Tante sono le cose che guardo, passo oltre, detestandole sempre un pò se non fosse...
La povertà di spirito se non fosse...
L'acquiescenza all'obbedienza senza contrapporsi la criticità se non fosse...
La non attenzione ai bisogni elementari dandogli il valore concreto e il rispetto. Quelli sono il vivere d'un quotidiano vero e reale, gli strumenti per creare la forza dell'uomo o la sua debolezza se non fosse...
L'uso esagerato delle parole. Il "troppo" serve solo per nascondere qualcosa agli altri, mascherano la confusione del cuore se non fosse...
L'orgoglio umano che esalta la vanità anziché la consapevolezza del brevis vitae se non fosse...
Il pessimismo come fondamento di vita, l'ottimismo pragmatico che allontana dalla realtà se non fosse...
Chi rinnega i propri sogni di partenza confinandoli in soffitta ripescandoli,a volte, per sorridervi sul semplicismo incosciente che muove giovinezza se non fosse...
L'obbligato e il liberamente scelto a strade inghiottite senza alterità, o riconoscendone il cocente prezzo a restare farfalla che si brucia al sole ma non al fuoco fatuo del lampione se non fosse...
La crudeltà a presentarci al mondo come corazza dura quando si era conformati ad essere altro. Mica è un merito se non fosse...
Il pietismo che consola in comunità di ostia benedetta mentre guarda di sbieco il vicino staccandogli l'interno e la fossa se non fosse...
Chi soffoca la vita nella letteratura ma anche chi ne disconosce lo strumento e il buon uso se non fosse...
Chi semplifica e falsifica che poi è la stessa cosa se non fosse...
Chi non vola e scava senza commuoversi alle proprie origini,a un nascimento ch'era patria e suolo straniero, nemico a volte se non fosse...
Di tutto un poco mi sono sporcata che, alle paure della vigliaccheria tutti si è condannati e alla sopravvivenza pure, ma c'è una cosa che non conoscerò mai, che non capisco e che mai perdonerà, la ignavia come giustificazione dei propri limiti, giacché questa è solo un'immensa fioritura di monnezza-rettezza, d'omuncoli parassiti di dantesca infernale memoria. E questo procura invece a me un dolore che si avvicina alla rabbia, che nel suo processo evolutivo si trasformerà in disgusto,in distanza attraverso il differenziale io non sono.
Questi pensieri mi sono venuti, a caldo, all'alba di un giorno qualsiasi, di quasi fine settembre, apparentemente freddo o perlomeno ancora incerto di formiche, che desidero condividere coi passanti affinché prendano ciò vogliono e gradisca loro di farlo,si vergognano,se ne fosse il caso, come un poco mi vergogno anch'io anche se lontana anni luce da quel vizio "capitale" che porta il nome di ignavia.
Da dove e perché son saltate fuori queste lucide considerazioni? Mah! Forse mai sapremo se non da quei lampi di intuizione che sparano verità da prendere al volo senza che ci ammazzano. Forse, se non fosse...
Mirka
"Te recuerdo Amanda"
Le foto non sono mie ma di un'artista di cui mi sfugge il nome
Carissima,
RispondiEliminahai ragione su tutti i punti, (campi,fronti).Cosa resta in noi di tutto quello che hai detto? La vergogna d'aver peccato su tutti i punti,campi,fronti,la speranza d'essere ancora capaci di modificarci un pò pur sostenuti dall'implacabile dovere del sospetto a non farlo nell'onestà di scavare a fondo e trovare la coerenza a mettere in pratica il cambiato.Ti abbraccio con tanto affetto.Av R.S.
Grazie AVVOCATONE,ti abbraccio anch'io,Mirka
EliminaSiamo antropologicamente inclini a falsificare,semplificando quello che ci torna comodo resti alla superficie.Non si sfugge in ogni caso alla coscienza del Re è nudo.
RispondiEliminaGrazie col cuor mentre abbasso la testa .G.M.
Ben detto,caro G.non si sfugge al Re è nudo.No no non abbassare la testa ma abbracciamoci che,amici (che si stimano) lo siamo per davvero.Mirka
EliminaCome non condividere quanto hai scritto? E' con te che abbiamo ricordato giorni addietro il disprezzo dantesco per figure indegne dello stesso Inferno...la SOCIETA' LIQUIDA focalizzata negli ultimi anni da Bauman e nella quale ci troviamo coattivamente a vivere, esalta peraltro questa sfuggevolezza delle persone che però, al fondo, attiene al vizio capitale su cui giustamente insisti.
