fiume

fiume
fiume della vita

martedì 11 settembre 2012

QUELLO CHE AURORA NON AVEVA MESSO IN CONTO

......... e dire che  Alice credeva d'aver trovato la formula sicura per spazzar via dal mondo le mosche e i dolori

......ma lui guidò sino al traguardo obbedendo a quelle leggi oltre le quali non esiste attrito nè alcun dolore. 

.............tutto è un programma di ombre e luci che,a volte svelano e altre volte no.



Aurora è seduta su una sedia quadrata.Quadrata come la sua cucina che ha per mura delle mattonelle di cotto.Ognuna di quelle mattonelle ha inciso un disegno.Da decifrare per i suoi colori o per dei semboli particolari e strani.E' sera inoltrata.Pare assonnata,Aurora, perchè ogni tanto la testa le cade quasi sul petto.Ma non è così.Cerca solo di distinguere tra i sogni,alcune sensazioni fissate nella sua mente e che costantemente si ripetono mentre altri altri sfuggono come quel lampo che l'ha scossa facendole rizzare la testa nel tentativo di razionalizzare l'avvenimento.O meglio collegarlo ai pezzi mancanti del puzzle.Il mese è quello di luglio il giorno 26 l'ora le quattordici. Ah! quell'otto ricorrente!
Da alcuni giorni il silenzio si era fatto pesante.Aurora non sopporta il silenzio neppure quando sta per accingersi ai suoi esercizi di rilassamento necessari per concentrarsi e che precedeno l'azione.           Al mattino c'era stata la prova d' insieme nella piccola sala d'incisione.Il direttore si era coplimentato con il complesso riservando a lei un sorriso speciale.L'orgoglio l'aveva  quasi fatta piangere.E' vero che ogni tanto si distrae. Pensa alla maglietta strinata lasciata con rabbia sull'asso da stiro,l'amaca col libro.Si sarà bagnato il libro.Nella notte aveva piovuto e lei ai primi brontoli di tuono era scappata via lasciando il libro sull'amaca.Rivede il dondolio quando lei l'ha lasciata.Si è persino voltata per inseguirne l'oscillazione.Faceva dei giochi d' ombre per terra.Però nell'aria c'era l'odore di pioggia e questa le metteva allegria.

Aurora odia il silenzio.A meno che non sia quello dei grilli o delle amate nudità senza difese/a.Anche quando fa l'amore le piace il silenzio.Le parole spostano sempre dal centro.E lei lo sa.Istintivamente.

Anche certi avvenimenti sono preceduti dal silenzio.Lei lo sa e,per questo lo teme e ne ha paura.

Da alcuni giorni "lei" era intrattabile.Non una parola,un sorriso,un cenno di presenza se non nel dettaglio di quelle sopracciglia che si sollevavano di tanto in tanto come ragni rivolti al soffitto e,che,tanto inquietavano Aurora.
Non mi piace parlare di "lei" quando fa così,si disse la giovane donna infastidita perchè doveva farlo.La preferisco ciarliera,battagliera,con la risata che le scuote tutto il corpo.continuò ferma, a rimuginare ad alta voce.O forse pensò d'aver dato voce ai suoi pensieri.        Quando ero piccola non faceva altro che ripetermi quanto le fosse costato farmi nascere. "Mi sono svenata" diceva.Il suo volto però è del colore  che hanno le rose a maggio,segno è che il suo sangue è fluido e continua a fluire in modo perfetto.Aurora si accorge che comincia a divagare.Si dà allora un pizzicotto per tornare a quella "sensazione" che l'ha guidata a ripercorrere tutti gli incastri di quel giorno.

