NEL TEMPO. A NATALE...

... e sarà complicità del gioco.













E sarà un vortice d'aria che con forza
chiederà
di portare via il tuo respiro
o una danza che gli occhi scaverà di
mare
dove ogni sconfitta si ribalterà in 
vittoria
nella gioia e nei dolori tutti a gran classe
rinata 
pas sur la nejè  balugini a primavera
tra il sogno e la memoria nel forse di un 
deja vu ebbrezza di follia che fu la
corsa
eppure poco cambierei di quella 
partita a scacchi cara quanto l'esistere mio 
insieme agli altri cosmopoliti se non per qualche salto 
in più e più audace silente solo per concentrare le forze
ma condizione nostra è il comprendere
se non dopo il morire che ai tropici del 
sangue
il comando del banchetto lo tiene sempre in pugno
qualche divinità che soffia forte il verde e il nero
sgusciati dalle reti sue noi ospite clandestini anziché invitati
senza poterne contestare gli ordini di chi governa il
gioco
io la mia danza di colori inventati che nell'aria si dissolverà
portandone gli echi dove non so o forse solo su cose 
immaginate sovversivi di ritmi allegri e ben decisi
specchio evocativo di chi mai dissimula l'affanno
di quanto illusoria ricercato dia di frugare l'incedere su l'onda 
originale
di guizzi che li immortalò nel volo
mentre la cenere s'aggirava formando nuovi nidi
mendicanti di banchetti o manna in mezzo al fiato la 
Fortuna.


Mirka