fiume

fiume
fiume della vita

lunedì 30 aprile 2012

COME MI PIACEREBBE PENSARE A UN 1 MAGGIO" SENZA IL SAPORE DELLA POLVERE.


"L'individuo nasce dalla società e non la società dagli individui".
(Durkheim)
 



Nella mia famiglia originaria come quella a seguito, allargata o concentrata che fosse, si è sempre festeggiato il Primo MaggioEra una festa sentita e non per il sole già assicurato, i fiori in crescita, il via ai picnic "fuori porta" o sui prati. Ma perché ci  si sentiva  "lavoratori convinti" reclamante il "diritto" alle ore di riposo come necessaria e giusta conquista "concreta" che doveva compensare la fatica dello stesso, l'orgoglio degli sforzi per non soccombere allo sfruttamento, la volontà di uscire da ogni forma di schiavitù, consapevoli d'essere uno legato all'altro e con l'obiettivo di migliorare non solo la propria condizione personale, ma tutta la società E la consapevolezza d'essere noi i primi a sentirci "civili" perché si pensava civilmente e ci si adoperava a "volere" questo era un motivo di felicità. di festa. Uno per tutti famiglia-identità-LAVORO tutti per uno.( beh quasi così). Lì era il senso "concreto" del nostro esistere. Nella libertà di scegliere ma legati gli uni agli altri. Non separati, giacché il "progetto" di tutti (quasi tutti) era quello di realizzarsi attraverso il lavoro, un voto elettorale che valesse, che la scelta dei rappresentanti eletti fosse a suffragio del popolo e non viceversa. Ed era con questo spirito che si sventolava una bandiera (rossa). E i ragazzini imparavano che, "possederne quell'insieme" avrebbe dato significato alla propria "identità" attraverso un lavoro umanizzato con la speranza di poter realizzare questi sogni, forse un tantino utopistici, idealizzati certamente, ma possibili se sostenuti dalla "lotta" chiara per finalità e per coscienza del pensante. Tenendo presente la Storia, gli avvenimenti politici ed economici che la formarono, i fallimenti e i perché ci sono stati, le conquiste, l'impegno a portarle avanti.  E i bambini, pur non comprendendo a livello cognitivo, percepivano  che era bello seguire l'entusiasmo dei grandi perché ne sentivano la spinta di "pelle" e di una "forza morale". E con che gusto poi, si mangiava la pasta al forno o le tagliatelle al ragù incuranti dei baffi rossi lasciati su tutta la faccia, la torta di mandorle inzuppata nel vino bianco frizzante!
Oggi guardo con tristezza la bandiera tricolore appesa al mio balcone già da tre giorni,  e mi domando dov'è il lavoro (assicurato) non solo come mezzo per realizzare una propria identità umana (sogno-illusione non importa), ma sottopagato (quando c'è), saltuario e dato in pasto a dei "mercanti in fiera"?... ché, perpetuare i valori, come può essere per un voto elettorale non fittizio ma che incida, è necessario avere chi lo dà capendo che fa bene a lui e attraverso lui in quel "diritto" cresciuto perché ci si è "auto educati" e a propria volta  capaci di esercitare una buona educazione, coscienti che sarà un mezzo fondamentale  per far crescere se stessi e il globo insieme, nel rispetto verso se, il tempo del quale un giorno si dovrà dar conto, nella fierezza che spruzza energia  anche quando sarà cenere...
Mah! Comunque io un bel PRIMO MAGGIO lo auguro a molti.
Mirka

"Canto della lavandaia al Vomero" (Amalia Rodrigues)







domenica 29 aprile 2012

MI SCUSO CON TUTTI COLORO CHE CON TANTA BONTA' MI LEGGONO.

Il "sistema" si è messo a fare cose strane.Trovo difficile commentare o scrivere (decentemente) dei post. L'ansia che mi salti tutto mi rende nervosa e mi fa scrivere di fretta
Tante sono le cose "irrazionali".Credo si la malattia del nostro tempo insieme alla "disumanità".Siamo controllati e noi lo ignoriamo.Siamo  "pedine" per il cinico divertimento di chi vuole decidere per noi. E' molto sgradevole "sentire" che "qualcuno" tira i fili Eppure...come avrebbe detto il grande poeta "visionario" Pier Paolo Pasolini:" Io so anche se non ho le prove.
Grazie di cuore a tutti gli amici e  scusate questo increscioso contrattempo che,spero e m'auguro abbia  a finire al più presto.
Con affetto,Mirka

DEGLI ETERNI INCANTAMENTI E DEGLI ALTERNI AMBIGUI FASCINI.



Il limite che spiega la vita


Mi sono trovata, per caso, dentro a una chiesa e lì mi sono "persa" nel tempo e poi ritrovata in ciò che mi porto addosso .Una bianca meraviglia di bellezze e suoni. Nella solitudine fortissima che con durezza custodiva, nascondevo e, che sempre mi accompagnò anche quando stavo nel prestigioso Complesso Polifonico Della R. A. I.  di Roma , il rifiuto sdegnoso d'ogni ambizione, la vocazione per ogni  bellezza, le chiese che sempre mi incutevano paura...
Ed è questo che, qualche giorno fa ho provato. Le stesse identiche cose di sempre. Un misto di incantamento, di un "non tempo", di paura senza essere "razionale", di sconfinati suoni che disperdendosi si rigeneravano.
Mirka


"Credo" ( L. Cherubini)