Al ritorno della prova si è fermata a un bar e si è presa un bicchiere di latte alla mandorla con della menta.Il sole grondava come se avesse tanti piccoli buchi dai quali scappavano tutti i vapori.                Si era quasi scontrata con P.Aveva infilato in fretta la solita letterina in borsetta,la cassetta con l'ultima composizione fatta per me, un piccolo vassoio di paste.Ha fatto il pieno della sua presenza buona e benefica,poi di colpo l'"assenza" che per un'attimo la sfregiò di cupezza.
Istintivamente si portò la mano alla grossa catena d'oro sigillata da un'elefantino di giada imperiale con gli occhi di purissimo rubino.Non se ne separava mai.Glieli aveva regalato P. negli ultimi loro incontri poco prima che morisse."Questo elefantino ti proteggerà da ogni male e,in caso di necessità potrai persino venderlo,ricavandone insieme alla catena,quel tanto da far fronte ai tuoi bisogni emergenti.Non si sa mai.La vità è un'altalena".C'è una incisione scritta su una piccola targa d'oro sotto all'elefante "A Emib.8-8-1985" .Ai lati della dicitura un sole e una luna.Per due volte Aurora è riuscita a sottrarla a delle mani rapaci,la terza non ce l'ha fatta.        Rivede la scena.Antivigilia di Natale,porta di casa scardinata,la sparizione dell'elefantino ,la catena e altro. Via,trafugati da luride mani.Un groppo le sale alla gola e tanti piccoli brividi s'innestano con la ripetizione di un mitra che piano piano si scarica.Presagio di un mosaico con dentro la sua storia,derubata gradualmente sino alla sua estinzione quasi invisibile o comunque senza troppo rumore."e' doloroso essere al mondo.Essere soli tra la folla (Dhammapada) per aggiungere poi Quando l'uomo considera questo mondo come una bolla di schiuma e come l'illusione dell'apparenza,allora il re della morte non ha più potere su di noi".

Il volto di Aurora è ora una pozza larga dove si riflette la gioia anche se il mascara tenta di sporcarla.

C'è tempo per quella terra promessa.si dice Ora le aspetta una scena fuori copione e lei ha paura..
Prende il tram proprio mentre s'accorge che il cinturino d'un sandalo le si è allentato.Qualcuno la chiama bella di sole forse per i suoi capelli dal colore del rame quando è lucidato a fondo.       La parte vigliacca di lei vorrebbe scendere dal tram ma...
eccola invece davanti all'uscio di casa.Il cuore le martella e non sa spiegarsi perchè.Prepara un sorriso di circostanza,raggiante per ogni buona intenzione.    Il palco si apre senza la pretesa di vederne finita la recita in gloria.Sgrana un  ciao che avrebbe dovuto essere un'allegro sostenuto col risultato d'un caffè amaro e freddo a "lei" che, per risposta le storce la bocca.E' visibilissima quella bocca illuminata dalla luce di luglio.Aurora si distrae sempre per degli oggetti che si muovono.    Nessuna parola vien fuori. E' invece l'odore dello stufato a gorgheggiare da una fumante pirofila.La lingua di Aurora si arrotola nel liquore dei vari umori senza però riuscire a smuovere lo stomaco bloccato in caserma. "Uh che buono" cinguetta  giocando sulle smorfie travestite da un comportamento irreprensibile da buona educazione.
Intanto il sudore comincia a grondarle sotto la maglietta di cotone come tante formichine impazzite.Mentre si gratta si distrae a guardare il pulviscolo d'oro depositato dalla luce sulla credenza di rovere.Gli passa il dito.Lo ritira nero.Va al rubinetto del lavello,lo apre completamente,fa scrosciare l'acqua,si lava le mani senza però decidersi di sedere."Lei" tiene in pugno l'asso vincente e sa che Aurora presto,molto presto,reagirà al silenzio in modo smisurato,prorompente e senza preavviso.Come un pugno sugli occhi sbarrati..

Aurora si rapporta sempre alle cose e...scruta.Vede in quella smorfia un presagio di tempesta imminente,ombre e luci che si alternano su un mosaico troppo grande anche per la sua fervidissima immaginazione,ma che la sua percezione "capisce" che "deve" lavorare lì.In quel campo arato da altri ma che lei dovrà riscavare a partire da quel "particolare" di  un' insieme  che lei ha visto a tratti e solo per lampi.       Non ha sempre fatto così del resto?... Inseguire ogni traccia lasciata dalle sensazioni che l'istinto le ha trasmesso.    L'elefantino che sta dentro di lei, la protegge senza neppure che lei lo sappia e,la guida.Altre sue caratteristiche,ad es. non ricorda i nomi mentre ricorda benissimo l'aura che emana  una persona,il suo segno zodiacale,le sfumature della voce,le mani,le scarpe che porta,la bocca.Ecco la bocca.Come aveva "lei" in quel giorno di luglio a inizio pomeriggio, molti punti d'ombra sul labbro e qualche luce.

