Un uccello sul ramo non cantò
ma con gli occhi curiosi mi guardava
ho steso briciole in bella vista sul balcone
e dietro la tendina ansiosa lo guardavo
Cantando e saltando si avvicinò
tutte le briciole mangiò
e saltando si in volò
dove non so
che troppo ampio è il cielo
per l'occhio fatto di diottrie o
per romanzi di Scienza o di Stregoneria
eterno enigma a presso di noi tutti
traguardo sempre da raggiungere
lasciandosi pesi obblighi e fardelli per la via
o al mercato della fiera.
Restò invece a me il sorriso dolce
e un poco mesto della nonna mia
concentrata e attenta
su ogni pisello che sbocciava...
o al mercato della fiera.
Restò invece a me il sorriso dolce
e un poco mesto della nonna mia
concentrata e attenta
su ogni pisello che sbocciava...
il guizzo d'argento d'una biro
coi caratteri nero rossi della Farma
nell'aria arrotondata appena un poco intorno al dito e
una canzone antica
non ti scordar di me
uscita come Viola di pensiero
da un vecchio libro di preghiera avuto
come certa eredità su cui riflettere e
serenamente affidarsi in sul finale.
Mirka
"Non ti scordar di me" ( Ernesto de Curtis)
coi caratteri nero rossi della Farma
nell'aria arrotondata appena un poco intorno al dito e
una canzone antica
non ti scordar di me
uscita come Viola di pensiero
da un vecchio libro di preghiera avuto
come certa eredità su cui riflettere e
serenamente affidarsi in sul finale.
Mirka
"Non ti scordar di me" ( Ernesto de Curtis)
Una poesia "leggera" solo in apparenza: forse sul piano del significato, ma non su quello del suo senso più profondo...il tutto dalla osservazione attenta di un palpito di vita
RispondiEliminaAndrea
Piccoli gesti che hanno aperto altre porte dove tutto era poesia,nell'arte di guardare in faccia la verità senza abbassare gli occhi a quello di sconfinare nel cielo senza perdersi, col filo di una vecchia canzone in mano come guida della stessa nostalgia. Molto belli questi versi che parlano al cuore. Un bacio. Mary
RispondiEliminaCarissima,ci hai donato un bel movimento visivo,una meditazione senza pedanteria e slanci pittorici e dolcissimi di rimembranze che aiutano la durezza di una strada in salita. Affettuosamente ti abbraccio. R. S.
RispondiEliminaMi ha commosso questa bella e ricca architettura descrittiva. Una grazia d'intimità scandita dai ricordi sfuggiti alle piccole cose senza tempo. In quei gesti si sentiva il bene e la cura dell'amore silenzioso. Ti abbraccio. Lilli
RispondiEliminaÈ così Andrea, quando parlano gli oggetti nulla è superficiale ma si cerca di affidarne l'emozione a una parola che duri anche se scritta in un quaderno.
RispondiEliminaGrazie Mary, chissà. Forse non è che un modo per ricongiungersi a ciò che si è amato
RispondiEliminaCaro avvocato, forse solo il Piacere di un'insieme può rappresentarci costitutivamente abbracciati a Immagini dal gusto che ricorda l'infinito. Ricambio la sincerità dell'affetto con un bel bacio stampato. Mirka
RispondiEliminaLilli cara, s' interpreta ciò che di quella intimità si ha sentito, sperando di non esserci troppo allontanati dalla verità. Bacio Mirka
RispondiEliminaVersi di slanci, di un'umanità dolente con tutte le sue difficoltà e paure nel suo diritto invocativo a non essere scordata. La preghiera di un'anima ce soffia al dio della tenerezza. Struggenti e dolcissimi versi cara amica. T.V.B. Elsa
RispondiEliminaUn bel legame fra parola e il suo contenuto. Una pittura o meglio ancora un'ispirazione musicale che si estende vibrando su ogni oggetto sparso. Una poesia a sfondo malinconico ma bellissima. Brava. Un caro abbraccio. Sergio
RispondiElimina.., e noi ci uniamo al divino soffio Elsa e così sia
RispondiEliminaO forse Sergio un graffito che graffia. Bacio e che voli al centro del tuo huon cuore
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