Il Credo di Luigi Cherubini è opera nata  intorno al 1806 per un puro impulso interiore. Definito più volte  un reale prodigio della concezione contrappuntistica cherubiniana che ha affascinato con la sua monumentale e perfettamente equilibrata, così da giustificare una volta di più il celebre motto di Adolphe Adam: "Se Palestrina fosse vissuto ai nostri giorni si sarebbe chiamato Cherubini". In esso,per citare la giusta osservazione di Hohenmser,"è una tale forza che avvicina il sentimento a comprendere l'eternità";  oppure per dirla col più recente biografo cherubiniano (il Confalonieri), v'è una giustezza fatale di simmetrie matematiche, di canoni e aggravamenti, di moti contrari e stretti (lontani o riavvicinati) che acquistano la poesia di un sistema solare,spingono l'architettura verso l'etica, rispecchiano nel loro ordine la parvenza di una perfezione suprema".
Il Credo non fu mai eseguito durante la vita di Cherubini; vari i motivi (la mole della composizione, la sua  durata di circa mezz'ora, nonché la difficoltà della scrittura corale.  Dato quest'ultimo che aprioristicamente attesta l'intenzione dell'autore di rifarsi direttamente al l'aureo secolo della polifonia, anzi precisamente al massimo maestro della coralità sacra cinquecentesca, il Palestrina. Il primo brano del Credo, in sol maggiore, scaturisce da melodie di "canto fermo" proposte nella forma originale  o in moto retrogrado e che s'inseriscono in un contesto contrappuntistico di accentuata imitatività. l'incarnato (Largo in sol minore) esterna un senso di stupefazione e di sgomento, così da immediatamente evocare l'immanenza della sofferenza e della Passione. Insomma, in questo Credo, che mi si è ripresentato alle orecchie del tempo, incantandomi con i suoni che espandendosi dopo essersi intrecciati in virtuosistico contrappunto attraversando ogni immaginabile combinazione,il cui volo di fantasia non è mai arrestato dalla ricerca razionale, mi ha permesso di percepire il ritmo incalzante di una silenziosa clessidra robusta solo quando all'inizio la si vede nel suo allegro inconsapevole scorrere, espressivo-tecnico, nel suo rarefarsi  andando alla fine.
Metafora dell'esistente che non conosce la seriosità ma la gioia per avercela fatta restando se stessi. Bene o male.

Mirka 


venerdì 27 aprile 2012

OVUNQUE.GRAZIE.TU CAPIRAI.

                                                                                       
       
                       



Lieve
scorrerà il giorno
e impallidito la
sera
oro di  gladioli
raccolto in conchiglia
che a riva 
sbatte.


Mirka






"The Wind"


giovedì 26 aprile 2012

DELLA CRUDELE TRISTEZZA. A CAPO DI UNA SERA.












(da un epitaffio)


Ieri ero un poco triste. Tu ne avresti capito subito la ragioneHo guardato la luna nel  cielo cupo da parere la lavagna dietro la quale mi confinava la "monaca" quando mi ribellavo a qualcosa o a qualcuno. Era appena accennata  nel suo quarto luminoso. Poi...ci sgusciò una stella e le si mise appresso. Mi sono ammagonata e per sciogliere quel peso che mi faceva male, ho messo sul piatto del giradischi, un pezzo d'opera che Tu amavi tanto, che tante volte ho cantato, con Te davanti e, quando fisicamente non potevi esserci, mi miei occhi sapevano tirarti fuori da ogni parte del mondo.
E alla fine il sonno con tutti quei suoni che anche ora sento, nei suoi cerchi di echi e di dolci  intense vibrazioni. So che anche Tu la sentirai espansa come le ho "ordinato" di fare in ogni micro cellula di questo cosmo impazzito.
Mirka

"Che farò senza Euridice" (C.Gluck)
 

  






   

martedì 24 aprile 2012

25 APRILE 1945-25 APRILE 2012. CONFRONTI E TESTIMONIANZE DI CASA MIA



"Noi vogliamo l'unità di tutto l'antifascismo e di tutta la nazione nella lotta contro l'invasore tedesco e contro i traditori fascisti, perché vediamo in questa unità la garanzia della nostra vittoria" (Appunti di Togliatti raccolti da Massimo Caprara- Rinascita-Il Contemporaneo)

