Una giacca buttata alla Zorba ma senza la sua Danza Una domanda col suono spezzato nella gola l'incomprensibile sottile senza gli occhi del lontano nel cuore gli affanni la consapevole invidia i segreti di Mida scoperti e lasciati nel fondo prima gli dei nel mondo creò lo spavento risuonò dal lontano fratello latino schiuma di pianto e sogno l'amore del Paese l'errore (?) di un figlio verso il Padre il meglio lasciato nel treno del ritardo sbuffano inferociti chi è restato a terra perso il biglietto le tasche vuote mesti gli occhi a Galapagos solo una polena sventola fierezza di naufrago o di pietra che ancora grida secoli di splendore insultati e mortalmente feriti. O Kaimos.
Mirka
"O Kaimos" (Miki Theodorakis)
Indimenticabile Theodorakis!
RispondiEliminaMi dilettavo di canto e anni fa, ad Atene, in un ristorante della Placka, cantai questa canzone della quale conoscevo le parole in greco.
Fu un'emozione grandissima
APOTOE' MACRO' MICRO'.
Approfitto per augurarti una buona estate.
Un abbraccio, cara amica.
Cristiana
Apotoe, macro, micro. Immagino quella che dovette essere la tua emozione cantarla in lingua originale, nella loro lingua e insieme a a loro. Io che l'ho cantata un milione di volte provo sempre l'emozione della prima volta. Quando la musica si unisce alle parole e diventa un'unico insieme continuerà a lavorarti nell anima cpme acqua di una stessa fonte. Grazie per gli auguri che con piacere ricambio
RispondiEliminaIl nostro tempo senza verità. Un cammino lontano da ogni civiltà. Manca la confutazione di Aristotele. Dovrebbe essere la regola comportamentale per realizzare il bene ed evitare il male.Per riprendere quel filo luminosissimo ,forse,lo stesso diluvio che fece rintanare nella sua barca Noè con la sola specie necessaria per vederla rifiorire,risplendere. F.
RispondiEliminaPurtroppo F. Aristotele di è accomodato nell'Olimpo e si guarda bene dal far ritorno sull'arida terra. Mirka
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