Il vestito era di seta verde. Verde come la prima erba quando la terra dormendo la prepara. La macchia gialla del colore del tempo, e frastagliata nel suo moto ondulatorio come l'enigma di Cheope o di Chefren, un finale che sa d'eternità come il tempo fatto di tracce e cristalli di memoria. Inutile nell'armadio sta ora il vestito, ma quando inavvertitamente lo sfioro ritorna preciso il punto della macchia e un poco ritorno giovane e un poco la spingo fuori dal tuffo del sangue. Abside traditrice che rinnova il ricordo della viola senza più la voluttà del suo profumo.
Mirka
"Marcia Trionfale" (Aida -atto secondo G. Verdi)
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