"Ecco mormorar l'onde" (Claudio Monteverdi)
martedì 30 giugno 2015
LE NOZZE E I MARTELLETTI DI MEMORIA
"Ecco mormorar l'onde" (Claudio Monteverdi)
giovedì 25 giugno 2015
LA FARFALLA BIANCA
Tra il vecchio e il nuovo fogliame il vento mi portò una farfalla bianca.
Nella sua innocente sapienza senza peso pulsarono tutti i colori dell'estate.
Unica indiscussa sovrana Signora di bellezza su tutte le miserie umane Lei,nel suo lieve volo felice.
Sa che il suo Tempo è breve nella sua rete di magiche ombre e colori.
Fossero i bipedi ad averne coscienza lasciandone sostanza senza far rumore.
Mirka
(
sabato 20 giugno 2015
L'EGOISTA
Ogni giorno li incontro. Duri nella loro bellezza tronfia e indifferente. E' una specie che mai crollerà. Sopravvissuto a qualche dubbio d'origine che gli infiora il crine,vive,ora,riconciliato alla sua fedeltà,prima sudata resistenza di finzione,poi impassibile proprietà impressa sfrontatamente sulla faccia nel trionfo dei più forti più belli. Altro non vede e,se d'un tratto qualcosa gli si infila tra una pausa e l'altra della "sua" festa e spezzato ne avesse il ritmo,l'ira lo prende, scimmiesco diviene e senza più finzione mostra i bei bicipiti abbronzati al volto inerme che gli sta davanti o se lo non lo fa l'ignora come fosse morto. L'egoista è spesso anche stupido,geloso com'è di ogni cosa viva e che ancora non ha compreso quanto sia fasullo il potere della proprietà anche se curata e vezzeggiata onde assicurargli la scusante di proteggerla. Conosco quel cambio improvviso e il suo gran daffare per mostrare le regole del gioco. Allora ammutolisco e alzo gli occhi alla prima nuvola che passa per non mostrar rugiada che zampilla su pietra come da strada. E mai saprà se a far brillare quella pietra furono le ultime stelle di lontana primavera o lo spruzzo di un piscio. La mia fiera semplice vendetta. L'egoista.
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L'egoista -Quotidianità fierezza -CHOPIN
sabato 13 giugno 2015
IL SOGNO E L'AVE VERUM DI MOZART
Ti ho sognato, Madre. Avevi un buco nel lato sinistro del costato. Inebetita continuavo a guardare senza riuscire a proferire parola e neppure a un qualcosa che assomiglasse a un singhiozzo poi Mi son detta "L'ho riempirò con la musica. " Un fremito o forse un brivido mi rispose e con istinto sicuro andai all'Ave Verum Corpus natum di Mozart. Un battito un pulsare svelto e la Vita riprese in un fiore spuntato all'improvviso e tutto fu amore un racconto d'amore portato dalle campane degli angeli e dall'amore di Dio, nel miracolo di quella musica pura nel desiderio di chi la concepì come vita che non si arresta mentre finisce senza ostacoli esterni ma come bisogno di un Sogno Universale che comunichi la serenità dopo le lotte il mistero del dolore l'uomo col suo doppio e i suoi limiti superato trasceso con la preghiera di un canto. Un massimo puro di un paradigma ideale. Avrà mai fine il Tempo? Si. Ma solo in quelle monocellule di cui siamo composti. Mozart trascese anche queste e guidò là dove sempre pulserà la vita. La vita immortale. Minuscoli luminescenti frammenti di risorte energie.
Mirka
"Ave Verum Corpus" ( K.618 -W A Mozart)
giovedì 11 giugno 2015
LA TRECCIA CASTANA (rivivendo Evtusenko)
Era bella la sua treccia castana e forte,nel suo scintillare di rame appena lucidato. Semplice e fonda come un pensiero di Lenin che lei sentiva Vita Un dubbio sciolse la treccia e divenne manto a proteggerle le spalle . Si disse: Fu l'inquietudine a sciogliere la treccia mi fermerò un poco canterò l'AVE Maria guarderò scorrere il fiume e lascerò che i giorni ci si infilano dentro per capire da che parte ha tirato il vento di bandiera immaginando una Rivoluzione lenta e decisa ma che Scardina come un vulcano un colore che continui a parlare di rosso un peso lieve che esploda come parola precisa e ferma che centri il bersaglio e ne saldi la vittoria senza darsi troppo vanto e da lì l'avvio imprevedibile di una forza essenziale e inarrestabile scaturita da una alchemica utopica bara di sogni quale io sono e resto. E come per un gioco di specchi più che una giovane donna si rivide Bambina allegra e senza alcun pensiero se non dentro al gioco del fare e disfare quella treccia castana così senza dubbi ma come un'anima già Predestinata a marciare con scarponi, scarpe rotte, e solo a volte i tacchi a punta di spillo. E nel mentre... rivedeva quella grande quercia ch'era la zia Fernanda. Concreta e di pochi sogni se non la notte.
Mirka
"La guardia rossa"
mercoledì 10 giugno 2015
EUGENIJ EVTUSENKO QUANDO UN POETA CONTINUA A EMOZIONARMI
COSI' COMINCIO'
Così cominciò,là
in fondo alle scale
che tu scendevi di corsa
appena suonava il segnale di fine
dell'ultima lezione
là,nella allegra ressa
presso gli spogliatoi,
protendendo con mano
di febbre la tua contromarca.
Così cominciò,là
nella banda di ragazzi accaldati
(sorridessero pure con malizia
le bambine,vedendoti passare!)
correvi,a perdifiato,
facendo a pallate con l'umida neve.
