fiume

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fiume della vita

giovedì 26 marzo 2020

I SILENZI E IL CARILLON








Quanto silenzio attorno! 

 Zitti gli  Uccelli come da preceduto sparo.

 Silenzio dei Cani rumorosi per sicura festa nel prima.

  Sparito il colorato chiassoso circolo dei Bambini
 dispensatori di allegria trasportata fino al cielo .  

Spenta la improvvisa luce saettante alla parete dei Palazzi 
che un tempo rotolavano timbrature di presenze
 individuata a mezzo di finestra spalancata a rassicurante vita
Testimonianza imperativa di emergenti Vedute amicali
 su l'attestato di un canto un verso un grido un ombra. 

L'aria si è raggelata su lo strozzato di comunitaria ragnatela
 confusa sbigottita inasprita incattivita
 su l'improvviso Bavaglio di un tampone a cambiato di giornalismo.

 Innaturale sospensione che precede un Antropologico Mutamento
 e gelati fanno i polsi abbarbicate alle mani incollati alla gomma di guantini.

  Poi...           d'improvviso 
 a modo di Clessidra canterina annunciatore di ruscello

il Carillon 

cominciò di botto e senza il prima caricato a suonare la sua gioiosa tiri telata.

   E la vita ritornò Piena dei suoi splendori agli stupiti occhi.

  "Sono viva" 

mi annunciò il battito lento di quel muscolo a Sinistra del mio corpo.

 In ritornata congiunzione al primordiale Senso del veduto
che alla eterna fiducia si è affiancata al Tempo del passato
 e Forza diventata  È  scacciando  tremori e debolezze
 in battiti sonori di imperi universali
 come rugiada l'alba prima che il mezzogiorno prenda fuoco
 in gittata argentina nel Silenzio che lavora
in Liberato a festa di freschezza e Visibile espansione
senza l'orrore appresso di u primo caffè al mattino
in ferita di notturna disperata per dispersione in grigio alle pareti
sul purissimo di oreficeria marchiata in sempiterna dal l'infallibile Fuochista
che mai sbagliato ha il tocco del centrato. 


Mirka


"La tempesta di mare".  Vivaldi




Nota : La musichina  comunque del Carillon è Stille Nacht

venerdì 20 marzo 2020

FREMITI










Un fremito di vita Immaginata
 ha spazzato l'aria infettata dagli uomini 
in filata trionfale di cucitura. 

Tremore di terra in gemiti di festa. 

Nato è l'atteso.

Forse di bimbo
forse da risvegliato letargico soporifero sonno.

Vita che danza la guerra su nasi incrociatori di verità 
natali sempreverdi in fuochi aromatici richiamanti
 sconfiggendo il Nemico
 in ricamato d'argento e di oro
 potenza elementare di Superiore soffiatore 
vincitore di ogni male steso a ragnatela.


Mirka






Waltz Spring (F.  Chopin) 








Nota: Si tiene a precisare che, il musicale attribuito a F. Chopin è in realtà di altro Musicista, così risulta dal ricercato, essere certo Paul De Senneville (1983 ) denominato "Mariage d'Amour" in perfetto stile Chopin e al quale va il medesimo Riconoscimento, e Scelto, consapevolmente dalla sotto scrivente, per la bellezza del video pertinente a quanto scritto o immaginato, con il supporto ovviamente del musicale

mercoledì 11 marzo 2020

PICCOLO BIANCO FIORE




A tutto indifferente hai voluto crescere ugualmente
piccolo bianco fiore
tra il groviglio di intricati rami e di infettati crepacci della terra.

Non hai in dono il portato di profumi eppure sei perfetto
nella forza vitale che duplica la vista e immenso fa lo scorrere del tempo in dinamiche diverse e sempre uguali al l'affermato di sostanza.

Guardando la tua compiutezza ho congiunto in preghiera le mie labbra
trovando l'aiuto in Resistenza mentre si prepara ad altro in mutato di ignoto ma ricordando agli occhi la Bellezza della vita Insieme attraversata.

E affidandosi alla tua vista si sono chiusi gli occhi per ritrovarsi
nella vecchia casa presso la ferrovia dove a ogni ora passava il treno
il fremito dei pioppi sempre in testa,
l'odore del tiglio da lontano a sicuro viale conducente
il pasto sul l'ora precisa nel mezzo di giornata
la Campana a segnarne la festa del l'incontro
 la tenerezza del mondo antico nel guizzo di pensiero non mutato
la grazia semplice dei gesti quotidiani del passare il pane o l'acqua
il polpastrello intriso nel barattolo di sugo d'uva le guance fatte fuoco
la casseruola coi profumi buoni sulla grossa stufa gli occhi a girasole
e...il trasformato agli occhi che tutto hanno veduto colmi di cristalli
nel potente salvifico liberamente sciolto in gola chiusa e stretta dalla corda
la relazione Là a punti imprecisati con al centro sempre l'innocenza
e un poco di felicità dilatata sulla tela della malinconia sottile
 alla soglia della guardinga incerta notte che precede l'eternità del sonno
in vestito di  umida Preghiera semplice.

Mirka


Andante. Sonata in Do Mag K.545  N. 16  Mozart