fiume

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fiume della vita

venerdì 28 novembre 2008

MENTRE LA NEVE SCENDE E ASCOLTO "ARE YOU LONESOME TONIGHT"

castello odescalchi-orsini angolo nero"Questa sono. Una fiammella sotto la manica del vicino cieco"

La grande finestra della mia casa m'ha incollato il naso al vetro. E non importa se me lo sento diventare come uno di quei fiocchi che vedo danzare lievi come quei ricordi di stupito candore nell'immagine della bimba d'allora. Mangiavo  la neve con la "saba" che mani amorose e gentili avevano preparato per me. E intanto aspettavo che la cena fosse pronta e sentivo il mondo (il mio mondo) con le pentole, i piatti, la radio, lo sfrigolio familiare di piedi, gli odori che mescolandosi a quello gelido del vento, creava un ibrido che mi studiavo caparbiamente di separare senza mai veramente riuscirci.  E mangiavo la neve che nel frattempo  era diventata vinaccia e,giocando ridevo e subito la mia allegria diventava come quella neve ormai sciolta. Così. Il mio umore cambiava senza darmi nessun  preavviso. Mi arrabbiavo allora e, scalpitando buttavo lontano il bicchiere per vederne fin dove potesse affossarsi e non vedendolo più, lo rincorrevo  senza nessuna strada da seguire perché ormai si era fatto buio e la neve continuava a scendere, a scendere...E piangevo senza sapere perché. Non avevo età se non quella che nel sonno ritrova casa e sogno dove il bene e il male non esistono se non per burla, ignari di noi e della vita che tutto rende. Ora che so che il bene e il male esistono, ripenso a quel tempo e lascio che il naso s'incolli pure al vetro diventando ghiaccio pure lui o solo un fiocco  di neve che prima o poi si scioglierà sulle braci delle mie guance diventate rosse. Il camino è acceso, la mia parola è diventata meticcia di una presenza che ostinatamente vive come fiammella  sotto la manica di un vicino cieco, che in segreto aspetta ch'io lo riconosca per indicarmi la via di quell'età senza tempo che ritrovava nel sonno casa e sogno. Canta "Are you lonesome tonight"                   mentre la neve scende lenta e un po buffa come tanti occhi che salutano augurando una buona notte. Il risotto alla milanese, però, ora, sarà diventato scotto. Riuscirò a mangiarlo io così schifiltosa? ...Ma farò "finta" che sia perfetto come facevo col bicchiere che buttavo nella neve, domandando con gli occhi perdono a chi con tanto amore me l'ha preparato affinché lo mangiasse al dente e senza fretta lo gustasse! Non imparerò mai a "disincantarmi" quando qualcosa mi piaceIl piacere non conosce il tempo, vive del suo piacere d'attesa, sente che l'attesa è presenza. Presenza di un indefinito determinato che, in in un'ora di sabato a novembre vibra (lievemente) della sua stessa nostalgia. Bianca 2007