Da lontano qualche sbadiglio e una voce che grida "dove hai messo le mie ciabatte? Aurora ne registra il tono sgradevole e rabbrividisce.Poi... il primo colpo di miccia lo annuncia la scarica di adrenalina esplosa dalle sue capsule surrenali."Ma si può sapere cosa che cos' hai?" le grida furibonda Aurora rivolgendosi a due occhi glaciali come un bagno da sturare e restato in disuso per anni.Chiare anche se sibillate le parole terribili:"Non avrei mai voluto che tu nascessi!"         Aurora si calma improvvisamente.Si limita a sorridere.Un piccolo povero sorriso spento.Poi se ne va.Sbatte,è vero contro un vaso di ficus e,barcolla.Barcolla come se dell'intero del suo essere  si fosse sparpagliato in minuscoli frammenti.     Fanno male quei frammenti.Sono lame che feriscono mentre sbaionettano come la canna di mille fucili.
Attraversa il lungo corridoio,nota il riverbero della luce sui muri,apre la porta della sua camera da letto,si toglie con lentezza le babbucce fatte con tanti piccoli rombi argentati e azzurri,Poi si adagia delicatamente sul letto.Si stende come dentro a una bara.Prima però si ferma sul ramo rigoglioso di foglie,entrato di prepotenza nella sua camera dalla finestra restata aperta.Ne aspira il profumo.Sa di tiglio come su quel viale quando bambina gli si appendeva e si incarnava in lui.Pensa.Ho trovato il tassello centrale che cercavo da sempre."Anche l'amore può nascondere il suo contrario,allora .Quanto dolore,però,per via".   Poi chiude gli occhi. L'istinto le dice di chiuderli forte.A fiotti scendono le lacrime.Forse il peggio è veramente passato.     Si guarda in quella fragile quiete.Non ha più paura.  Un sospiro fa capolino dal basso.E' un rametto d'ulivo che nutrirà il futuro e il "passaggio" obbligato,per crescere nell'avventura del Tempo sconosciuto.

Per qualche giorno la porta resterà ermeticamente chiusa. Nel buio totale Aurora scoprirà di "lei" una umana realtà e l'accetterà in cambio dell'adulta che è senza essere più accecata dalla luce che ferisce.Tutto è un passaggio.Anche la solitudine tesa ad insegnare che la verità prima di realizzarla a una univoca certezza chiara è, medaglia con il suo contrario che sfaccetta  al calar del sole mentre l'elefantino sicuro continua il suo cammino.         E' ancora notte.La fessura della persiana che Aurora lascia sempre socchiusa,le dice che il cielo si è fatto blu.Pare che rida sulle ricerche ossessive degli uomini.Cabala sempre al suo inizio,da intuire più come forza di libertà "liberata" di vita che non si piega anche se incertezza.   Il destino non si sceglie.Forse l'ambivalenza che, spesso si trasforma in ambiguità fa parte delle molte vite che ci portiamo in ogni nostra cellula.Comunque sia,c'è sempre un'alternativa.Capire,affrontare il rischio,ogni tipo di rischio,perfezionare la propria umanità,chiudere gli occhi, tranquilli, perchè finalmente non si ha più paura del silenzio che si annuncia prima del "destinale" drammatico avvenimento.

Mirka


"Esser madre è un inferno" (Arlesiana-Cilea)



 
 
 
 



54 commenti:

  1. Aurora ha sempre cercato di farsi amare da sua madre. E più era brava, e più sua madre le faceva sentire il dolore lancinante del rifiuto.

    Aurora non capiva che il rifiuto di sua madre non era verso di lei in quanto persona, ma verso di lei per quello che rappresentava nell'emotività di sua madre. Essere bravissima, meglio di lei, meglio di chiunque, non faceva altro che amplificare il senso di colpa di sua madre, che da un lato cercava di dimostrare di essere perfetta cucinando manicaretti, dall'altro viveva il suo mostro.

