Camminavo smemorata di tutto
d'improvviso
nell'aria l'odore d'erba tagliata
l'odore della mia campagna
preciso fu il balzo nel regno segreto
dove germogliano le emozioni
il piccolo giardino
la casa filtrata dalla luna
il muro con le ditate lasciate dal sole
le rotaie col fischio del treno
il canto del gallo a ogni ora
l'ultimo miagolio di una gatta in amore
il mutamento dei colori captato dai miei sensi
prima ancora che dal frantoio in testa
i sogni diventati monelli nell'acqua gelida dei fossi
e ridere
ridere su ogni impronta di bagaglio o di futuro.
E tutto diventò fiato
fiato soffiato di assenze sulla tovaglia d'erba memoria
io l'apolide tornata in altra patria che non conosco più.
Mirka
"" Io vagabondo: (Nomadi)
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