fiume

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fiume della vita

domenica 28 luglio 2019

L'OMBRE- L' ISTINTO E LE DiFFICOLTA ALLA SOTTRAZIONE



No. Non era Amore quello che spingeva, anche se visceralmente attirante.  Chissà.  Forse per Sottomettere un Sogno "ribelle" ché per la sua formazione strutturale, mentale o di ambiente  ne aveva impedito la crescita della conoscenza. Eppure era luce quella che si intrometteva tra  la flessuosità delle ombre. Una luce tremendamente attirante contro la quale combattere come male disturbatore nel procedere, come da lotta per sopravvivenza e vita.  Un'ossessione devastante e contraddittoriamente distruttiva convivente nel l' ambiguità del suo doppio e sospinta da tensione estrema verso un'istanza spasmodica di conquista superiore, anche se a livello inconscio, farneticante sempre nuove strategie oltre lo stesso possesso fisico e materiale per catturarne quella luce preclusa.   Ché la fisicità era solo un mezzo, potente e irresistibile si, ma solo un mezzo per raggiungere quella luce sempre sfuggente e sempre più ambita.   Per istinto lei lo aveva compreso, ma le reciproche ombre fecero si che non si sottraesse al l' influsso diabolico abbagliante con affiancato un poco di blasfemo Paradiso tenuto in memoria e al l'incrocio di qualche treno.  (Dai racconti Il Destino Nel Nome, 2 libro)

Mirka


Sonata K 310 N. 8 A min. Mozart







lunedì 22 luglio 2019

ESISTONO GLI ANGELI







Non so spiegare la profondità di questa sensazione,  eppure non posso fare a meno di pensare che, se esistono gli Angeli hanno l'espressione della assoluta Fedeltà di ruolo a protezionismo.

Trovavano sempre il modo per farmi felice.  E ci riuscivano.  Sempre.  Sulla discontinuità degli umori, sulle difficoltà o pena che comporta ogni giorno. Sul l' improvviso oscurarsi degli occhi senza un motivo apparente o che lo giustificasse razionalmente, su ogni esagerata esplosione di emotività, su ogni presunta impossibile soluzione. E questa fu la mia visione di Angelo Custode incarnato in formato umanoide. Quello che snoda al suo nascere ogni senso di colpa, conducendolo allo spianarsi della fronte e liberandola, facendo rifiorire miracolose energie, quasi che il mio ventre fosse un inesauribile fiume di vita portata solo a creare congiunzioni positiva e vitali attraverso la luce della felicità risplendente negli occhi e riflettente nel dinamismo corporale, al punto che anche oggi, sento istintivamente la necessità di Invocarne la Presenza attraverso un Riconosciuto segno, come si fa per i santi, gli angeli o lo stesso Dio.   Ché il penetrare sotto ogni strato di pelle,  fino ad arrivare al l' essenza senza violarla, solo agli angeli è dato.  Ché la felicità donata con la sapiente purezza del cuore, vivacizza la mente trovandovi lo stimolo per creare, "mentre forma il finito dal l' indefinito" (Goethe).   E mai ombra ci fu che potesse intromettersi al sacrale della Presenza, inquinando il terreno assurto a beneficio di fertilità, guidato dalla Musica o ispirato a donazioni multiple.   La mia a gratitudine splendente a tutto il corporeo, elettrico o formato da un prisma di luce scannellate di sonorità.    Magia della gioia che fa vibrare il corpo a modo di campanello.  E mai lievità fu più rassicurante di spessori avvolgenti come velluto,  in quel tempo di fiabe e di sogni concorrenziali al luminoso astro imperante anche in inverno!   Piumaggi che accarezzando dolcemente, asciugano il pianto nel suo sgorgare incontrollabile e libero senza lasciare traccia se non quella incomparabile freschezza dal sapore della menta!   E come rivede quella timorosa profondissima attenzione per Non ferire la sensibilità acutissima che circolava in ogni mia manifestazione splendenti in occhi limpidi e trasparenti in azzurro o marrone che fossero!  E come allora la commozione mi prende in tutto il corpo.  Perché in questa commozione se ne percepisce la Promessa di custodito che non abbandona. Nella sua totalità e potente Protezione che sento ovunque affiancata e che cammina insieme a me.  Sempre.

