fiume

fiume
fiume della vita

martedì 21 aprile 2020

COLAZIONE d'aprile Del l'anno 2020








Con passo svelto ma in stretto di gengiva
 mi sono portata al terrazzino della casa
 attraversando la cucina senza degnarla di uno sguardo
 se non per il lavello con le stoviglie lasciata dalla sera. 
 Venivo da un sogno bello lasciato dal Cuore della notte.
 Imbarcata sul Bounty  dominava il mare
 freschissima l'estate
 lontana da ogni mondana tentazione  
 da lontano baia e qualche isoletta sparsa qua e là.
 I pesci giocavano allegri e indisturbati
 senza la trappola del l'amo o della rete.
 Ma d'improvviso l'abbaiare di due cani mi scisse dalla idilliaca visione
 e irreparabile spezzata l'atmosfera e il sogno ad occhi fondi.  
 Rientrata alla Realtà della cucina
 su lo sbuffante odore del caffè
 gustato a unica Speranza certa
 e sul lasciato del lavello in attesa della parola amore 
in stoppata di passi e senza sentir ragione
 previa chiamata Commissariamento Sanitario
 in ricorsi intrecciati di Caffè 
gustato solo per l'amaro lasciato ai denti
 fragole bastarde del l'amaro alla dentina 
in gestualità autonoma che accarezza l'aria
 al profumo di glicine e lillà su naso e occhi fondi
 per farne ventre impollinato quasi a festa
 sul ronzio di Api familiari e 
di insetti fastidiosi e vermifughi a terra.  
Restò è vero la Tavolozza dei colori in testa
 a godimento certo di pittoresco agli occhi
 con pennello dalla punta finissima in un angolo scordata
 per farne ragnatela di rugiada 
con dentro il grande caldo del l'astro imperatore.

 Così ebbe a sognare chi altro Vivere non gli fu permesso. 

Mirka


Recuerdo De La Alhambra" Francisco Tarrega



giovedì 2 aprile 2020

BALCONE BLU E GIALLO Di FARFALLA







Una balconata di blu ha spezzato la cupezza del l'aria. 
Gialle farfalle hanno impallinato gli occhi 
a sbalzato cuore nel muto del gioioso grido soffocato.  
Semenzaio oltre noi stessi e la nostra terra
senso esaltante della fragilità di un brandello di lamiera
 golosa fiammata al freddo delle stanze
tegole danzanti ai tetti 
sul nervo principale lasciato ai denti 
e un sole di cipolla illuminato ad intermittenza. 
 Erbetta nuova che si infila nel verdissimo del muschio
 come da cicogna il seme inconsapevole del lasciato. 
Lampeggio di memoria in rifondata vista sbalzata a prisma.   
Si disse allora la gran Signora che mi stava accampata a fianco
"Non è vero che la vita è solo in bianco e nero, ma sogni ovunque e 
sempre naufragati allo strappato dèi molteplici colori". 
E alla vista dei vent'anni anni  il rivoluzionario Dylan
 in camminata spedita di  piraterie
 allegramente e con strafottente audacia.

Mirka





" Blowin'  in the Wind" (Bob Dylan)