    Aurora solo nel dolore ha intuito. E ha rotto il cerchio magico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aurora ringrazia per averla accompagnata in questo percorso di complesse prove di superamento al dolore anche se, forse, mente un pò sentendosi amazzone mentre avrebbe solo una tenerissima voglia di piangere.Mirka

      Elimina
  2. Al di là d'ogni familismo antropologico vigente,in questo racconto,struggente,si sono rivoltato canoni e ruoli,ma nell'amore che ha "guidato" per conoscere e,"liberamente" amare.Forse più ancora di prima.Cappello.K.V.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi è sempre vissuto fuori da un solido contesto familiare non teme neppure di restare fuori dal coro,KLAUS.Lei sa amare senza aspettarsi nessuna ricompensa,o attraverso il ricatto di tenere forzatamente a sè in nome di un vuoto "familismo antropologico" anche se apparentemente ben costruito.Grazie,Mirka

      Elimina
  3. Conoscendo l'autrice del romanzo,questo racconto mi ha sconvolto e profondamente commosso.Lascio allora solo un segno di presenza,ovviamente con affetto,ammirazione e stima che cresce.F.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli occhi te li allungo sempre,A. e questa volta gioiosi e lucidi insieme.Mirka

      Elimina
  4. Descrizione vibrante.Come sempre.Forse la vera realtà sta semplicemente nell'emozione della ricerca che ci fa tremare il cuore.Ti abbraccio forte.Elsa Fonda

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse ELSA cara la vera realtà sta solo al centro di noi,attorno tanti petali sparsi.Bacio,Mirka

      Elimina
  5. Grazie per avermi anticipato il piacere di leggere questo libro,parola per parola sino alla fine.
    I campi della vita sono molti.Per ognuno di essi c'è la sua verità tutta da scoprire attraverso un lavoro serio,faticoso,doloroso.Scaturito e risorto dalla somma di quei tasselli del grande mosaico che ci rappresenta,ci incuriosisce,ci racconta.Ma tutto è comunque al servizio della vita.Con tanto affetto.N.Samale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quell'istinto insopprimibile di conoscenza fonte, così spesso, di inibizioni e conseguenti patologie che infliggono l'obbligo di un' auto-affermazione, troverà alla fine la strada d'una sua verità tranquilla senza più il bisogno della difesa che,la forza incanalata è potenza di umanità senza la necessità d'essere approvata.Si.Tutto deve concorrere per servire la vita.Ti ricambio l'affetto sincero,Mirka

      Elimina
  6. In "questo" destino vive un nome.Un nome che si chiama "splendore sul prato" o di campo. Il dolore è semplicemente l'attrito che si crea tra la traettoria regolare,prescritta,e la direzione di movimento del singolo individuo.Il dolore diventa superfluo solo se ci si sforza di individuare con chiarezza sempre maggiore la propria traettoria inserendosi volontariamente in essa.Ogni processo evolutivo è legato alla conoscenza,alla capacità di affrontare gli ostacoli,risolverli,redimerli.Credo che Aurora si sia impegnata proprio a questo.Un caro abbraccio.Salvatore N.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie infinite SALVATORE,Aurora ha scelto semplicemente la via più corrispondente a lei.Quella dell'amore e l'umiltà di riconoscerlo nonostante ogni contorta ambivalenza.Ricambio l'abbraccio col cuore.Mirka

      Elimina
  7. Viviamo in un labirinto di apparenze.Mai come ora dove anche i cervelli sono guidati,non c'è fede,l'egoismo imperversa e,così l'attaccamento a presunti beni(materiali),o di persona sulla quale esercitiamo dominio,influenza,potere.Aurora,genuina e vera lo ha percepito e ossessivamente ha cercato fino a trovare uno di quei fili principali per uscirne.
    Deciderà di continuare a farsi guidare dall'elefantino che ha dentro di se.E lì che sta la luce per la realtà e per nuove straordinarie dimensioni.
    Con affetto.Sergio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si,SERGIO.Chi è disposto ad assumersi la responsabilità del proprio destino,trova anche il segno di aiuti giusti per proseguire il proprio cammino verso l'unità espressione di armonia e di sottomissioni alle leggi superiori,la pace dentro di se nel "tutto è compiuto".Con affetto,Mirka