Mirka





Sarabanda Suite inglese G. minor  N. 3 ( J. S. Bach)



Nota: Non faccio nomi solo per rispetto di quel sacrale dovuto alla grandezza di quei protettori ora  passati in dimorato di luce permanente, anche se in dinamico giocare tra nuvole e il raggiunto tra il fogliame scosso dai venti di tempesta.



giovedì 18 luglio 2019

CAFFÈ E VIAGGIO





Viaggiare è anche andare a prendere un caffè, su una spinta irrefrenabile e misteriosa immaginando altro.  Su echi di vibrazioni circolanti da qualche vento portato alla memoria per non lasciare nulla alla fissità dello stagnato.
Sono al centro di una piazza.  La gente attorno vive il buon momento in tranquilla diversificata conversazione. Dei bimbi giocano senza fare rumore. Quasi una preparazione al gioco che faranno a seguito, da grandi.  Tenerezza che riporta a un tempo che si porta dentro.  Un venditore di sciarpe coloratissime, collane, orecchini e bracciali, lusinga sul prezzo per conquistare gli acquirenti.  Volutamente sposta lo sguardo altrove pur non perdendo di vista l' ambulante furbo. Qualche nuvola, fuori dal gregge, pascola con grazia indisturbata.  Sorrido senza farlo vedere.   Una persona curva dagli anni e dalle fatiche spinge una carrozzabile con un invalido. Lo fa con naturalezza, ma il suo curvato parla come il pallore diffuso in tutto il viso ricordante le maschere greche.  Un trofeo duramente conquistato.  Una bella visione collettiva, insieme alla brezza marina della sera nè accresce il piacere condiviso serenamente.  Al l' improvviso il pensiero mi conduce ai tanti Paesi in guerra. Nel mentre sorseggia distrattamente il caffè.  Il mio caffè non ha ancora il gusto della polvere da sparo. Sorrido a una ideale. Sorrido alzando gli occhi a quel pascolo di nuvole.   Sorrido alla persona che mi sta davanti. Lei non capisce, rilancia uno sguardo interrogativo al quale non rispondo, ma ricambia il sorriso. Non ho voglia di spiegare perché ho sorriso.  L' odore di una pizza mi racconta che è arrivato il momento di far ritorno a casa. Mi alzo, trattenendo un beato stiramento da gatto sul suo preciso immaginario.   Saluto cordialmente mentre ci si lusinga con un compiaciuto alla prossima. Concluso in bellezza anche questo giorno.

Mirka






Quintettino   (ritirata  notturna a Madrid -  L. Boccherini revisione L. Berio )


APPARTENENZA






 So di appartenere alla terra che m' accolse
 come un figlio desiderato e da sempre atteso.
Come il buon pane che faceva mamma
lasciato a lievitare nella madia del felice tempo di una volta
e la festa attorno a spargere il profumo
e beatitudini ovunque conservato su boccate di frescura.

Non tutto idilliaco è il trattenuto in gola a sinfonia infinita
perché la rosa fiorisca sempre a primavera cantando i suoi colori
ché proiettili di viltà conservo nel verde della lacrima
come bara fusa  insieme al l'edera a formato dignità.
E i naufragi come chiodi sopra il letto insieme al crocefisso
dove l'allodola arrestò il suo canto per passare al giro della mente.

Ma da quel pane insorsero le più belle storie diventate fiabe
con mimose viole e tuberose a guidato di cammino in corsa
 verso il punto più alto dove il sole non conobbe il suo tramonto.
E da li che si moltiplicò l'amore con voli d'aquila imperiale
e solitudini.  Solitudini a margine incalzata a recalcitrante asino
paralizzato da qualche solco profondo della terra.

Sarà per questo che si rivendica l' appartenenza
 a un territorio viscerale dove ribolle il mosto e ondeggia il grano
 anche se non purissimo al l' origine e adulterato
 da mano doppia di Arlecchino
mentre le distanze spruzzano sanguigna luce alle pareti e
dileguata si fa la scena, chiuso il palco scenico pronto l' Indefinito?

