Era carezza che non si saziava. Come il suo sguardo che fotografava mai pago per ogni suo mutamento. Eppure tutto era completo a se. Gli diceva: "Guardati nello specchio. Guardati come io ti guardo. Guardati come io ti amo". E così lei viveva nella mente di chi le aveva scattato tutte quelle fotografie. Lui in ogni clic che le faceva. Una pari necessità. E lei si offriva come un'ostrica felice di farsi gustare.
Mirka
Sogno d'amore (Notturno n.3 -Franz Liszt)
Poche parole e il quadro è completo. Quando si ama non si è mai sazi di ammirare,di guardare,di fare fotografie per centuplicare l'amata e renderla unica in tutte le sue forme. E tu l'hai espresso molto bene. La musica che hai scelto poi è il sottofondo ideale. Mary R.
RispondiEliminaSi è così Mary. Altro è insufficienza o comunque limitazione. Grazie, Mirka
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