...anche il cielo di ieri sera sembrava macchiato da dubbi di semenza incivile
I DITTATORI
E' rimasto un odore tra i canneti;
un misto di sangue e carne, un penetrante
petalo nauseabondo.
Tra le palme di cocco le tombe sono piene
di ossa demolite,di ammutoliti rantoli.
Il delicato satrapo conversa
tra coppe, colletti e cordoni d'oro.
Il piccolo palazzo luccica come un orologio
e le felpate e rapide risate
attraversano, a volte i corridoi
e si riuniscono alle voci morte
e alle bocche azzurre sotterrate di fresco.
Il dolore è celato, simile a una pianta
il cui seme cade senza tregua sul suolo
e fa crescere al buio le grandi foglie cieche.
L'odio si è formato squama su squama,
colpo su colpo, nell'acqua terribile della palude,
con un muso pieno di melma e di silenzio.
PABLO NERUDA
"Ci si può illudere d'essere guerrieri ed eroi anziché pensare d'essere essi medesimi causa di rovina". Così ho pensato questa mattina all'alba mentre si accingeva a prendere il caffè rovesciandomelo addosso..
Tutto è fragile e frana se la coscienza non è fondata sulla pienezza di una vita morale, la necessità sociale, e il coraggio che conduce all'azione senza che, l'improvviso del dubbio incida sul vigore.
I risultati sono sempre fabbriche di cartongesso con le facce pignone che continuano a guardarle.
Mirka
"Canto general" (M.Theodorakis- P.Neruda)
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