      Elimina
  8. Il silenzio non fa paura per chi ha a cuore la verità ,"scavata" con le sole sue mani,adulte quanto la volontà di capire, che guidò Aurora fino a quel momento drammatico, ma che,in ogni caso, sicuramente la rafforzò.Qui si attende impazienti......un grandissimo abbraccio.Grazia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No GRAZIA,il silenzio,ora,ad Aurora non fa paura,anzi lo cerca come suo centro, senza sforzo e,senza nessunissima ansia per gli gli avvenimenti anche a sorpresa.Sto correggendo io il tutto perchè ho voluto così.Quindi,ancora due pizzichi di sale sulla coda della volpe.Bacio,Mirka

      Elimina
  9. Le verità si traggono dalle nostre profondità,Vie maestre che non ingannano.Anch'io sono convinto che Aurora lo sapesse.Un racconto importante che sfida la vita passando dal dolore per trasformarlo in saggezza di pensiero.Ti abbraccio affettuosamente e con alta stima.G.M.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse G.per Aurora non è stato che un modo per esorcizzare demoni e paure,ma soprattutto per dilatare la coscienza sul fondamento d'ogni umana realtà.Grazie,Mirka

      Elimina
  10. Questo libro lo hai pubblicato? Lo meriterebbe. Mi conferma tra l'altro in una mia vecchia convinzione sulla "letteratura in rete".

    RispondiElimina
  11. Sto correggendolo da me su consiglio di alcuni edit.LINCENERA.So che vale.E' la mia vita.Vera,piena.Incredibile.Per miracoli d'amore,ferite mai completamente rimarginate ma con solchi profondi di luce disseminate ovunque da apparire un'unico campo.Arato da quella luce.Visibile solo un'elefante.Grazie comunque.MirkaBianca

    RispondiElimina
  12. Un bellissimo racconto in cui l'esteriorità dell'apparenza si scontra con la costanza della ricerca di verità,dolorosa ma vittoriosa sempre, per un'accresciuta forza interiore,un profondo senso della compassione,il coraggio della scelta di tutti i passaggi.L'elefantino visibile la guida.Commosso ringrazio.Giorgio S.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie di cuore GIORGIO e che l'amore sia sempre vittorioso malgradotuttoeciononostante.
      Tutti abbiamo delle tracce e delle vie da in/seguire.Chi per irrefrenabile istinto potente di natura,chi per predestinazione illuminata e,chi per sperimentare le sue intuizioni cognitive spinte dalla sfida verso se stesso nel gioco di partite dove anche la fortuna ci deve stare sempre un pò e comunque vada.Mirka

      Elimina
  13. Un racconto da brividi ma che mi fa felice perchè il risultato è l'amore non a brandelli ma tutto intero.Baci infiniti ad Aurora e naturalmente il mio abbraccio stretto a chi lo ha scritto.Ori

    RispondiElimina
  14. Aurora non avrà più paura.Seppe affrontare le sue paure inconsce confrontandosi con altre situazioni dove si depositavano colpe e paure ancora più forti.Non accusò,ne giudicò.Ma guardò negli occhi una realtà repressa e mascherata per paura d'ammettere la propria fragilità umana sentendosi forte sacrificandosi come madre Teresa di Calcutta."Lei" resterà incatenata a questo ruolo voluto e scelto.Aurora libera attraverso la sua intelligenza matura che non risparmia mai il dolore ma lo supera sublimandolo in intensissima scrittura.Luciano V.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so LUCIANO se Aurora abbia eliminato dal suo inconscio tutte le paure.Di sicuro lucidamente le affronta."Lei" perennemente incatenato a un ruolo (come hai detto tu) che non sentiva,vietata la leggerezza della liberazione per non recitare più,costretta invece alle frustrazioni che,appunto quel ruolo l'aveva caricata oltre sua misura e,forse nemmeno voluto.Grazie per l'apprezzamento,Mirka

      Elimina
  15. Descrivi come un film.Rendi familiare anche le cose più diverse.Ti abbraccio forte.M.Berni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Colorita lo son sempre stata,MONICA e.questo,almeno per te non è una novità ma...non saprei che continuare ad essere così.Bacio,Mirka

