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fiume della vita

giovedì 10 ottobre 2019

RICHIAMI NEL BLU




Esalano echi  misteriosi di richiami 
 nelle onde che si infrangono a neve e a grano
 pungendo forte gli occhi  come da abitato plenilunio.
 Regalano voci a vulnerabile carne infreddolita
 mentre si annuncia Eternità nella luce che svanisce.
 Dimenticati il tempo estrattore di estranee radici nel blu del fondale
lavora nel silenzio il trionfale acqueo in coralli di delfini. 
Risorta l' Unicità della foce resistente alla sfinge del Tempo 
 come voce al desco di riscattato esilio a essenza stessa degli avventi
 nel lampo di quel grembo sopravvissuto a tutto il pieno di cicale 
dopo la stagione carica di venti in burrascoso astuto mare. 

 Un ordito d'Alba via via si forma a serenità di sfera
 distendendo ogni strettoia di corpo e volto. 
Vibra la lira in cielo di laguna e tramontato di rosa
  incendia il crepitio di fiamma accennata appena 
in liberata regione del l'eterno.    E scaglie. 
Scaglie vampiri  di perla moltiplicata al l'infinito 
classificando i colori dal centro di una piccola matrice
e Madrigale di Zeffiro diventa in fulgida Presenza
  il calcareo fango si fa rosso sul filo di sottile ansia
 da manovalanza restata a unica lampada fissata perennemente
 al pianoforte chiuso con a presso i libri viaggiatori
e splendore di sparato lampeggiante a copertura di domenica nel cuore.

 Audace si libera il sogno in linfa di Utopia fissata a Meraviglia
 della ancora confusa primavera in ultimati schiariti di memoria
dando canto al nome e al nascituro in acqueo familiare e cristallino
 dov'è fermato il desiderio che unisce terra al cielo e geremiadi di vagiti diventa.
Forza di un lodato benedicente al dio delle nuvole e della Grande  Cloaca  germogliato a luce di montagna in faro di profondità
nella umiltà di parola fatta altezza di statura contenente tutti i raggi
che stura con lentezza il vecchio del buon vino di Grande Madre vigne
 con mani alzata a perfezionata vita resistente fissando il penetrante occhio al l'orizzontale e il quotidiano senza tempo addietro a baionetta 
di Profetica sentenza in trasformato Epifanie di Giubilei sognata a vinta guerra.

Mirka


"Sirene" (Debussy)




Nota: scritta di getto. Corretta e finita per stanchezza di neutroni ma pronti a rigenerazione per energia risorta a Giubileo

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