Per un attimo balenavano in fuga
fiumiciattoli,
nuvole,
borgate,
ma ai tuoi occhi su tutto dominava
quell'unica cosa;
la cosa di cui,ora,sentivi forte la mancanza,
e non potevi comunque sapere ancora
che cosa.
Volevi amore---
amore vero,
senza trucco,
e comunque tu riesca adesso
a ingannare te stesso,
volevi---non negare!---un amore felice,
e se questo non fosse stato possibile,
ti saresti contentato anche di un amore infelice:
ti bastava solo
che fosse l'amore...
1952
tu sei grande in amore
Tu sei grande in amore,
e temeraria.
Io timido a ogni passo.
Non ti farò del male---
ma di farti del bene sarò capace?
Sempre mi pare come se per un bosco
senza sentieri tu mi conducessi per mano.
Fiori addormentati alti fino alla cintola.
Che fiori siano
non capisco...
Le vecchie regole e abitudini a nulla servono.
Non so:
che cosa fare, e come.
Sei stanca.
Prenderti fra le braccia.
Sei già fra le mie braccia.
Davanti a noi tutto è limpido,
mattinale,
giovane,
tutto invita al cammino.
Tu sei quieta,
e la camicetta
a ogni respiro
gli erti seni sollevano.
Vedi
come è azzurro il cielo?
Odi,
quali uccelli nella foresta?...
E tu,dunque,perchè?...
Sù?
Portami!
Ma dove ti porterò?...
1954
INVIDIA
Sono invidioso.
E' un segreto
che non ho mai rivelato a nessuno.
So che da qualche parte esiste
un ragazzaccio di cui sono
molto invidioso.
Lo invidio per come si batte---
così audace e ingenuo
al tempo stesso,
come io non fui mai.
Sono invidioso
per come ride---
di ridere così io non ero capace,
quando ero ragazzo.
Lui sempre pieno di sbucciature e bozzi---
io sempre più pettinato,più illeso.
Tutti quei passi,nei libri,che leggendo io saltavo,
lui non li salta.
Anche in questo è più fore.
Sarà onesto,
ma di una feroce rettitudine,
se occorrerà lottare per la verità ed il bene.
E là dove io ho gettato la penna,fra me dicendo:
"Non ne vale la pena..."
"Certo che vale!" dirà lui,
e in mano
riprenderà la penna.
Ciò che non potrà sciogliere,
lo taglierà.
Io,ciò che non sciolgo,
neppure lo taglio.
Se si innamorerà,
sarà un amore imperituro.
Io,sempre
riproverò ad amare,
ma passerà l'amore.
La mia invidia,dissimulerò---
e sorridendo
farfuglierò come un sempliciotto:
"Deve pur esserci,in questo mondo,anche chi sbaglia,
chi vive,mi capisci,
nell'errore..."
Ma per quanto io mi sforzi
di convincermi e fra me ripeta:
"Ognuno ha il suo destino..."
non so dimenticare che
da qualche parte esiste
un ragazzaccio,
che saprà sempre avere
più di me.
1955
Ve l'ho immaginate questo giovane"scalzo e feroce" a declamare versi e invettive sotto il monumento di Majakovskij che ventata di giovinezza entusiasta e dura insieme,consapevole delle "atomiche in prova" le piogge radioattive sempre più frequenti,i soprusi del potere e come ribellione ai detentori della morte, la poesia,la percezione del riscatto in un nuovo dove al posto dei cannoni rimpalla l'infiorata dei versi,la giovinezza gagliarda che marcia e non si piega,l'uomo che lancia ponti e insieme a tutti i compagno di viaggio che incontra,bianchi o neri o verdi ma con lo stesso scopo a meta li attraversa? Questo pensavo oggi,rabbrividendo (come sempre) alla lettura dei giornali. E. Evtusenko era nato nel 1934
Mirka
"Allegro molto" ( Op 110 N.8 -C min D. Shostakovic)
martedì 9 giugno 2015
OGGI
Per me eri Giovanna la prediletta. Questo è il nome mai uscito dal mio cuore Piccolo fantolino d'oro
Non aver pietà mia implacabile sentinella mia catena ombelicale mia realtà Sospesa vino preziosissimo finito a terra Riempimi tutta e sempre e non importa se la testa duole. Il mondo con la Tua Assenza m'appare un'inutile viaggio Nulla chiedo al Destino se non essere in quei minuscoli rubini
venerdì 5 giugno 2015
IL MURO (BAGATELLA)
La crepa nel muro tenne
nel suo interno l'acciaio
sicuro fu l'appoggio.
Mirka
"Love Is Here To Stay" (G.Gershwin)
giovedì 4 giugno 2015
IL PICCIONE- METAFORA
Il piacere dello scatto
Voglia di un gelato
un piccione m'insegnò
come andarlo a cercare.
Mirka
"Andante" (Sonata C Maj N.16 -K 545- Mozart)
Voglia di un gelato
un piccione m'insegnò
come andarlo a cercare.
Mirka
"Andante" (Sonata C Maj N.16 -K 545- Mozart)
martedì 2 giugno 2015
2 GIUGNO FESTA DELLA NOSTRA REPUBBLICA
Chi diede il via a questo giorno per il consolidamento della libertà attraverso la nostra Costituzione, lo fece col severo linguaggio della verità, la tempra morale, il rifiuto di fare concessioni alla demagogia, prendendo coscienza nel valore insito nell'unità nazionale, nella lotta di massa, nella difesa della donna. Sono richiami storici importanti da non dimenticare mai. Cerchiamo di Ricordarne la "fonte", consapevoli che su questi valori molte " fronte pure" offrirono volontariamente e fieramente il petto al fucile affianchi questi valori continuassero a vivere e a germogliare soli senza buchi. Mirka
BUON 2 GIUGNO
"Suoni la tromba intrepido"(Puritani -Vincenzo Bellini)
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