Sono nata e cresciuta in una famiglia di onesti lavoratoriParlo di quella parte "materna" della quale posso dire e parlare che, di quella "paterna potrei dirne solo come di una fiaba che si racconta nelle sere d'inverno quando ci si radunava nelle stalle a fare il "filos" (raccontarsi-spettegolezzare-chiaccherare) per stare in compagnia o nelle umide sere d'estate sotto i pioppi con la seggiolina di paglia portata da casa.  E le fiabe raccontavano di boschi, di montagne, di politico poeta.
La mia non era una famiglia di estrazione d'alta borghesia, e neppure di media o piccola borghesia. Il nonno, Luigi, detto (Gigion) faceva il ferrovierema con l'istinto del caricaturista. Famosi i suoi disegni fatti col lapis o col gesso, (oggi si chiamerebbero "murales"), sparsi  un po dappertutto e trovati al mattino quando si aprivano le "osterie" o in qualche vagone di treno già pieno di studenti che si spostavano per andare a  scuola il cui punto di fermo obbligatorio era Reggio E. e da lì direzionarsi altrove...E agli occhi sgranati ecco rappresentarsi un cane che pisciava sul cappello di "Guglielmone" (l'odiato austriaco) o un prete con la pancia come  una damigiana, quasi che bevesse vino tutto il giorno o la "riempisse" di delizie avute per grazia ricevuta in cambio di ampie e lenti assoluzioni. Aveva una tonante  splendida voce da basso alla quale io, cucciolotta appena quattrenne o giù di lì, mi appendevo incantata invocandolo a dar vita alle magie. Cosa che lui non si faceva pregare intonando subito qualche pezzo d'opera che poteva essere il l Mefistofele Perché tal sorpresa la voce tua da me fu intesa! E mentre io tremavo di paura, ecco che passava ad altro Noi siamo zingarelle venute da lontan zumzum (Traviata) e via di seguito, quando all'alba la nonna Ernestina-Chiara si alzava dal grande letto che condivideva con lui e io mi ci infilavo svelta come un furetto rannicchiandosi tra le sue forti e lunghe braccia. Perché il nonno Gigion era un "omone" come si suol dire, di corporatura solida e salda che riempiva a meraviglia tutto il suo m. 85. E chissà che non sia stato proprio da lì  che cominciai ad amare l'opera, a "insistere" per  conoscerla, con entusiasmo sempre più crescente, a desiderare di impararla tutta sino a  memorizzare ogni parola di con tutti i personaggi e la voluttà d'infilarsi in  ogni strumento che stava nella partitura.
Ed era anarchico. Non ostentamente come il fratello Giuseppe (Fifo), un omone della stessa stazza del nonno, ma più temerario e  audace di quanto non lo fosse il nonno. Morì  in seguito alle percosse dei fascisti e dopo un'abbondante purga d'olio di ricino.
Ernesta (la nonna) dagli incredibili occhi azzurri, seminava tutti i giorni odori buoni alle pareti che si espandevano anche fuori (cani, miagolii e gente  col naso in su davano il dovuto premio alle fatiche anche se fatte con amore)  e,come seminava odori, sfornava figli..(10  di cui solo 6 restati in vita.) Tre neppure per il tempo  necessario per dire ah è questa la vita o farci un pensierino su. Dei tre superstiti, due femmine, Luisa, Fernanda e Bianca mia madre.
Luisa dal carattere schivo e molto riservato ma brava a far di tutto. Insuperabile come modista (sarta) a cui le "grandi famiglie"  del paese e anche quelle fuori paese facevano a gara per contendersela, lasciandole in cambio, oltre ai molti e (s)variati capricci, anche molti "buffi" (debiti) regolarmente dimenticato e mai assolti. Ricordo molto bene quella zia aggraziata e austera nella sua eleganza fatta di cenni del capo più ancora che di parole. Credo però che anche lei avesse un animo anarchico perché mi fu detto che, di "nascosto" lavorava per far crescere  l'allora nascente Partito Comunista. Nel paese c'erano tre sale cinematografiche. Uno di questi si chiamava "Cinema Verdi" e, nei quattro giorni di apertura, lei alternava le mansioni di cassiera a quello di "strappa biglietti". E questo l'aiutava a riempire gli "insoluti" lasciati dall'alta borghesia e lavorar di "fino"  per il Partito. E' morta a 75 anni. Così. Di colpo. Al l'improvviso. Tre urla terribili poi...tutto finito. Credo comunque che abbia lasciato "in giro", lacrime e rimpianti. Selvatica, misteriosa, bella e intelligente. Ingredienti appetitosi per nutrire la mia già fervida immaginazione di pre- adolescente...
Poi Fernanda, (Nanda, per tutti) la "grande quercia" scomparsa a 100 anni, da soli pochi mesi. Anche lei sarta (da uomo) e attivista di Partito, senza ostentazione.
E infine Bianca, Mia madre, partita per quel viaggio che non conosce ritorno, una decina d'anni fa, che a me pare ieri.
Una famiglia come tante a quel tempo e, dove i ruoli si assegnavano a seconda delle caratteristiche individuali, dei temperamenti "dominanti" (Nonno Luigi-Luisa-Fernanda-Bianca-Nonna Ernesta). Non si parlava di sesso ma certamente lo si subiva all'interno della camera da letto;  non mancava il necessario, mai, e alla domenica, torta a piacere; ogni tanto si cantava, non si andava sempre a messa anche se i lumini non mancavano; si lavorava senza lamentarsi, si pranzava alle 12 appena il grande pendolo fissato alla parete della cucina ne scandiva "secco" i colpi e...si lottava (in silenzio) per delle Idee al fine di migliorare le proprie condizioni e quelle della società.


Mia madre ebbe un grande ruolo fuori dal contesto familiare. La più esuberante e socievole delle tre e con un carisma tale da affascinare ogni classe sociale che le portava affetto, stima, ammirazione, cercandone con insistenza la presenza. Restata vedova, (giovanissima) del primo marito e con me a carico, (nella foto ) dovette ingegnarsi a far di tutto e tutto (ovviamente) bene. Assistenza ai malati, a tirar di "scopettone" sui pavimenti (pesante come una macina-presa) nella casa dei ricchi e, per due anni persino la mondina, felice di portare a casa del riso che doveva servire per buona parte dell'anno,anche con i piedi macerati di piaghe o senza qualche unghia persa a causa dei parassiti (insetti-vermi-zanzare) nella risaia.

