Cerchiamo Verità nel battito che scivola nel Nulla
Ci si racconta che fu colpa dello specchio se il tocco ritornò alla gamba e lo fermò sul punto più centrato del ginocchio
Silenzioso fu l'orgasmo come un dolore nato sotto cattivi auspici in ventre spalancato a rosa percependo la bufera della guerra
Si venerò il gelo ascoltandolo col fuoco dell'orecchio borbottante litanie
Ruotò a mulinello l'inconscio superando Platone e Nietzsche svelando ai vivi l'umanità dei morti
Si tennero per buone le invenzioni di quotidiana cronaca trasformandole in trascendenza creativa censura alla virtù più curioso il vizio
Un conscio per ovatta e premio a una Classe Politica onde meglio imbrogliare nel fine settimana chi è già "secco" per il tolto dai polpacci
Canta o Musa il Bel Paese smorto in lingua imparata alla tivù mentre consuma la "sua" puzza nel l'essudato sporco
Richiama il Che l'ombra di bandana e non annoia perchè fu vita gitana da scoprire tutta anche se interrata
Mi dico vorrei anch'io con la tenerezza stemperare ogni ossessione che sa di frottole o di comiche verità...
perché fu proprio l'impennata dello stelo a dirmi che il polline viene sempre a primavera dopo l'inverno lungo
E questa è vera poesia. Poesia di Vita Vera. Anche sbagliando coi rimbombi che bordellano nella testa come vuoti a perdere mentre la poesia muggisce per mammelle gonfie. Il resto son frottole sul tavolo dispensate a pane e vino.
Mirka
"Vamos por ancho camino"" (Victor Jara)
Nota: Questo "improvviso" un poco bluffato nella terminologia giacché in mattinata l'ho corretto aggiungendo cancellando e rimettendo come fanno i "seri veri" della poesia. Son riuscita a placare il mio senso estetico e tendente al perfezionismo?...Non so. La spinta era quella, la "ricerca" sempre insoddisfatta.
Le tue tematiche portate "secche" per mano ma col cuore caldo di speranza. Quella che sopravviverà malgrado tutti i più ignobili attentati.F.
RispondiEliminaSiamo in trincea dove sonnecchia la vita ai bordi dell'Inorganico,pronto a trasformarsi in "buoni" provocatori di rivoluzione per agitare le fetide paludi. Abbiamone profonda coscienza,dolcissima amica.Ti abbraccio. Elsa Fonda
RispondiEliminaEppure si sente un'intatta fiducia in questi versi,una forza di speranza che sfida un futuro d'incertezze,di assenza,di solitudine. E' la tua vittoria sulla brevità del tempo,cara amica. Un grande abbraccio.Grazia G.
RispondiEliminaANCH'IO ABBRACCIO TUTTI.UNO PER UNO.
RispondiEliminaGrazie,Mirka
"Borbottii di brace". E hai ragione perchè il fuoco si sente anche sotto l'angoscia della cenere che tenta di spegnerlo. In questi molteplici aggettivi c'è tutta un'umanità ferita,la sottile orchestrazione di un mito di comunicazione che porta alla coscienza di quanto siano diverse le conquiste di ciascuno. Una linea sottile di confine tra un'ineffabile illusione e una realtà che corrode come una chiave di pirandelliana scrittura tutta da decifrare. Cappello! K.V.
RispondiEliminaLa realtà è molteplice nelle sue infinite crude sfumature KLAUS,noi gli echi se non si ha la forza di trasformarli in univoca vita. Grazie infinite e sempre onorata per la tua attenzione. Mirka
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