Si era fermata là, nell'alto della guancia.
Luminosa stella che cade senza far rumore,
nel tiepido rigagnolo dove il seno si moltiplica per due
e,
come goccia di mammella,
di cui, una,
lei,
ribelle Nereide staccata da tutto,
ordiva la sua tela fatta d'antica luna.
E pareva raccontare di
nascite,
trasfusioni,
rinascite e trasformazioni
sino ad evaporare a ibrida sostanza
ma
con la volontà di lasciare un segno
come di latte
che fuori esce da turgide mammelle
o
come valorosa sentinella morta sul campo.
La goccia.
Mirka"Zorba
"Notturno" (Op 9 n.2 -Do Flat Major -F. Chopin)
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