luigi

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  7. Auguroni di buona Pasqua, cara!

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  8. Occhi da fiaba e come tali contenitori d'ogni finale...Sembra d'averti davanti Mirka perchè nulla è cambiato di quegli occhi. Come gli antichi Greci ci ricordano,la vita è un mistero,e che,contro alcune cose o avvenimenti nulla si può,se non con la saggezza senza tempo degli istinti,per comprendere ciò che si deve accettare e quello che aiuta a comprendere un'errore fatto e che ha creato l'insieme di concatenazioni,distinguerle,per evitare altri possibili errori.Il destino s'incrocia sempre con il carattere,credo.T.V.B. Tanti auguri col cuore anche a te.Tu sai che puoi credere alla mia sincerità assoluta oltre che al mio affetto.Maria R.

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  9. Buona Pasqua, Mirka. Il racconto, però, più che di una resurrezione mi ha parlato di fine. Un'emozione che ultimamente provo forte, senza nessuna forza che la contrasti.

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  10. Carissima Mirka,ricordo molto bene la tua saggezza in età giovanissima,credo proprio nel tempo di quella foto,quando ti rivolgevi a qualcuno con sofferenze d'amore o altro con la tua famosissima frase "tutto passa e sarà persino un bene che ti sia capitato questo che stai vivendo.Vivilo totalmente e con sincerità sino in fondo.Un giorno potrà diventare una perla preziosa da mettere vicino alle altre." Chi stava male ne traeva conforto,chi faceva gruppo,sorrideva,t'ammirava e sentiva che in quello che dicevi c'era una verità illuminante.Ecco,vedi? In questo post, sei riuscita a ricreare le emozioni di sempre,a farci pensare,a desiderare che tu sia ancora con noi.Non potendolo, ti abbraccio forte forte e faccio anche a te gli auguri più belli.M.Berni

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  11. Un post bellissimo per fare gli auguri e portarci dell'emozione.Ringrazio infinitamente e ricambio con tutto il cuore.Giorgio S.

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  12. La vita, la morte, l'amore, gli aneliti di una fusione nuziale. Il canto, il dolore, la Pasqua. Che sia resurrezione per ognuno di noi. Il pensiero dei più cari a noi sfuggiti: quale dolore d'amore. Ti sono vicina.

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  13. Quante emozioni ,carissima Ebe, in questo sublime post ! La vita ti doni costantemente e incondizionatamente i suoi frutti meravigliosi.Buona rinascita ,tesoro.Mary

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  14. Ma che bello sapere che ci siete tutti e così generosamente cari.

    VI RINGRAZIO IN UN'UNICO ABBRACCIO.

    Mirka

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  15. Anche in questo racconto si evidenzia una tua caratteristica.Il "particolare".Testimone di dinamicità,di vita,di tempi che si afferrano al volo,d'apertura a dei mondi e ad altro, dove ognuno può attingere,immaginare,ritrovarsi. Bello.F.

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    1. Vero caro F.Una mia caratteristica, naturale, un sogno in cui c'è posto per tutti,almeno per la libera immaginazione,dove i sensi ne sono i colori e il pennello.Grazie,Mirka

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