RispondiEliminaAndrea
Si,ANDREA,esalta per togliere dalla coscienza il fastidio del "dovere" di presenza umiliando,per azzererarla la fiera quanto "disperata vitalità,unico simbolo vero d'ogni differenza.Questa però è la dolce vendetta di chi ignavo non è,d'esser "un zan Giobbe immezzo ar monnezzaro".Ah ah aha!Mirka
EliminaMeglio guardare il cielo e prendere un buon caffè, all'alba.Queste considerazioni lasciamole a tutti quelli che si vestono per attrarre e per distrarre da ciò che sono in realtà, anche se nessuno è esente dalla vigliaccheria costantemente in agguato, che spesso non ci fa prendere posizioni chiare e nette neppure nel dentro di noi. Un grande abbraccio. F.
RispondiEliminaSicuramente F.meglio un cielo ancora indistinto e al profumo d'un buon caffè atristi considerazioni scaturite dal fumi della terra,indifferente a buone semine o a gramigna divorante il grano.A "noi" farle (ogni tanto),gustarci nu buon cafè, caldo e profumato al germe della vita e...non ti curar de lor.Abbraccione,Mirka
EliminaConosco molto bene la tua adamantina lucidità mentre si esplora ed esplora con lo sguardo chi ha davanti a se.Per questo mi emozioni sempre.Ti voglio bene.Elsa Fonda
RispondiEliminaSi.ELSA,in questo mi trovi diamante scavato,sporcato,più sfaccettato di prima.Un giorno reciteremo insieme le poesie di Tagore.Ti va?...Bacio,Mirka
EliminaCara Mirka,il tuo "se non fosse" è terribilmente vero. L'ignavia è ributtante: il non fare né bene né male, il pigro disimpegno con la più o meno celata speranza del perdono divino. Dante relega gli ignavi nell'anti inferno perché "alcuna gloria i rei avrebber d'elli>", i veri peccatori potrebbero gloriarsi almeno di essere stati grandi nel male. Ecco.
RispondiEliminaInteressanti considerazioni. E adesso spero di oter postare il commento perché l'ultima volta che ci ho provato me l'ha rifiutato tre volte e alla fine ho desistito.
Lindifferenza,che rasenta l'ignavia,anzi lo è,delle classi dominanti per i bisogni in cui muore la gente,non toglie colpa,anzi la accresce,in chi pubblicamente predica ed esige il rispetto e la pratica dei precetti evangelici.Ben ne conosciamo l'ipocrisia-arrogante e padrona che "tutti" i tempi imperò e trafisse.
RispondiEliminaPer il resto,grazie per la visita.sempre gradita e interessante.Mirka
Interessante e intensa questa consapevolezza di fragilità umane,calcata dalla coscienza di una diversità,forte solo nell'esserci,per sangue e per chiarezza di mente.Ti abbraccio.Sergio
RispondiEliminaSi,SERGIO,questa è l'unica cosa che non esito a precisare insieme alla mia umanità consapevole di molte fragilità e di qualche forza.Ricambio l'abbraccio,Mirka
EliminaSpesso la mente è confusa e si diventa vigliacchi.Ciononostante urge l'imperativo di vedere chiaro spolverando la testa d'ogni corpuscolo e fanali, diresti tu,per trovare in noi quel coraggio che prima è mancato e c'ha fatto vergognare d'un comportamento indegno verso chi sappiamo essere bisognoso di sostegno per continuare il suo cammino unito a tutti gli altri uomini che lavorano per il bene della collettività.Grazie per ogni stimolo a riflettere che lasci,anche se so che fisicamente mi mancherai.Ori
RispondiEliminaD'accordo ORI,la mente spesso si confonde e,solo nele col tempo si chiarisce,la "voce" che tutti dovremmo avere,quella che,quasi istintivamente abbiamo nel distinguo fra il bene e il male,nell'ESSERCI come nel NON esserci,è sostanza nostra di una precisa e chiara identità con la quale prima o poi...devi confrontarti,fosse solo nell'ultimo terribile istante.Bacio,Mirka
EliminaAmica,ti leggo sempre con molto interesse e ti ascolto.Ti guardo come se tu fossi qui.La tua amica Lilli
RispondiEliminaAmica LILLI è sempre bello sapere della condivivisione di molte cose.La musica è sicuramente una di queste.Con affetto,Mirka
Eliminacredo l'incertezza e la paura siano origine di tutto ciò, non solo, anche l'ignoranza e l'opportunismo sicuramente
RispondiEliminaquesto mondo sta snaturando l'essenza umana, ci mette in competizione, ci rende merce. Il disagio esistenziale non può che aumentare, soprattutto nelle menti più sensibili.