      Elimina
  16. Volevo aggiungere al mio commento di qualche giorno fa che,leggerò con interesse il romanzo.Forse avrò anche una lezione da imparare.Non sono un'intenditore di musica operistica,ma quelle arie sono davvero bellissime.Un abbraccio.Giorgio S.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie infinite GIORGIO.A me basterebbe immaginarti mentre scorri il mio libro,fermarti su qualche frase o tra qualche parola,sognare,concludere:"Però la vita è fatta proprio di tutto e di tutto un pò".Miracoli,ordinario,coraggio,donchisciottismo senza cavallo ne armatura,dissolvenza con tracce di cenere che vibrano di un bel rosso cupo.Mirka

      Elimina
  17. Quanto hai ragione nel mettere in bocca ad Aurora "il silenzio non mi piace neanche quando faccio l'amore.Le parole spostano dal centro".Lo condivido in toto. Comunque Aurora ha visto oltre le apparenze,ha scavato con la paura per quello che avrebbe scoperto,ma l'ha fatto ed ha saputo andare oltre perchè Aurora era amore e solo amore poteva dare.Ti abbraccio insieme a S.Beatrice

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si,Aurora conosceva l'amore.Era stata creata da un'atto d'amore e voluta contro tutti.Aurora assorbì tutta l'energia di quell'unico grido che segue l'atto della creazione.L'inseguì per tutta la sua vita in stupore di silenzio.Perchè l'amore non sbraita ma continuamente s'impone mentre crea,oltrepassando le apparenze ma non l'essenza.Vi abbraccio.Mirka

      Elimina
  18. Intensità di narrazione che prende e sorprende chi legge. La bellezza di questo brano secondo me consiste nella discrezione (non descrizione!) sottile e matura della voce narrante, che, come giustamente è stato detto, al pari di una macchina da presa, ci fa vedere un film; dove gli accadimenti interiori che riguardano Aurora non sono certo meno visibili dei suoi gesti. Ecco perché da non da oggi insisto sulla potente efficacia della tua scrittura (in quanto vero e proprio flusso narrativo)...bellissima questa pagina, al dunque!
    Andrea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che dire Andrea? Ti eleggerò come curatore del mio unico libro (la mia vita) quando non ci sarò più.Hai meriti e valore per farlo e, averne la rispettosa amorevole cura.
      Grazie,grazie di cuore,Mirka

      Elimina
  19. Gran personaggio quello d'Aurora.Anima ma sopratutto temperamento.Comprerò il libro! Luigi Santucci

    RispondiElimina
  20. Aurora dalle mille sfaccettature ma con un'unica faccia sempre sfaccettata,sempre autenticamente vera come un purissimo diamante mai contaminato dai vari passaggi.Mario Lussurgiu

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un caro amico direbbe "purezza di chiarezza" MARIO,questo si.Grazie,Mirka

      Elimina
  21. La coerenza splendida di Aurora nell'inseguire le sue strade.Sai che sono già prenotata come del resto ho sempre fatto con tutti i tuoi spettacoli o performance che siano.E ora con l'inedita scrittrice.Baci.Maria

    RispondiElimina
  22. Si,MARIA.Aurora non tradì mai quella coerenza anche a costo d'averne danni.Grazie.Bacio,Mirka

    RispondiElimina
  23. Si,carissima Mirka, anche l'amore può nascondere il suo contrario,eccome,mascherato da grossi sacrifici, (vittimismo) dentro a un ruolo scelto, appunto, per nobilitare la maschera che,alla fine cadrà.Come si legge. Questa puntata di un romanzo scritto con abilità di scrittura narrante e di sottile indagine psicologica,lo si legge col batticuore dall'inizio alla fine e,la sua prevedibile imprevedibilità cattura attenzione,l'immaginazione,il cuore,l'orgoglio d'avere conosciuto chi l'ha scritto.Con grande stima,suo devoto Enrico S.

