Questa mattina mi sono svegliata su un lieve tamburato ai vetri. Ho aperto gli occhi senza comprendere la provenienza di quella, che al l'orecchio, pareva una musica antica di tamburelli e qualche flautista. " Il tamburato che doveva sentire mia madre quando mi teneva in pancia", ho pensato. Senza accorgersi, il cuore affrettò la sua batteria unendosi al ritmo della pioggerella diventata improvvisamente allegra come per effetto di magico suggestivo incantesimo. Presenza emozionale che subito mi ha portato al desiderio di un caffè. Preparando la caffettiera, nel l'aria ne ho sentito il profumo in formato fiaba mattutina, invogliando i pensieri, ancora addormentati, alla marcia del giorno riconosciuta naturale. "Ecco" mi sono detta, affondando i denti in una mela verde rossa e un poco gialla. "Questa è la mia favola. L'unica verità che posso raccontare, e sulla quale sorridere come una nonna davanti a una schiera di bambini, e raccontandone le storielle crederle vero. " E fuoco alle nuvole e fuoco agli uccelli, plagiando l'Elisio, e fuoco ai ruscelli della mia infanzia, e fuoco al merlo canterino di sveglia mattutina alla finestra del l'ultima casa abitata, e fuoco di pioggia ai boschi di tutti i tempi, granate di splendori permanente in retinolo, e fuoco a sera in ogni luce palpitante a valle, distributori di serenità nel svegliato dei dormienti, e connessi al ponte di un cielo protettore per riconciliato intenzionati di coscienza.
E così, tutto congiunto al riconosciuto immortale unito a compagnia, l'invisibile diventò presenza di reale sostanza immutabile, dentro lo stabilito errare della fiaba conducente il viaggio del viandante sognatore. (Quotidiana o Diario).
Mirka
" Morning Mood (Peter Gynt -E. Grieg)
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