Sento le rane che cantano che gioia e che piacere lasciare la risaia tornare al mio paese. Amore mio non piangere se me ne vado via io lascio la risaia ritorno a casa mia. Amore mio non piangere se me ne vo lontano Ti scriverò da casa per dirti che io t'amo. Vedo spuntare tra gli alberi la bianca mia casetta e sulla porta vedo la mamma che mi aspetta.Mamma e papà non piangere se sono consumata è stata la risaia che mi ha rovinata.
E si adoperava con tutta la sua convinzione e critica intelligente a far crescere il P.C.I. allora clandestino come il suo lavoro da "staffetta" partigiana. Perché anche a lei l'amore per il Suo Paese "libero", era il Suo Pensiero costante, la sua Idea, la vocazione al "vigile" coraggio. Spesso dava il cambio alle sorelle come cassiera o come strappa biglietto e, non erano poche le occasioni d'essere utile per nascondere qualche ribelle, fornirgli i viveri e anche un po di danaro per l'abbisogna del momento. E  alla chiusura del locale, su una carriola nascosti tra le pellicole (bobine) dei film, messaggi, documenti, informazioni di lotta per azioni mirate a danneggiare i lavori fatti dai tedeschi o dai fascisti con incendi di pagliai, lanci intimidatori, bombe sull'aia delle campagne, sabotaggi delle macchine per la trebbiatura (piccoli avvertimenti invero ma,  che, quando riuscivano portavano a reazioni brutali di rappresaglia, massacri, furiosi scontri,sacrifici pesantissimi ai civili,morti. -Fossoli-Fondo Toce).
E si, perché quando si lotta per davvero, non si gioca né a palla, né alla settimana enigmistica, ma a colpi di "parabellum", di pistole, di bombe a mano... E BIANCA era consapevole sino in fondo a cosa andava incontro se...,come del resto lo furono tutte le donne che si adoperarono per il raggiungimento della LIBERAZIONE. Come si può dimenticare Maria Folloni, Dilva Davoli, Camilla Cederna! e tante altre ancora. Ma Bianca non si limitò a questo pericolosissimo esporsi tra le strade buie del paese, le campagne, le colline, i monti, ma cominciò a organizzare (sempre di nascosto) dei corsi formativi per le donne e in seguito si fece conoscere alle masse, in comizi, parlando alla gente, sui palchi e nelle piazze, instancabile nella sua tenacia di forte tensione interiore, ma risoluta a vincere! E qui lascio per un attimo la cara immagine per andare a un episodio che spesso mi torna come sciabolata al cuore. Ad Angelo Zanti, falegname di Cavriago, già confinato a Ventotene, uno di quegli operai che vanno a lavorare lontano dal loro paese, ma che pur guardando il mondo con l'occhio calmo e indagatore di chi vuol conoscere, serbano nel cuore la nostalgia  del dolce verde dei loro colli"  (Angelo fu poi fucilato a Reggio E. dopo atroci sevizie e torture-autunno 1944)
"Più non riconosco questa terra
dove le ragazze ballavano sull'aia...
Quando la vidi c'era la guerra
e i partigiani impiccati agli alberi...
Quando la vidi c'era la guerra
e i morti, morti senza croci...
Ebbene io sono nata e cresciuta da una famiglia come quella descritta da una donna, (Bianca) che lottò con tutti i mezzi perché il Suo Paese uscisse dal terrore della dittatura fascista, che aiutò a costo della stessa vita, (sempre) andando ovunque se ne richiedesse il "dovere" della presenza.
Nel darle "doverosa"  TESTIMONIANZA, spero di meritarsi  anch'io la commozione per festeggiare anche quest'anno questo 25 APRILE.
A tutti quelli che si sentono investiti dalla "Responsabilità" di un autentico cambiamento, Evviva la  PIAZZA. sempre e per tutti i motivi . Per socializzare, come per dire  "NO"  o  "SI" perché  Il 25 APRILE non sia mai una sola anonima data da calendario!

Mirka


                                      
     Questa foto non è mia ma presa (male)  dagli archivi storici di Novellara





domenica 22 aprile 2012

API.UN 25 APRILE "ICI" E...SVARIATE QUANTO INUTILI CONSIDERAZIONI







...O come sono pingui i doppipetti con staccati i bottoni!










Un nuvolo di api.L'odore dell'erba tagliata che fa tossire e al latte si pensa. Le foglie che si sono sostituite  al canto degli  uccell. (Fuori tira vento).Tre gatti che mi portano all'Inghilterra liberista o a Dakar.Una radio che non ha nulla a che fare nè con Gesù ma neppure al concreto vero-reale dei nostri tempi ingrati.Io che meditabonda annuso un 25 che si propone anche quest'anno,RESISTENTE solo per le vite regalate che reclamano il DIRITTO-DOVERE DI MEMORIA a un mondo che,buffo resta anche se continua a seminar tragedie più che la semenza di spiga.
Che dipenda dal Caso,dalla Fortuna,dalla Storia che,nei suoi "eterni ritorni",mettono in prima linea personaggi piccoli...senza forza nè peso...con una "classe operaia tutta in paradiso" o forse confinata a un'epoca remota dove gli "scioperi" contavano di grosso. L'ideale restato imbottigliato sulla "Carta Costituzionale" come verità talmente "semplice" da parer banale....La Fede,la Speranza,l'Amore,la Coscienza...o il Riflettere "serio", ozio da re in esilio o racchiuso in un gesto infastidito per abitudine a farlo in presenza di "api" quando volano e ti zompano addosso?...
Questo pensavo mentre le guardavo,  con la natura in fiore,col vento che batteva le mie finestre,col il nuvolo d'api. .E   era come un poco morire.
Già perchè si può morire anche per la puntura di un'ape mentre canti la vita..
E dire che fa bene respirare l'aria senza che i tubi di scappamento la inquinino,il sole quando gentilmente la scalda o d'estate nella albe e nei tramonti,la pioggia quando serve,i giochi contabili con le stelle.
Ma...forse sono fuori moda e fuori tempo.Un sogno inzuppato di colori per creare "alcunchè".Una "curiosità che mai si arrende",questo si.Una curiosa che impara dagli interstizi  di qualche finestra lasciata socchiusa affinchè lasci filtrare la luce di intelligenze non globalizzate.Che dialoga con le vecchie tradizioni come un valore ancora da scoprire,col coraggio di destarsi come di prima volta e ricominciar la vita..Si.Il mio resistere è l'audacia di un'attesa utopica con gli echi d'altre Resistenze come "scuola che insegna" dalle fondamenta o dai "dettagli" essenziali per attrarre l'aria ed emetterla come sostanza da cui partimmo.
Mirka

"Stabat Mater"  (A.Vivaldi)


La foto è mia

venerdì 20 aprile 2012

COSI.TANTO PER PARLARE DI DIVERSA "SPECIE".




...per non disperdere nulla tra sacro e profano in quel palpito che si accenna appena

 ...con l'occhio che appallottolato sosta tra rami e nuvole di rosa sino a diventare sogno pure io.




