fiume

fiume
fiume della vita

martedì 26 maggio 2015

MI DICEVI





 Mi dicevi    Sono sul viale del tramonto     Dammi     e io ridevo perchè ancora ignoravo o volevo ignorare una realtà che faceva male mentre tu invece sapevi .   Ma ora che vedo chiare le due rive del fiume perfettamente unite  non rido più   cerco solo in quell'abbraccio negato da una giovinezza che sapeva di aspro irriverente nel mentre offriva il labbro al miele, misericordia a Lethe. per tutto ciò che fu ardimento d'incoscienza nella consapevolezza dell'oggi che riordina senza più "simboli" di eroicità se non ricreando lumini   piccoli lumini di novella energia utile solo a me stessa.  E ovunque    sono certa sentirai l'appello di questa mia nuova coscienza rifiorita, anche se tardivamente, in questo abbraccio senza tempo, lieve come lo sbattere di piume udibile solo a te. Tu mio "doppio invisibile".  No non temere. Niente piagnistei  (del resto non li ho mai amati)  vedi rido.  Rido anche se non trattengo  le fontane da entrambi gli occhi.


Mirka



"I will always love you"



























8 commenti:

  1. Cara,mi sono commossa leggendo questo scritto. I tempi non coincidenti per capire sono anche quelli che non ci permettono di vivere il presente,forse,come dici tu,per un'oscuro timore di affrontare una realtà che non vorremmo. Solo ,molto tempo dopo arriverà chiaro alla coscienza il significato profondo dell'accettazione e con essa anche la pace,l'abbraccio conciliativo,la comprensione del "senso" dell'inquietudine prima che le rive del fiume si vedano congiunte. Con affetto Maria

    RispondiElimina
  2. Interessante e toccante. Se hai ricordato vuol dire che era necessario portarlo alla memoria cosciente. Quando si è molto giovani si sbaglia credendosi invincibili e non riconoscendo la propria umanità e neppure il tempo che scappa. Ed è allora che alla memoria ritorna un segno preciso affinché ci si prenda per mano e ci si guidi all'abbraccio non negandocelo come fu di un tempo passato. E questo è il regalo che ci facciamo dal momento che nel frattempo siamo cresciuti ridimensionando anche il nostro Io superiore ritrovando nell'adulto che siamo diventati il bambino riappacificato a tutto. Ciao. Un caro abbraccio. F.

    RispondiElimina
  3. Cosa non inventa la memoria per neutralizzare ogni paura, ridare all'anima il gusto di qualche colore! F.

    RispondiElimina
  4. Mah! Forse il "senso" fu solo per far fermentare l'inquietudine renderle omaggio con la memoria finalmente placata. Ciao Mary, abbraccio. Mirka

    RispondiElimina
  5. F. O più semplicemente il bambino/adulto che si affida senza più domande. Grazie. Mirka

    RispondiElimina
  6. Forse l'ombra di qualche paura resterà sempre F. insieme a un colore inventato. Ciao, Mirka

    RispondiElimina
  7. Tu non hai mai amato i piagnistei,è vero,ma ora hai passato quel pianto a me. Forse mi ci voleva. Era tanto che non lo facevo. Tiziana

    RispondiElimina
  8. Sono contenta d'esserti stata utile anche qui Tiziana. Piangere a volte fa bene, non permette al cuore d'inaridirsi e fa gli occhi belli. Un sorriso, Mirka

    RispondiElimina