Ricordo quando uno dei miei piccoli di tre anni mi chiese guardandomi negli occhi, che cosa volesse dire "morire". Restai sbalordita, ma non tanto per non impedirmi il controllo facciale. Sapevo di trovarmi di fronte a un bambino vivacissimo, dalla sensibilità acutissima, e con un'attività mentale fuori dalla norma, ciononostante un impercettibile imbarazzo lo ebbi. Non è facile dare una risposta che non sia una favola, ma che al tempo stesso non provochi traumi in una testolina di tale portata. Anche allora, sebbene giovanissima soffrivo, a volte, di fortissimi dolori alla schiena che, quando non mi obbligavano a letto, imprimevano al mio volto, solitamente sereno e gioioso, la timbratura di una smorfia. Guardandolo a mia volta negli occhi e col tono più dolce e rassicurante che sentivo essermi corrispondente gli risposi ecco morire è dormire e non svegliarsi più con la certezza di trovare ad accogliere al risveglio tanti angioletti. Ancora mi torna in mente quel ricordo con quella domanda fatta con occhi di un azzurro immenso e so che anche adesso gli risponderei come allora. Dormire e non svegliarsi più. Ecco... Un elevarsi al di sopra della terra dimenticando tutto ciò che ci ha ferito in profondità, le crudeltà dell'esistente e...augurarsi d'incontrare ad attenderci tanti volti buoni, gioiosi, amati, che ci facciano partecipi della loro gioia senza nessun contrasto, nè agguato pronto ad afferrarla. Gli angeli appunto. O meglio gli angioletti.
Mirka
" Il lamento di Federico" (Arlesiana - Francesco Cilea)
Complimenti amica. Hai saputo trattare una tematica difficile come la morte,con lievità,inducendo chi ti legge a riflettere guidandolo serenamente. come sicuramente sarà stato anche per quel tuo piccolino. Senza raccontare "fole" ma con una intuizione straordinaria raccontando la fine di tutti. Ti abbraccio con tanta tenerezza e...che il Signore ci protegga tutti. Liliana
RispondiEliminaScegliere di raccontare una verità così scomoda a un bimbo così piccolo è eliminare la favola(perfettamente inutile nel caso specifico per la maturità di chi ha posto la domanda) per rendere poesia la realtà dandole credibilità con la dolcezza della voce e portando il piccolo a un luogo sereno guardato da lontano... Brava. Mary
RispondiEliminap. s. ho avuto il piacere di conoscere quel bambino cresciuto. Bello e Straordinario in tutto
Una grazia poetica ha guidato la tua intuizione nel rispondere a quel bimbo Niente fantasie ma saggia luce di verità per il cammino a venire. Sergio
RispondiEliminaQuando guida l'Amore Liliana si accende sempre l'intelligenza del cuore. Grazie. Baci
RispondiEliminaE...una fusione dolce di verità che non si possono negare. Si Mary, quel bimbo cresciuto che tu hai conosciuto si è laureato in lettere e filosofia con Lode e ora cerca di realizzarsi con tutti i doni che dispone
RispondiEliminaFavole letture filastrocche e bellissime storie inventate non sono mai mancate a quel bimbo Sergio, ma Qui Dovevo Esserci Solo Io.
RispondiEliminaBellissima risposta. I bambini sono molto sensibili a tale tema. I miei, a scuola, pongono domande analoghe. Ciao e se hai voglia vienimi a trovare.
RispondiEliminasinforosa
Volentieri se mi lasci un recapito
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