Comunque sia restiamo sempre noi a volere la non svendita e padroni d'affermarlo anche in povertà ma con pane spartito guardandoci serenamente negli occhi mentre si allunga una mano a brindare dall'unico bicchiere ma...lo vogliamo?...No.Costa troppo in perdite di comodità.
EliminaMirka
QUANTA sofferta interiorità in Dante!
RispondiEliminaL’etica del darsi fino al martirio, insensatamente solidale con ciò che la vita dà, totalmente disponibile a prendersi cura del mondo......No, non è la parola del poeta che risuona, grande Ebe...Ti abbraccio.Mary
L'etica MARIA è nel dare pienezza consapevole alla vita magari trasformandola in versi di poesia morale.Un bacio,Mirka
EliminaQuesto è il commento che dicevi di aspettare.
RispondiEliminaEnzo
Scusa ENZO ma non ho capito.Ciao,Mirka
EliminaSicuramente è un equivoco nato da una mia dimenticanza: quello che volevo dirti sta tutto in un click sul mio nome. Se ti fa piacere,
RispondiEliminaLincenera
Ah! Avevo visto il tuo profilo di siculo doc e...solittario!!! Merci ENZO e...gloria in excelsis Deo.Mirka
EliminaForse,dei tanti vizi capitali,l'ignavia è quello che più ho in odio.E'liquidità pura per la paura d'assumersi l'impegno a rendersi visibili.Pavidi impermeabili al pensiero a lungo termine,terrorizzazi e,non esagero, per la responsabilità del sentirsi anelli di una stessa catena umana.Ambivalenti del vivere,insomma, con nessuna cura all'orizzonte neppure in avvio di sperimentazione.Purtroppo! Brutta genia,a dir poco! Bel post,Mirka, anche se dubito toccherà nel fondo chi lo leggerà.Paolo P.
RispondiEliminaInfatti PAOLO non ci sono vie d'uscita per questa "genia" come giustamente tu l'hai RIbattezzata,nè cure all'orizzonte.Forse solo i loro liquidi tormenti.Ciao,Mirka
EliminaGli ignavi sono i camerieri che chiudono gli occhi sulle porcate dei loro padri-padroni-aguzzini,illudendosi che il "bene" verrà poi.Enrico
RispondiEliminaIl "bene" è solo nei segni "concreti" quanto silenziosi,che si lascia in tracce da seguire e,che resistono come valore di vecchio da nutrire e non da buttare nel bidone della spazzatura insieme a tutte le varie e svariate porcate.Mirka
EliminaSuperficiali per paura,idioti per non dire folli, perchè fanno finta di vivere quando non esistono.
RispondiEliminaUn post dal quale partire e ragionarci seriamente.Debora S.
Gli ignavi non conosceranno mai la bellezza intessuta di dolore, uscita in modo inimmaginabile quando si prova a correggere il capolavoro che siamo, danneggiato dai nostri stessi errori. No.Tu non appartieni certamente a queste larve che fagocitano palude.Klaus V.
RispondiEliminaDEBORA e KLAUS si,gli ignavi non conosceranno mai la bellezza d'essere stati vivi malgradotuttoeciònonostante.Mirka
EliminaGli ignavi non si vedranno mai crescere moralmente,e questo è un girone d'inferno che non conosce felicità di nessun ritorno.Ciao.Ottimo post.Valentino
RispondiEliminaDal momento che il "presente" è fatto di questi strateghi del dis-impegno ad essere e,incuranti di lasciare per il "futuro" neppure una scia di lumaca,che i "pochi", fuori da quel girone,provino almeno loro a dar significato a una forma in essere come principio da cui partire.Ciao,Mirka
RispondiEliminaL'educazione deve partire innanzi tutto da un cuore predisposto a riceverla. Non credo che,per gli ignavi la porta del cuore si sia mai socchiusa.Ma se anche questo fosse avvenuto,diffidenza e paura hanno pensato e agito a chiuderla subito.
RispondiEliminaScusami M. se rispondo con ritardo a questo tuo commento.Mi era sfuggito,e non per incuria. Mirka