Mirka

  Bachiana Brasilera. 5   H. Villa Lobos






l 'IMPROVVISO DEL LAMPO







C'è qualcosa di arcaico in una scrittura trovata fra le pagine di un diario, scritta a mano, forse persino di getto, con il retrò già scritto, forse un messaggio da decifrare con l' intrusione o l'intuizione nel tempo dei mosaici allineati?   Ciò non di meno sicuramente scattato sotto la spinta irrefrenabile di un moto interno, e incidente alla velocità della mano, riconosciuta dal sangue come primigenia necessità, o cordone ombelicale che stenta a spaccarsi perché l' attesa continui a germinare il desiderio della vita, immaginata a fruttifero campo, dove sole e pioggia si alternano su preavvisato occhio di spaziale sapientemente concentrato al centro della scena?   Ché l' inconscio già nel prima, aveva creato con a guardiano il Dio protettore della vita che si riforma, e dal nulla diventa creatore sul formato di preghiera a manto.
Non ne conosco il senso, né la connessione, se non per uno squarcio di percezioni, e un lampo che ne illuminò esattamente il luogo che luogo Non è, giacché sempre Li si è dimorato a sfidato di guanto  puntatore di fioretto.

Mirka



The Lord's Prayer you're mine










martedì 16 luglio 2019

TRA IL REALE. CONNESSIONI. ANALISI E NOSTALGIA CONFINATA IN MEMORIA










È difficile mettere a margine la " confusa "Realtà quando questa è al centro del quadro.  Su gruppi o bande che aspirano alla visibilità e al " successo " e concepiscono il terrorismo come mezzo di propaganda oltre che dì affermazione omicida, a riprova del loro carattere statalista e bellicista. Ché è terrorismo Costante quello del sionismo Contro i palestinesi, che a loro volta lo hanno adottato come " obiettivo politico " e la sua stretta "logica".  Non avvenne questo tra gli anni 20 e 30 del secolo scorso, quando le bande naziste e la congiura stalinista, avevano obiettivi politici e una loro logica dando luogo a immani sciagure?  Oggi in condizioni storiche mutate, il terrorismo  ovunque cristallizzato, si propone come terrificante calamità per le popolazioni colpite.  Cospiratori al l' ombra del Cremlino, Putin dovunque Comprando Per Asservire e tirare le file del giocato. I potenti democratici con foraggiamento praticato da sempre al l' estero e Dentro casa. Un rampante giovanotto di Stato, presuntuoso, cinico, furbo e Ingenuo insieme.  I 5Stelle supportanti le ciarlataneria acrobatica intorno a tematiche gravi (immigrazione e questioni similari) non è una novità. La spudorata difficoltà che hanno a comprendere e qualificare una guerra e chi l'ha cominciata stride con la loro profonda internita' e il loro accanito sostegno pienamente integrato nel sistema democratico globale che dal più grande evento bellico della storia è nato e che della forza e del l'uso smodati degli eserciti fa la sua base.  È una contraddizione irreparabile che produrrà solo frutti avvelenati.
Penso invece alle contraddizioni vissuta da noi che, partendo dal l'umanesimo socialista e cercando di affermare una comunanza basata su valori etici, conseguentemente siamo estranei e contrapposti inesorabilmente e strategicamente alle trimurti guerra/Stato/terrorismo, eppure dobbiamo considerare le esigenze della nostra gente che dalle guerre è coinvolta e stravolta.  Ci sono casi in cui non ci si può e Non ci si deve sottrarre. Le popolazioni hanno bisogno di fare fronte unite contro l' efferata minaccia patriarcale, totalitaria e sterminatrice così potranno pacificarsi tra loro e cercare una via per il Bene Comune.
Nel mentre acuta diventa la nostalgia di un piccolo paese di montagna, dove la Natura, i suoi incantevoli incantesimi alchemici, erano ginnastica quotidiana per polmoni e Liberi pensieri conducenti al l' armonia idealmente globalmente Condivisa.


Mirka

"Lasciatemi morire ( C. Monteverdi)