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fiume della vita

giovedì 18 luglio 2019

CAFFÈ E VIAGGIO





Viaggiare è anche andare a prendere un caffè, su una spinta irrefrenabile e misteriosa immaginando altro.  Su echi di vibrazioni circolanti da qualche vento portato alla memoria per non lasciare nulla alla fissità dello stagnato.
Sono al centro di una piazza.  La gente attorno vive il buon momento in tranquilla diversificata conversazione. Dei bimbi giocano senza fare rumore. Quasi una preparazione al gioco che faranno a seguito, da grandi.  Tenerezza che riporta a un tempo che si porta dentro.  Un venditore di sciarpe coloratissime, collane, orecchini e bracciali, lusinga sul prezzo per conquistare gli acquirenti.  Volutamente sposta lo sguardo altrove pur non perdendo di vista l' ambulante furbo. Qualche nuvola, fuori dal gregge, pascola con grazia indisturbata.  Sorrido senza farlo vedere.   Una persona curva dagli anni e dalle fatiche spinge una carrozzabile con un invalido. Lo fa con naturalezza, ma il suo curvato parla come il pallore diffuso in tutto il viso ricordante le maschere greche.  Un trofeo duramente conquistato.  Una bella visione collettiva, insieme alla brezza marina della sera nè accresce il piacere condiviso serenamente.  Al l' improvviso il pensiero mi conduce ai tanti Paesi in guerra. Nel mentre sorseggia distrattamente il caffè.  Il mio caffè non ha ancora il gusto della polvere da sparo. Sorrido a una ideale. Sorrido alzando gli occhi a quel pascolo di nuvole.   Sorrido alla persona che mi sta davanti. Lei non capisce, rilancia uno sguardo interrogativo al quale non rispondo, ma ricambia il sorriso. Non ho voglia di spiegare perché ho sorriso.  L' odore di una pizza mi racconta che è arrivato il momento di far ritorno a casa. Mi alzo, trattenendo un beato stiramento da gatto sul suo preciso immaginario.   Saluto cordialmente mentre ci si lusinga con un compiaciuto alla prossima. Concluso in bellezza anche questo giorno.

Mirka






Quintettino   (ritirata  notturna a Madrid -  L. Boccherini revisione L. Berio )


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