COSI' COMINCIO'
Così cominciò,là
in fondo alle scale
che tu scendevi di corsa
appena suonava il segnale di fine
dell'ultima lezione
là,nella allegra ressa
presso gli spogliatoi,
protendendo con mano
di febbre la tua contromarca.
Così cominciò,là
nella banda di ragazzi accaldati
(sorridessero pure con malizia
le bambine,vedendoti passare!)
correvi,a perdifiato,
facendo a pallate con l'umida neve.
Per un attimo balenavano in fuga
fiumiciattoli,
nuvole,
borgate,
ma ai tuoi occhi su tutto dominava
quell'unica cosa;
la cosa di cui,ora,sentivi forte la mancanza,
e non potevi comunque sapere ancora
che cosa.
Volevi amore---
amore vero,
senza trucco,
e comunque tu riesca adesso
a ingannare te stesso,
volevi---non negare!---un amore felice,
e se questo non fosse stato possibile,
ti saresti contentato anche di un amore infelice:
ti bastava solo
che fosse l'amore...
1952
tu sei grande in amore
Tu sei grande in amore,
e temeraria.
Io timido a ogni passo.
Non ti farò del male---
ma di farti del bene sarò capace?
Sempre mi pare come se per un bosco
senza sentieri tu mi conducessi per mano.
Fiori addormentati alti fino alla cintola.
Che fiori siano
non capisco...
Le vecchie regole e abitudini a nulla servono.
Non so:
che cosa fare, e come.
Sei stanca.
Prenderti fra le braccia.
Sei già fra le mie braccia.
Davanti a noi tutto è limpido,
mattinale,
giovane,
tutto invita al cammino.
Tu sei quieta,
e la camicetta
a ogni respiro
gli erti seni sollevano.
Vedi
come è azzurro il cielo?
Odi,
quali uccelli nella foresta?...
E tu,dunque,perchè?...
Sù?
Portami!
Ma dove ti porterò?...
1954
INVIDIA
Sono invidioso.
E' un segreto
che non ho mai rivelato a nessuno.
So che da qualche parte esiste
un ragazzaccio di cui sono
molto invidioso.
Lo invidio per come si batte---
così audace e ingenuo
al tempo stesso,
come io non fui mai.
Sono invidioso
per come ride---
di ridere così io non ero capace,
quando ero ragazzo.
Lui sempre pieno di sbucciature e bozzi---
io sempre più pettinato,più illeso.
Tutti quei passi,nei libri,che leggendo io saltavo,
lui non li salta.
Anche in questo è più fore.
Sarà onesto,
ma di una feroce rettitudine,
se occorrerà lottare per la verità ed il bene.
E là dove io ho gettato la penna,fra me dicendo:
"Non ne vale la pena..."
"Certo che vale!" dirà lui,
e in mano
riprenderà la penna.
Ciò che non potrà sciogliere,
lo taglierà.
Io,ciò che non sciolgo,
neppure lo taglio.
Se si innamorerà,
sarà un amore imperituro.
Io,sempre
riproverò ad amare,
ma passerà l'amore.
La mia invidia,dissimulerò---
e sorridendo
farfuglierò come un sempliciotto:
"Deve pur esserci,in questo mondo,anche chi sbaglia,
chi vive,mi capisci,
nell'errore..."
Ma per quanto io mi sforzi
di convincermi e fra me ripeta:
"Ognuno ha il suo destino..."
non so dimenticare che
da qualche parte esiste
un ragazzaccio,
che saprà sempre avere
più di me.
1955
Ve l'ho immaginate questo giovane"scalzo e feroce" a declamare versi e invettive sotto il monumento di Majakovskij che ventata di giovinezza entusiasta e dura insieme,consapevole delle "atomiche in prova" le piogge radioattive sempre più frequenti,i soprusi del potere e come ribellione ai detentori della morte, la poesia,la percezione del riscatto in un nuovo dove al posto dei cannoni rimpalla l'infiorata dei versi,la giovinezza gagliarda che marcia e non si piega,l'uomo che lancia ponti e insieme a tutti i compagno di viaggio che incontra,bianchi o neri o verdi ma con lo stesso scopo a meta li attraversa? Questo pensavo oggi,rabbrividendo (come sempre) alla lettura dei giornali. E. Evtusenko era nato nel 1934
Mirka
"Allegro molto" ( Op 110 N.8 -C min D. Shostakovic)
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