Ho scritto da forsennata della Vita e
tranquilla morirò Rivendicando
anche l'ultimo slancio di quel
prisma prepotente che muta
al cambiare della luce.
Non sempre ho rimarcato l'oggetto che
sfuggiva al mutar del l' energia
esplosa
in su il cambiare di stagione.
Candida sino a rasentare l' ingenuità
mi sono offerta al l'urto inevitabile
per un rimorso postumo
ma compatta restai
liberata che fui da sofferenza il peso.
E nel mio mutismo di
patinate volontà istruita al l'uso per la desistenza
sempre trionfò la vita evolutiva e audace
pur nel mancato di un abbraccio che la stringesse forte a sé
portandola altrove con quella stessa volontà desiderata
da determinata ebbrezza di acciaio impugnato ad armato campionato.
E chi se né fotte
se ancor compongo e
rimpasto sul flusso placentare
l'inciso autobiografico
che su una Lira la sua arma ebbe
il suo originario scopo
e che persino Apollo ebbe
conforto e forse anche sonno?
E qui vera fui sempre
nella coscienza di ciò che
è
e non potrebbe essere altrimenti.
Ché in fondo tutto è gioco
un maledetto divertente Serio gioco.
Mirka
" Exaudi orazionem meam Domine" (Symphony of Psalms-Igor Stravinsky)
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