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fiume della vita

lunedì 9 novembre 2015

ANCORA DI LEI





In un piccolo paese della bassa emiliana viveva una giovane donna rimasta vedova in ancor giovane età e con una figlia che adorava. La figlia era la narrante La donna mia madre.  
Lei, donna dai forti sentimenti umani e dalle ugualmente forti spinte ideali, era sensibile ai dolori altrui e sempre pronta ad offrire il suo aiuto con l'ascolto e nel concreto.  Per lei rendersi utile,era motivo di gioia interiore,gioia che lasciava trasparire soltanto attraverso un sorriso. E fra le tante sue opere di bene voglio raccontare questa, semplice ma significativa per molto altro.
Un certo Paride,conosciuto in paese come barbone,di età indefinita a causa della lunga barba e dai capelli incolti e sudici così come lo erano gli abiti che indossava,aveva preso l'abitudine di venire,all'ora di pranzo,e fermarsi vicino alla finestra della nostra cucina (abitavamo a un piano rialzato con una veranda davanti alla finestra) in assoluto silenzio e con lo sguardo rivolto a terra. Era mia madre che gli domandava "Paride,vuole un panino con una fetta di salame?" La risposta era un si con il capo e con lo sguardo sempre fisso a terra. Mia madre preparava il panino accompagnato da un bicchiere di buon lambrusco che egli beveva in un solo sorso,e senza proferire parola prendeva il panino,se lo metteva in tasca e se ne andava. Dove? Dall'altra finestra dove sapeva trovarsi un'altra anima caritatevole nella persona della sorella di mia madre. Fernanda. Fernanda (di nascosto a mia madre,per modo di dire) era solita dargli un piatto di minestra o di risotto o di pastasciutta che il Paride divorava velocemente.  Anche lì,dopo aver mangiato,senza proferire parola,se ne andava lontano,tra i campi e,solo e libero cantava a squarciagola. Chissà,forse era il suo modo di manifestare la sua felicità e   ringraziare Dio per il dono quotidiano...
La zia vedendo la frequenza con la quale Paride si presentava all'ora di pranzo,diceva a mia madre: " Si dice in paese che abbia diversi soldi  nascosti".
E da mia madre riceveva sempre la solita risposta: " A me non interessa ciò che dice la gente".   Orbene,passarono molti anni. Io mi trasferii altrove per questione di studio prima e poi di lavoro e per molto di Paride non seppi più nulla.  Un giorno squilla il telefono. Era mia madre smaniosa di raccontarmi un sogno,strano come lo sono tutti i sogni.  Si trovava nel cortile della vecchia casa in compagnia della sorella. Si avvicina a loro il Paride il quale appoggia un braccio sulla spalla dell'una e l'altro braccio sulla spalla dell'altra come fosse un unico abbraccio e dice: "Sono venuto a dirvi che voi avete fatto la vera carità. Io pregherò da Lassù perchè possiate campare 90 anni e più".  Quando mia madre ebbe finito di raccontarmi il sogno provai una grande gioia e la manifestai dicendole :"Magari si avverasse".  "Va a dar retta ai sogni"  rispose prontamente mia madre. Però capii che anche Lei era turbata.  Mia madre si trasferì per un poco di tempo da me ed entrambe dimenticammo il sogno.  Un giorno arrivò la telefonata della zia che comunicò a mia madre la morte di Paride.  "Hai visto che era vero che il Paride aveva soldi?"  disse la zia. E mia madre :"A me non interessa nulla".

Passano gli anni. La salute di mia madre cominciò a declinare per varie Patologie che non lasciarono sperare nulla di buono e tanto meno ancora anni di vita. Ogni tanto mi veniva in mente quel sogno e con tristezza mi dicevo: "E' vero.i sogni sono solo sogni"..  E il Tempo scorreva,e mia madre,seppur carica di acciacchi sopportati con santa rassegnazione toccò i 90. Il sogno mi tornava sempre più spesso alla mente.  Pensavo che per lei il sogno era diventato realtà e sinceramente sentivo un pizzico di invidia mista a speranza. Chissà se quel sogno si sarebbe realizzato regalando quel "pezzetto in più" a mia madre? mi domandavo col cuore insaziabile di Lei e della sua Vita amatissima.   Il "pezzetto in più" lo regalò invece a sua sorella venuta a mancare tre anni fa e all'età di 100 anni.  Sono sicura che il Dio,nella sua infinita bontà ha ascoltato la preghiera di Paride,permettendo a loro di vivere sino ai 90 e un pezzettino.  
Ancora una volta ripenso alla stranezza di certi sogni e nel pensiero rivedo Lei,la sua umiltà e la sua grande forza mai separata dalla saggezza nel suo bel cielo illuminato di umanità in tutte le sue forme. E mentre una lacrima scende,ride intero il Sole dentro di me. Mio ritmo dove nasce muore rinasce ogni innocenza e buona fa anche me.

Mirka


Summertime"




6 commenti:

  1. Nei paesi ci si conosce tutti e di tutti si conoscono le virtù,i difetti,le stranezze. Col sorriso e senza dare giudizi morali come ha fatto la tua mamma,si aiuta senza aspettarsi nulla. Neppure un grazie. Si fa perchè fa piacere e basta.Un gesto generoso e spontaneo premiato però da un bellissimo sogno. Sergio

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  2. La verità interiore di Paride era la felicità che manifestava cantando a squarciagola,la sua gratitudine espressa in preghiera che Dio ascolta regalando anni a chi naturalmente beneficò senza chiedere nulla. Ho conosciuto Paride. Una persona strana ma buona. Tanti perbenisti normali non lo sono. Un bacio. grazia

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  3. Il mistero dei sogni di cui così poco si sa se non che,qualche volta sono lo specchio di noi stessi,le nostre azioni,ciò che vive nel nostro profondo e che neppure s'immagina possa parlarci. Bellissimo post. Un forte abbraccio. Tua Maria

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  4. Il paee Sergio coi suoi vantaggi e con qualche contro. Gli amici su cui puoi contare anche con gli occhi bassi la preghiera silenziosa che dritta raggiunge

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  5. Vero Grazia verità che Paride si è portato con se lasciando alla campagna gli echi del suo canto un pò matto. Bacio, Mirka

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  6. I sogni saranno sempre la nostra via Maria col filo del l'intuizione. Mirka

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