L'mprovviso di una sirena fece saltare di un colpo il cuore - rimbalzò ovunque come palla di cannone
L'improvviso di un pugnale fra qualche tenera nuvola in un cielo azzurro smorzò la dolcezza di una melodia -si accese una candela
L'improvviso di un'innaturale silenzio bombardò la mia finestra spalancata per carpire il rosso dell'ultima foglia -fui obbligata a farmi male per non sentire il sudore delila paralisi
L'improvviso di un grido interruppe il quotidiano gesto d'allacciarmi le scarpe lasciandolo sospeso fra un fascio di nervi scoperti
L'improvviso abbaiare dolente di un cane si frammise nel languore lento della sera - rabbrividii come da scossa d'alto voltaggio lucide il blu delle vene
L'improvviso della polvere sollevata dallo sfrecciare pazzo di una macchina spezzò l'ultimo profumo del gelsomino -si chiusero gli occhi le palpebre un ripostiglio di stoppia
L'improvviso arresto d'un treno senza la stazione di fermata mi tese la pelle del ventre - comincia la battaglia io un'invalida a vita
Al mercato dei fiori vi trovai di tutto un poco,strilloni confusione e falsi ambulanti -ma non i fiori
Un dibattito catturò la direzione dei miei passi vi trovai messaggi cifrati,strane complicazioni, niente che mi parlasse della classe operaia, ne dei precari -presi il volo come l'uomo del violino sui tetti e con lui formai entropia mentre fermentavo
Una caldaia mal funzionante raggelò l'abitacolo del mio corpo, un accappatoio a salvarmi dentro il ruggito di una leonessa - rimpiansi il primo mastello di legno l'allegria bambina la mamma con le mani nei capelli
Un pomodoro dal sapore di cetriolo anemico lasciato nel piatto la nostalgia di un'orto che non c'è, un minestrone caldo - una frantumata difesa alle viscere contorte per l'impietosa sorte
Sacchi d'immondizia seminati ovunque mi costrinsero a vedere le cose con la chiarezza di uno spropositato consumo e spreco - dolente l'occhio
In un autobus esseri informi abbarbicati gli uni agli altri come granchi dondolanti mi portarono a desiderare un Paradiso Perduto letto da qualche parte per evitarmi una crisi di claustrofobia -un Monastero nel punto più alto del Tibet
Una processionaria di ragni tarantole vocianti alla Posta Centrale mi fece capire che esistevano valori e linguaggi diversi da quelli che avevo sempre perseguito scoraggiata mi arresi a quel viaggio infernale trovando conforto in una caramella succhiata con libidinoso gusto -mi ripromisi la permutazione in qualche tipo d'uccello.
Questo è il Tempo che vivo, che viviamo. Con l'ansia che esce da ogni buca della strada, nel fumo del cielo più corridoio di aerei che di nuvole tosse e,che,per quanto io cerchi di parlargli razionalmente continua a farsi beffa sghignazzando di grosso. Il bisogno di simmetrie immaginate agli albori di una Vita tanti anni fa con Occhi sgranati. Nel naso i maltagliati coi borlotti che borbottavano come un mare in amore che faceva mia madre in fila per tre col riporto di due, un libro in tasca e l'astuzia di leggerlo per distrarre il Tempo affinchè mi porti alla continuazione del Viaggio a dimensione umana più che a una notte di "grandi coltelli" . Chissà.
Mirka
"Ouverture" (Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate -F.Mendelssohn)
Hai descritto la realtà sotto tutti i suoi aspetti sconfortanti e brutti ma dipingendola col pennello dI Goya. Anche in quel tempo non andava bene. Sergio
RispondiEliminaVien da pensarsi degli eroi per neutralizzare lo spirito della resa e con coraggio consegnarsi a un qualcosa che ci dica "avanti,passerà...non è, ,la corrente innoverà e porterà del del buono". In tutti i casi concordo su tutto. F.
RispondiEliminaSi Sergio. Ogni tempo, più o meno. Nell'adesso manca anche un Goya e ritrovarlo costa un biglietto che ci porti al Prado. Ciononostante facciamo finta di poter almeno salteggiare in quel di Padova e lì fermare il tempo. Ciao, Mirka
RispondiEliminaIl buono tornerà F. I minatori sono da qualche anno in sciopero buie le miniere con tutti il loro tesori ma...Tornerà.
RispondiEliminaQuesto tempo arresta ogni sogno cominciato mentre il cuore conosce l'obbligo di non arrendersi a nessuna paura. Intanto ascoltiamo questa musica di sogno eviviamo come se dovessimo cominciare ancora tutto da capo.Maary
RispondiEliminaIo non ho mai smesso col cominciare "da capo" Cara Mary ma penso tu lo sappia senza che te ne elenchi le volte
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