Eri sulla porta
e con la mano davi
il cenno del l'arrivederci
ma entrambe sapevamo di fingere come
l'antico gioco che fa la mamma col bambino.
Il mio volto rigato dal broncio lungo di lumaca
il cuore stretto sul freddo del l'acciaio
negli occhi la tua mano levata nel gesto di saluto.
Ma tu sapevi essere quella la realtà
che non risparmia un poco di finzione
e fu proprio così l'ultima volta che ti vidi
impresso ai margini degli occhi
la mano alzata e un po di voce.
Forse è così che si sopravvive
fingendo che non sia vero quel
l'inimitabile rituale che fumando
con impazienza aspetta?
Mirka
"Barcarolle" (Les Contes d'Hoffmann- Offenbach)
Carissima,a volte il lutto per una persona che ci è stata cara resta un'incolmabile vuoto,ma quando all'improvviso,come nel tuo caso,emerge un ricordo,quello spazio vuoto si anima di visioni,di desideri,di rivelazioni solo ritardate. E non si sa se la realtà vera sia quella d'allora o quella del presente in cui non si finge perchè l'età della coscienza del gioco è veramente finita. Comunque sia non ha risparmiato a te di scrivere dei versi toccanti e pieni di malinconica poesia. Con affetto ti lascio un abbraccio. R. S.
RispondiEliminaUn segno uscito dalla memoria ed ecco che salta fuori tutta la nostalgia che ci portiamo nell'anima della persona cara. E quel segno diventa improvvisamente "centro" e loro,gli assenti,presenze vive che continuano a proteggerci. Sono molto belli i tuoi versi Mirka. Un canto che la persona a cui le hai destinati sentirà come la tua più naturale espressione di gioia. Un bacio e un abbraccio con affetto. Liliana
RispondiEliminaAl ricordo di chi ci ha lasciato per sempre,non si rinuncerà mai,fosse pure per riattivare un dolore,forse neppure consumato sino in fondo. F.
RispondiEliminaGrazie av. col cuore mentre mi scuso per non aver risposto prontamente al tuo bellissimo commento. Un bacio, Mirka
RispondiEliminaSi Lilli. Anch'io credo che l'Amore viva oltre lo stesso finito terreno. Ti abbraccio rinnovandoti l'affetto, Mirka
RispondiEliminaInfatti è così F. a meno che a dare una mano a un dolore mai consumato del tutto, non intervenga la demenza. Mirka
RispondiEliminaLe realtà (sgradite) si possono ingannare solo facendo finta di giocare su un pensiero desiderativo che l'altro comprenda e stia anche lui al gioco. Prenderne coscienza è già prepararsi alle spine ma col profumo della rosa nel naso confidando nel piacere di una vita buona che verrà. Leggendo questi versi mi sono commossa perchè ho pensato a mia madre. Grazie. Mary
RispondiEliminaMai Mary ci sentiremo veramente bravi nell'esercizio di questo inganno. Ci conviviamo da sempre e da sempre sappiamo, eppure il cuore, unico giudice testimoniale sentenzia un appena sufficiente. Ti abbraccio, Mirka
RispondiEliminaIl gioco per una promessa da mantenere anche nella immutabile realtà. Complici che nulla sarà definitivo. Un caro abbraccio. Sergio
RispondiElimina...e noi vogliamo credere a questa promessa Sergio, ma se anche non fosse sarà l'illusione ad accompagnare sempre i nostri passi sicuri e verso. Abbraccio sentito e reale pur nell'asettico virtuale, Mirka
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