Non ho mai amato il Carnevale se non nell'adolescenza o poco prima. Troppa confusione anche per esorcizzare gli spiriti cattivi. Le maschere non mi piacciono,anzi mi hanno sempre fatto paura. Solo i costumi hanno avuto presa su di me ma mon temps perdu...E contre les passè du temps un ricordo bello m'ha risuonato nella mente questa mattina. Un ricordo dolce e di dolci che si propagavano nell'aria come un romanzo e che richiamavano a "frotte" tutta la famiglia e gli amici per festeggiare e gustare ciò che il profumo trasmetteva. E dal momento che siamo agli sgoccioli del carnevale,voglio lasciare una ricetta di un dolce (fritto) ma talmente buono da pruomuovere monologhi esterni e dialoghi segreti e molto personali col proprio "doppio" all'interno da stuzzicare Crètien de Troyes se anche lui fosse stato nelle vicinanze.
Frittelle di riso con gli amaretti
Lessate 300 gr di riso in un litro abbondante di latte con un pizzico di sale,50 gr di burro,una presina di vaniglina,60 gr di zucchero,100 gr di amaretti triturati. Lasciare cuocere per 15 minuti,quindi ritirare dal fuoco e lasciare intiepidire. Unite 3 tuorli d'uovo,la bucciz di un limone grattata finissima,mezzo bicchierino di rhum,gli amaretti e,per ultimo le chiare d'uovo montate a densa neve che incorporerete con mano leggera al composto. Ungete una tortiera di forma quadrata che avretd imburrato,versare il composto distendenfolo uguale e mettete al forno caldo (140-160) per 20 - 30 minuti perchè finisca di cuocere. Fate freddare,tagliate a quadretti o a rettangoli o a rombi,passate all'uovo e al pan grattato e friggete nell'olio ben caldo. Spolverate di zucchero vanigliato e Dio salvi la Regina e poi anche il Re. Dimenticavo il vino,rigorosamente bianco magari con le bollicine di FranciaCorta.
Mirka
La Cura Sicura
Che cosa c'è da rimanecce estatichi
e de stacce accusì smiracolati?
Ma già,ve compatisco,ciorcinati;
de ste essenze che qui non siete pratichi.
Io ve dico che tutti l'ammalati
de doje esterne e dolori aromatichi
je se da l'ojo d'arcadi volatichi
in certi boccettini smerijati.
L'altro mese ch'io stiede all'ospedale
per la scommessa mia che me magnai
sei libre de porcina de majale,
sto segreto scoperto l'imparai
da Ambrocione, er facchin de lo speziale
che pure lui ce n'ha guariti assai.
Gioachino Belli
"Carnevale di Venezia ( Variazioni - N. Paganini)
Nota: Il tipo che qui ci viene presentato dal Belli è un personaggio che è sempre esistito,cioè l'uomo che per scommessa è capacissimo d'ingozzarsi cinquanta uova sode o sessanta suppli
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