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fiume della vita

domenica 13 settembre 2020

L'Inatteso

 






E...l'inatteso si presentò come un sabbiato d'oro d'antico tempo
in un battito tranquillo e in saltellante martellino.
Reciprocamente accolto a Festa come di danza cambiato solo nel ritmo.
 Si ché flussi di vita entrarono in circolo danzando l'istante della mutante eternità in transito e immutabile nel suo essere Esistente vivo. 

E la si ammirò. 

La si ammirò come pittura del bel tempo Rinascimentale tenuto in memoria di splendore.

 Anche il corpo esultò come di Elisabetta il bimbo nel ventre al momento del l'incontro. 

E se la testa lievemente ebbe a chinarsi, lo fu solo per meditare l'improvviso del Dono ricevuto e ricambiato con l'allegria di un bimbo Complice del giocato 
sulla certezza della vittoria tenuta al ridente degli occhi che sa che con il giocato si chiude anche la partita. 

Uno splendore di quella polvere d'oro che un giorno qualcuno la portò in regalo dal l'Africa, con l'intenzionalità augurale di lunga vita permessa dal Cosmo benevolente,
 e che, ricordando spinse  senza indugio  a Comunicarla con la scrittura anch'essa ballerina. 

E pertanto sentendone l'odore attorno, 
pur non sapendo esattamente dove guardare.
 Davanti?  A fianco?   Dietro?  
O più semplicemente perché la si porta addosso. 
Proprio come polvere di Cipriano di riso borotalco
abbondantemente sparato da mia madre
 quando infarinato trovava ad accogliere  tutto il corpo bimbo, 
o come facevo io con i miei bambini allegramente tutti Interi esposti.


Mirka


 Scrittura ispirata dal Concerto N. 1 di Beethoven e precisamente dal vivace Rondò

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