Natura.Chi sei? che cerchi in questi luoghi dove la tua specie era incognita? (Leopardi-Dialogo della natura e di un Islandese)




su un ramo
un uccello
nel suo linguaggio
chiamava
gli rispose un altro
ciriciricì 
e ...fu concerto.
Un volo di piume
un tremolio di domanda
che subito si arresta
la saliva ferma agli incisivi
Piangeva l'albero.
Verde.

Mirka

"Asturiana" ( Manuel De Falla)



Le foto sono mie

 






COSI.PER PARLARE DI FOTOGRAFIA E SICURAMENTE DI MUSICA.

 ...è così che schiavi si diventa per incognite bellezze imprevedibili e che un poco fan paura





...i corpi sono opachi a causa della larghezza dei loro pori in quella luce di raggi colorati che il bianco producono (Newton)









La natura entro cui siamo nati è solo una verità imperfetta se non la si guarda con gli occhi di chi la creò.


L'occhio furioso del cielo
ha contagiato la terra
 con le sue lacrime di grandine.

Poi...tutto finì.

Il sole si mangiò
gli ultimi pesciolini
caduti in una goccia 
di straziata edera 
avvolta da frescura.

Mirka

"Fantasie per piano e orchestra (Debussy) 

 

 Le foto sono state scattate da me






giovedì 19 aprile 2012

POST ESTRAPOLATO DA SPLINDER NEL TEMPO DI OGGI CON UN "ANTICIPO" PER INTRECCI DI STATI,DI EMOZIONI,DI UMORI.







E tu sei morto senza sapere quanto ti amava questa tua madre
(S. Angelica- G. Puccini)










"Papà,non scappare" Me lo sono trovato davanti ai piedi,con il ciuffo rosso quasi negli occhi e il pigiama di quella sera. Quella del respiro spento con la manina piccola nella mia. Sono scappato fuori dalla stanza,inciampando nei vestiti abbandonati sul pavimento:(...) "Papà,sono qui".Mi ha afferrato la spalla e il suo viso ha baciato la guancia. Le lacrime sono cadute senza che potessi far niente."Papà,non piangere" .(...) E' rimasto fermo è si è lasciato abbracciare."Devo andare adesso" ha sussurrato dopo un poco,e le mie mani hanno stretto
"Papà,non scappare".Me lo sono trovato davanti in piedi,con il ciuffo rosso quasi sugli occhi e il pigiama di quella sera. Quella del respiro spento con la manina piccola nella mia. Sono scappato fuori dalla  il suo viso.(...) "Si" ho detto,e forse ho sorriso. (...) E le lacrime non facevano male." (Maria Giovanna Luini Gatti - Dal racconto Il chiama angeli)


                                                                         




"Senza mamma,o bimbo,tu sei morto!
Le tue labbra,senza i baci miei,scoloriron fredde,
fredde! E chiudesti,o bimbo,gli occhi belli!
Non potendo accarezzarmi,le manine componesti in croce!
E tu sei morto senza sapere quanto t'amava questa TUA mamma!
Ora che sei un angelo del cielo,ora tu puoi vederla la tua mamma,
tu puoi scendere giù dal firmamento ed aleggiare intorno a me ti sento.
Sei qui,sei qui,mi baci e m'accarezzi. Ah! dimmi,quando in ciel potrò vederti?
Quando potrò baciarti? Oh! dolce fine d'ogni mio dolore,
quando in cielo con te potrò salire? Quando potrò morire,
potrò morire? Dillo alla mamma,creatura bella,con un leggero scintillar di stella.
Parlami,parlami,amore,amore,amor!"


"Intermezzo" (S.Angelica-G.Puccini)


 "Finale" (S.Angelica)



 

E ti sentivo nell'aria anche se non ti vedevo e...palpitavi con me come palpitano le stelle a inizio-fine giugno, tesoro mio solo intuito. E io che ti amavo prima ancora di conoscerti,ho dovuto rinunciare a te, fiamma che innocente fiammeggiavi senza sapere!...E sentivo le tue piccole mani sul mio volto bagnato di lacrime e di sudore e il TUO nome (non dato)  "Giovanna" che significa il prediletto,era lì davanti ai miei occhi. E oggi saresti stata TU  la luce mancante dei miei occhi,  (I lumi del cimitero sono tutti accesi; il chiostro è ormai quasi oscuro. S. Angelica è come in estasi. Nella semioscurità delle figure bianche,camminano,in silenzio,come non toccassero terra. Con esaltazione abbraccia la croce,la bacia,si curva,prende la ciotola col veleno fatto coi suoi "amati fiori" e lo beve; quindi si appoggia a un cipresso e lentamente lascia cadere a terra la ciotola mentre le nubi coprono la luna. S. Angelica,di famiglia aristocratica e che forzatamente ha abbracciato la vita monastica per scontare un peccato d'amore, ha saputo dall'altera e implacabile zia Principessa venuta a trovarla, dopo sette anni, per chiederle l'atto di rinuncia alla sua quota del patrimonio familiare per darla come dote alla sorella minore prossima alle nozze che, quel bimbo,l'unica ragione del suo restare in vita,è morto. Disperata per il gesto folle che l'ha indotta a cercare la morte per unirsi per sempre al suo bambino, conscia del gravissimo peccato contro la vita,invoca un segno di grazie e perdono. Ed  ecco  apparire la chiesetta come gonfia di luce e fra uno sfolgorio di ali riempita di Angeli .Sulla porta la Regina del conforto,solenne e dolcissima,e avanti a lei un bimbo biondo, tutto bianco. La Vergine, con un gesto tenerissimo e materno, sospinge il bimbo  fra le braccia protese  della morente S. Angelica che serenamente si riversa a terra e muore). 
Buon ipotetico Compleanno, Giovanna. So che sei ovunque io sono, e i tuoi occhi sono in ogni stella che vedo anche quando il cielo è coperto di nubi, come oggi e la balena madre giace sognando con gli occhi sgranati sulle acque che tutto circonda dall'inizio sino alla fine. Eppure grande fu la visione di quercia con  foglie e tanti tanti rami, nel mezzo,una piccola (foglia) mai nata ma brillante nel suo epicentro di cristallo che sorride come io sorrido a lei nel richiamo d'un incompleto nido che chiamo quale "SEGNO DI GRAZIA". Un ciao in questo giorno importante di festa,su per giù come in quel tempo e...una nanna per TE.

