Era bella la farfalla d'ottobre posata ieri sulla mia finestra. Nelle ali portava soli di tramonti puntati dall'ombra di piccole nostalgie. Ma... volata via al mio battere di ciglia. Sognai? Non so. Unica certezza quel rosso che s'aggira ancora. Spia luminosa di bianca ruggine a terra. Punte di spillo. Piccole ali care. Utile bellezza. Breve eternità. Mia unica scienza puntellata di colori.
Mirka
Grapefruit Moon (Tom Waits)
Tu vivi di primavera non di ottobre. E chissà che la farfalla non sia anche la tua Provvidenza. A.A.
RispondiEliminaDolcissima. Quella scienza non è che arte di vita cara. Forza di voli vertiginosi e allegri all'interno di un potente prisma di colori potente mentre sta svanendo. Grazia
RispondiEliminaQuesti versi sono densi di significato e come si sente l'urgenza che li ha liberati. Brava. Sergio
RispondiEliminaForse A.è Provvidenza senza ch'io lo sappia. O forse anche lo so
RispondiEliminaTutto svanisce Grazia eppure preciso resterà un colore. Quello di un sogno uscito dalle ceneri di ogni tragedia.
L'urgenza di dar vita ai miei umori Sergio sul filo di un'onnipresente malinconia che sfuma in serenità di quel volo denso e breve come la vita umana a giro di farfalla impollinata a festa