fiume

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fiume della vita

lunedì 7 luglio 2014

CORDONE INTIMO







 Fu quel gesto di prima nascita che col sorriso bianco si dona, consapevole che dono è stabilire il patto del servizio a fondere di petali la vena principale nell'antico gesto del lavaggio ai piedi? O  fu invece l'apertura a un microcosmo dove la terra e il cielo si incontrano, e  dove trovano risonanze gli echi di vite passate, vedette attente su qualche cima di montagna o su qualche  cresta d'onda?  Per udire, riportarle a parola, l'unica parola, quella che risveglia per dar voce al volo liberato come fumo di vento su labbra ancora suggellate?  Questo ancora non saprei dire ma... so per certo che, goccia di sudore marino in perlata di sole divenni, la parola usata per fermarla di storia nel suo divenire tela bagnata che si asciuga alla fiamma. Così che, in questo dialogo interno d'amore sentii la parola che lavorava sulla mia materia mobile, il mio essere congiunto a lui come un'unica anima comunicativa.  E nel nostro gioco c'era il bello e il terribile insieme, un mondo misterioso e potente. Forse come ogni divina creazione. Onde dello stesso mare. Si riempì la casa e fu mare anche lei. Sognavo? Non so. Quel mistero lo sentivo vivere  dentro di me come verità di un enigma che tutte le cose contiene. Senza svelare ma in continuo dialogo come forza  ininterrotta di energia.  Ricordo la prima volta che vidi danzare ombre rosse e blu sul muro della stanza.  Era notte e la piccola lampada sul comodino ancora accesa procurava quegli strani effetti che  inseguiva affascinata e con un poco d'inquietudine . Confesso d'aver provato paura. Le ombre parevano  tante fiamme che mutavano di colore in continuazione. In quella paura  però c'era la gentilezza ferma dell'invito, una sfida ad andare avanti dentro qualcosa di cui non sapevo nulla se non il beneficio di una parola guidata dall'intuito che rinnova l'entusiasmo sul nuovo puntello luminoso ma padroneggiato da una sapiente autorità di coscienza superiore che dirige verso il bene. Non poteva che essere Intelligenza tramandata dal sole che splende in funzione di dar vita alle piante, agli uomini, alle cose. Dolcezza di madre che contiene nel cuore tutti gli strumenti necessari per capire, autorità di padre che con polso fermo guida. Fra deserti, scogli e pericoli e mai si arrende. ..Sentivo di fidarsi, ma anche se non lo fossi stata pienamente ormai mi sentivo parte di quel cordone. Un cordone senza tempo nel l'ebbrezza di una verità impossibilitata a distinguersi dal l'errore, senza per questo inficiarne l'essenza originaria di quel canto d'amore e sospeso come respiro sulla testa. Pensai "che gioia vivere per morire così, semplicemente congiunti al mistero. Forse la vita è questo essere oltre la stessa vita.

Mirka


Doctor Zhivago ( Lara's -theme)


7 commenti:

  1. Un saluto affettuoso. Ti leggo sempre volentieri.
    G.

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  2. Che strano dialogo. Misterioso,iniziatico, quasi trinitario. Però non ho capito se era un sogno,un'aspirazione immaginata o realta. Bello comunque. Sergio

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  3. Sentirsi insieme così, credo sia l'unica cosa che permette di affrontare la vita a testa alta e infine chiudere tranquillamente gli occhi incuranti del dopo. Fai sempre sognare anche me. Baci baci.tvb. Mary

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  4. Mah! Forse SERGIO una realtà semplucemente immaginata. Ciao,Mirka

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  5. E vada per il sogno MARY che se bello nessun ladro può nè intromettersi nè rubarlo tuttalpiù solo invidiarcelo. Mirka

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