(Bianca 2007)

"Pavane pour une infante defunte" (M.Ravel)


La foto è mia (Teatro Regio- Parma)

martedì 17 aprile 2012

E FU COSI' CHE LA "LUCCIOLA" PORTO' AL MEZZO DELLA NOTTE


...briccona fu la "lucciola" che predispose ai sapori da gustare...sorniona e lenta

Una lucciola
mi ha portato
te.
sera d'estate
frinivano i grilli

Mirka

"Prélude à la nuit" (M.Ravel)


lunedì 16 aprile 2012

DEI DELITTI.DEI CASTIGHI E DELLE PENE.




...ma perchè offrire una guancia a chi  continua a schiaffeggiarmi?... I lupi saranno sempre lupi ed è da idioti illudersi di trovarsi di fronte a un'allodola che canta solo per il gusto d'essere natura e felice che il suo canto possa portare beneficio a tutti.



Quello che ho visto.In una casa una testa bianca abbassata come di  vergogna per un castigo immeritato e "ingiusto".
Sempre in quella casa,un'uomo a mezzo dell'età che con timido sorriso alzava su e giù le spalle e le mani "rassegnato" ma sfuggendomi gli occhi.
Uno studente che con voce soffocata chiedeva a me se ancora valeva la pena continuare gli studi anche se non aveva mai perso un'esame.
All'angolo di una strada,qualsiasi,un gruppetto di persone s'affannavano e mugugnavano.E il fiato continuava a mancare sicchè anche i mugugni si perdevano dentro al torace.
Sotto a un portico,un tavolo accerchiato da facce svogliate.Sfiducia e noia si confondevano per ordini  che avrebbero rimandato volentieri  al mittente.
Negozi senza luci e per avventori solo chi stava dietro al banco.
Farmacie piene di sventoli e di ricette presentate con speranza e tremore.
Ospedali dove per prenotare una visita oculistica ci si doveva mettere in lista d'attesa e aspettare novembre.
Bambini rubicondi da sembrare obesi vicino ad altri smunti e smilzi che si guardavano in "cagnesco"senza conoscerne il motivo.
Appoggiato a un albero come uno spaventapasseri o un mucchio di stracci imprigionato in un sacco,stava un uomo.Indefinibile per età ma perduto nel vuoto.In mano teneva una corda.Gli sono passata vicino e ne ho preso su di me tutto il peso.Eppure... ho affrettato il passo.Però mi sono voltata tre volte.Lui era sempre lì.Con la sua corda da giocare nel vuoto dei suoi occhi.Brividi che ho anche ora che scrivo.
Tornando a casa e dentro casa mia,domande su domande,e a qualcuna  mi son data pure la risposta.Ma io ero onesta nel pormele come nell'analizzarle che se attorno mi guardo vedo impostura subdola quanto l'olezzo di dittatura.Olezzi che però passivizzano,emarginano,ingannano milioni di gente.Già,perchè essere preposti all'educazione liberatrice degli uomini,sarebbe cosa doverosa e giusta ma questo non c'è nell'attuale ibrido storico tempo.Tempo teso solo ad imbrogliare,manipolare,fagocitare,addormentare,imbonire,asservire ai suoi "progetti oscuri".
Eppure... se si volesse applicare la fermezza-determinata su cui dovrebbe essere fondata la solidarietà di chi è oppresso,no forse ma sicuramente.Però...
Eppure sappiamo tutti il valore dell'art 81 della nostra Costituzione,come dell'art 18 e,di tutti ciò che sta dentro  lo Statuto Dei lavoratori! ( Lo Statuto dei lavoratori è una legge di attuazione costituzionale.Con esso si afferma che i lavoratori non vendono solo la merce forza lavoro al capitale ma sono anche soggetti di pieno diritto come stabilito...dall'art 1 -Libertà di manifestare  le proprie opinioni politiche e sindacali nei luoghi di lavoro nel rispetto della Costituzione; art.2; dall'art 8-divieto d'indagini,al momento dell'assunzione e dopo,sulle opinioni dei lavoratori, dall'art.14 -diritto di costituire associazioni sindacali nei luoghi di lavoro e di "costituire2 in essi-art 19.rappresentanze sindacali, dall'art.18-diritto di essere reintegrati nel posto di lavoro,con emanazione del relativo ordine da parte del giudice,quando viene accertata la illegittimità del licenziamento intimato dal c.d.datore di lavoro,in realtà fruitore dello stesso; dall'art.20-organizzare  assemblee di lavoratori nelle fabbriche e negli uffici; dall'art.28-diritto di far reprimere dal giudice ogni condotta antisindacale posta in essere dal padrone; dall'art,2 che vieta al padrone di impiegare le "guardie giurate" per controllare l'attività dei lavoratori,e dall'art. 4 che vieta l'uso di impianti autdiovisivi per il controllo dei medesimi....-Luigi Ficarra.22 marzo 2012)
E allora è duopo guardare a Monti e la sua squadra di impostori e di eversori che mirano ad inficiare a questi inviolabili diritti conquistati da "fronti pure" e messi sulla Carta Della nostra Costituzione.
Questi figuri  che impunemente stanno distruggendo le esigenze più vitali e popolari,lo Stato Costituzionale,attentando alla dignità e alle speranze di milioni di lavoratori e di giovani portandoli alla disperazione,al suicidio,alla miseria,mentre "loro" (s)parlano di "crescita",di "modernità" e di "salvezza" (! ?).
Ma come sarebbe diverso se non ci fosse la complicità degli imbonitori mediatici , di politicanti screditati,di "pennivendoli" rozzi quanto cinici che si spacciano per "salvatori della patria" o "tecnici qualificati" quando sono invece solo degli imbroglioni che lavorano ai danni del popolo,dei lavoratori,dei pensionati già ridotti all'occhio di bue (uovo) come pasto domenicale?...
Il lavoro fonte di ricchezza,di dignità e di vita; fattore di benessere e di sacralità,diritto primario e bene comune universale,valore assoluto che,si sta sgretolando (sbriciolando) in bocca all'ingordigia  di un capitalismo finanziario divorante e speculativo.Non si parla,infatti di "mercato del lavoro"?
Eppure...nessuno si indigna.Nessuno protesta!
"Datore di lavoro" non è l'operaio che lo fornisce,ma il padrone che lo usa e sfrutta.
Il lavoro-precario,sottopagato,rischioso come concessione,coatta e revocabile,dal forte sul debole.
Dicono di volerci salvare dalla "catastrofe".Sanno benissimo che la catastrofe sono "loro" che con cattiveria scientifica mina e distrugge la parte onesta e laboriosa del Paese portandolo alla sudditanza.Quella che schiavizza senza alcuna alternativa o uccide.
Che,i cosiddetti "mercati mondiali" sono loro l'indiscusso anonimo dittatore che decide di che morte dobbiamo morire o di che vita in schiavitù dobbiamo accettare se sopravvivere vogliamo.( acqua-energia.sanità,comunicazione,casa,trasporti,debiti da pagare sino alla morte fisica) e,tutto per le loro volontà di potenza,per le aggressioni armate per le distruzioni di massa che devastano territori e ambiente arrogandosi di abusi e privilegi "scandalosi" che continueranno a passare negli "archivi segreti" come codici da Vinci che solo la polvere di un vecchio ferro sporco solleverà nel tempo.Forse che si forse che no.
Chiaro invece torna il vero obiettivo di quello che stanno "salvando" a "nostre spese",però,e cioè la speculazione finanziaria,la rendita parassitaria,i profitti.L'opposto dei valori,di quelle conquiste a prezzo della stessa vita di chi ha conosciuto il valore della "resistenza",del movimento operaio e socialista a livello mondiale e nazionale,ora inficiati da una infame regressione che tutto cancella,anche i diritti più elementari,la dignità personale a garanzia di fierezza per una vita costruita su un lavoro faticoso ma onesto.
Ormai siamo diventati una colonia ( FMI/UE/BCE/ ) diretta da questo cinico sistema finanziario spacciato per "modernità","crescita" "salvezza nazionale" "lungimiranza"... che significano l'esatto contrario.Barbarie,impoverimento (certo),devastazione,assenza di valori e principi,di etica e di morale,sicura via di massacro per arrivare alla morte privi di dignità e nome.
Che,la "crescita",di cui svanverano non è che disoccupazione,precarietà,menzogna,ingiustizia,illegalità,repressione,impunità,guerre,armamenti,degrado ambientale e civile.
La disoccupazione in Italia è ai massimi storici i giovani non trovano più lavoro (www.blogtaormina.it)
Persino gli incentivi per le energie rinnovabili-salvezza dell'umanità-vanno tagliati a vantaggio di gas e petrolio (Passera)
Il costo della benzina-dopo che la NATO e le multinazionali hanno rapinato gas e petrolio dalla Libia di Gheddafi,aumenta continuamente anzichè diminuire,provocando inflazione (siamo a 2 Euro al litro!)
Eppure...di fronte a queste squallide realtà di che discutono i giornali e la TV?...Del nulla cosmico. Nei loro sondaggi,Monti è il più accreditato dei partiti che lo sostengono (ci vuole poco!),mentre il premier dice che i partiti "non hanno più il consenso popolare" ma intanto si serve del loro appoggio,con uso ed ab-uso smodato della "fiducia" di un Parlamento "esautorato",già tuccati con una truffa elettorale oligarchica.
La democrazia costituzionale è ormai un orpello "fastidioso". Un nido di zanzare da eliminare prima possibile.
Eppure... quanto potrebbero  fare e incidere di fatto e d'altro, i media, i comunicatori sociali,i giornalisti sulla educazione "liberatrice"degli uomini e sulla loro autentica responsabile crescita individuale  di quel tessuto sociale per cui si batterono i nostri padri,(credendoci) e come patrimonio da lasciare a chi veniva dopo di loro,preferendo ignorare la responsabilità che gli aspetta,continuando la schiavitù dell'impostura a loro ordinata in cambio dei 30 denari.
Eppure...dovrebbero accorgersi d'essere pedine in mano a degli abili "prestigiatori" che fingono per poi imporre dictat e ricatti premeditati ma! ...
E anche questo vale per le controparti accreditate (CISL-UIL-CGIL)  che da mesi contrattano come il "gatto che si morde la coda".Alla fine anche la CGIL  (la più lucida  a capire e a mettercela tutta per come le è possibile e concesso)  verrà spazzata via,Isolata e beffeggiata dopo essere stata bollata come "ideologica" "arcaica" "pregiudiziale" ridicolizzata proprio da quel potere autoritario ridicolo" di suo,  riprendendosi "enfasi" e "quota" da quelle loro stesse "scemenze" che si affannano a inventare per coprire l'inconmensurabile vuoto di razionalità,di cultura,d'etica o del benchè minimo principio che gliene dia la logica o un recidivo valore.
Sappiamo (sempre che ci si voglia di poco allargare...) che le ricette di Monti sono le stesse dell'USA,Grecia,Spagna,Portogallo.Ce lo dicono le innumerevoli manifestazioni popolari coscienti, tenute su tutte le piazze del territorio internazionale.Loro sanno che,il "terrorismo" si aggira come spettro con falce come e più del passato,mentre escono notizie "non smentite" di collusione tra servizi segreti italiani e stranieri-organi "deviati" (?) dello Stato,mafia,politici,potentati,laici e cattolici.Il popolo non può certo fornire prove che,documentano quei disegni eversivi,purtuttavia debbono pretendere dai poteri dominanti che siano loro a dimostrarci,avendone gli strumenti di non essere loro stessi i terroristi beneficiari di questi disegni.
E allora,noi,popolo,sfruttato  mangiato e sputato  si abbia il coraggio e l'orgoglio e la dignità dell'alzata di scudi,respingendo con i NO ogni forma eversiva,solidarizzando e unendosi affichè i nostri "Diritti umani e Costituzionali " già così calpestati,tornino a risplendere su ogni fronte onesta,laboriosa consapevoli che,i rottami di ferro vecchio stanno bene solo per un riciclo di patume da buttare nelle fogne e poi pulirle.
Mirka

"Foxtrot" (Jazz suit n.1 Shostakovich)



La foto è stata scattata da me

sabato 14 aprile 2012

GIOCO DI NUVOLE.DIVERTIMENTO.RIFLESSIONI A POSTERIORI.


...e come imeneo il divertimento delle nuvole

In un suono "muto" si cela sempre lo stupore. Di gioia o di dolore. Chissà perché ai bimbi non capita mai di restare muti quando vivono la gioia o il dolore?! Forse perché in loro non c'è rappresentazione di umana commedia. È terra inviolata dove il seme gettato lavorerà, in fiore, in pianta, in erba odorosa, in graminacea, o in ortica. E tutto avrà la forma di suono, anche esclamativo, perché ogni cosa che appare non conosce l'inganno della dissimulazione. La notte è notte, il giorno è giorno. Nel bambino tutto è stupore di Innocenza, felicemente ignorante solo per arricchito di Scoperta poi. E nulla è incompatibile fra di loro. Non si pongono il problema di scegliere tra un dubbio "morale", che non ha, né nella sfida di "contraddizioni", non appartenenti, ma neppure sfiora loro il pensiero sul destino o sulla Provvidenza. Quello che vede, sente, tocca, è un "fatto" conclamato che prende il nome di gioia (fiore. pianta -erba odorosa) o di dolore qualora calpestata l'ortica. Solo diventato grandissimo, impareranno e comprenderanno che sono diventati "metafora" mentre si formavano guerrieri di consapevolezza continuamente in Restauro. Metafora di  un se che, per sopravvivenza simula e dissimula dentro a un "contrasto" che, più che dargli gioia lo tormenta perché ha confuso quella linea sottile che dal bene passa al male e viceversa, diventando "ossimoro" che dentro al letto si gira e rigira prima di prendere sonno, all'alba.





Questo ho pensato mentre fermavo una nuvola in cielo, prima con gli occhi, poi con un aggeggio meccanico sofisticato quanto può esserlo una piccolissima macchina fotografica. Divertendosi. Con lo stupore di un bimbo che non ha ancora conosciuto nessuna rappresentazione se non la felicità d'essere se stesso con tutto il mondo da scoprire.
Mirka


"Nocturnes" (Nuages-C.Debussy)

 




Le foto le ho scattate dalla mia finestra

giovedì 12 aprile 2012

NON RICORDO D'AVER DATO VOCE AL "TI VOGLIO BENE" ANCHE SE TUTTO CANTAVA D'AMORE.





Che non abbiamo mai cercato di far si che si sentisse riconoscente. (R.D.Laing)









Ho mai detto vi voglio bene, scandendo queste tre parole, guardandovi negli occhi? Non so e non ricordo. Eppure i miei abbracci erano "sempre" lì, pronti ad accoglierviL'orgoglio di "voi"  tutto aperto sulla fronte spianata di bambina appena un poco cresciuta. L'orecchio da lepre, rizzato a ogni colpo di clacsonGli occhi "fissi" sino a bruciare in tutte le direzioni.  Le attese "lunghe" di notti che sapevano di albe appena accennate senza essere annunciate dal gallo. L'amore prima ancora che voi potevate prendere forma reale. I sogni nell'infinito lontano "libero" e incondizionato e con me all'ombra di un cipresso.  Eppure il labbro restò muto mentre si spalancava a tutte queste cose grandi che reciprocamente ci tra passavano, ma col pudore di dare la voce. Eppure ricorderete! O certo che ricorderete il calore del mio corpo appiccicato al vostro dall'odore di talco o sudato per lo sport. La mia voce tesa in tutta la gamma dei suoi suoni (infiniti) affinché proprio tutto si imprimesse dentro di voiE ora che, tra distacchi, necessari per dare crescita ad autonomia, scoperte e sperimentazioni e, anche un poco di rimpianto è sopraggiunto, inevitabile, perché quelle "attese" appartengono al passato, posso pronunciare quelle parole  in tutta semplicità, naturalezza e chiarezza anche se solo percepibili dal movimento delle labbra "Vi voglio bene" e, mentre la dico, il cuore si dilata in tanta serenità, perché nulla vi ho negato, tutto ho predisposto affinché anche voi, un giorno, vi fosse possibile esserlo.  Non ora, forse, ma nel tempo che voi sentirete nel  vostro vissuto, e dopo averne fatto sperimentale tema di revisione, ne avrete consapevolezza per affermato. E tutto questo ho desiderato mandarlo, oggi, via etere, o virtuale, perché so che da qualche parte si poserà.
Siate felici di vivere la vita come pensiero che non dorme di giorno, ma di notte riposa protetto da un guscio antico e forte dentro al vostro cuore, pieno nella vostra coscienza di uomini consapevoli, che anche la dolcezza appartiene allo stesso valore di cui si tengono bagnate le radici delle piante.
Mirka






"Greenleeves" (L.Mckennitt)