    RispondiElimina
  24. Caro ENRICO,c'è sempre un grido pronto ad esplodere quando si rifiuta la conoscenza profonda di sè,la propria dimensione umana,la disperazione per non essere riusciti a realizzarsi in altre realtà almeno prospettiche.Alla fine d'ogni dramma o commedia,resta solo l'imbarazzo di un semiserio che ci rappresenta nella condizione di alienata verità,destinata a fallire perchè ci porta fedelmente alla sua condizione originaria da cui è nato ogni dramma umano,rivelandone o indicandone la verità non più alienata,nel suo ordine,nella sua giustizia,persino nella sua gioia per avercela fatta ad uscire da ogni ombra di grigia impostura,senza più nessuna proibizione al camuffamento,alla maschera,al baratto.Che,il prendere coscienza di quei baratti che così a lungo ci avevano costretto a un ruolo certamente frustrante e non leggero,non può essere che un momento liberante e portante alla vera compagnia con se stessi,senza più nebbia o un assurdo refuso nel mosaico della vita.E...quando ciò avverrà o avvenisse,eliminati saranno pure l'obbligo di accordi dissonanti,ma solo il piacere a dire:"Se gradisce,si accomodi pure.Questa è la mia realtà d'umana dolorosa vicenda d'intrigato,dibattuto contrastato cammino,ora liberato da un'aberrante quanto alienata verità,nella sicurezza di una punta di spillo che reca il conforto della comprensione,dell'empatia,della compassione e poi d'un abbraccio conciliato.".
    Grazie infinite per la Sua gentilezza,la Sua attenzione,la Sua stima che tutto ricambio col cuore più sincero.Mirka

    RispondiElimina
  25. Hai la capacità di fondere senza confonderle le realtà sottratte alle apparenze e di elevarle a protesta di percezione di una rinata umanità che produce estasi di abbracci senza l'ombra di un giudizio che la sfiori.Scritto veramente bello.Un fortissimo abbraccio.Paolo P.

    RispondiElimina
  26. Ma che vuoi "giudicare" PAOLO! Aurora cercò solo di capire le dinamiche ambigue che sentiva sulla pelle.Forse a "lei" non fu mai perdonato dal familismo tipicamente italiano,lo spirito libero e ribelle,"lei" a sua volta,fece altrettanto con Aurora,anche se inconsciamente, per esserci riusciota seppure in deserti di solitudine con a rigagnolo d'acqua la sola sua forza interiore.Mirka

    RispondiElimina
  27. La verità è a un tempo semplice e insospettabile.Alla fine,però il mosaico si ricompone,in modo sorprendente.In questo racconto,grazie al fiuto finissimo di una protagonista (Aurora) sensibile e dal carattere forte,che si fida sulle profonde ragioni del suo sentimento di umanità,di indagine psicologica attentissima e di giustizia.Interessante anche perchè in molti ci si possono trovare.Attendiamo il resto.Debora S.

    RispondiElimina
  28. Basta aspettare e inseguire percezioni e "segni" cara DEBORA, per arrivare a verità che bisogna solo capire,elaborare,perdonare e affidarne il resto a chi può tenerne il conto senza che il bilancino degli uomini intervenga con gli articoli le multe e la "impietosa-fredda" burocrazia fiscale.Mirka

    RispondiElimina
  29. Anche se un pò sgomenti,diciamo che,questo racconto travolge e sospende il fiato.Ci rimarra impresso a lungo nella mente,per la sua grandiosa forza di scrittura,guizzante anche se dolorosa, come una fiaba che si incarna nella realtà e vince l'oscuro lasciato dalle umane ambivalenti fragilità.Valentino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ambivalenza fa parte di noi,caro VALENTINO. Compito nostro cercare di farne un'unico canale,abilmente e costantemente.Per vivere meglio,per esistere in sostanza di virtù fatta crescere consapevolmente.Mirka

      Elimina
  30. Occorre sempre cicatrizzare le ferite originarie.Aurora l'ha fatto."Lei" chissà! Importante racconto.Sai che sono prenotata anche per questo.Baci.Patrizia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Conciliarsi con le ferite,cara PAT, non è nè semplice nè facile,forse solo con l'amore ci si riesce e la voglia di capire oltre le stesse ferite.Ciao,Mirka

      Elimina
  31. Ci sono tanti modi d'essere colpevoli e di sentirsi colpevoli; di tradirsi di non affrontare se stesso. Credo che sia costato molto ad entrambe.Con una leggera differenza.Aurora ha "voluto" scavare cosciente di trovarvi il dolore ma anche la liberazione che avvicina perchè ha capito scoprendo l'umanità e la profonda compassione.M.Lussurgiu

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vincere se stessi,è rafforzarsi attraverso le sofferenze,MARIO, è cambiare l'attimo in interezza di vita,crescendo solo in umanità.Premessa valida per sentirsi ricchi anche quando non si ha quattrini.Mirka

      Elimina
  32. Forse Aurora non accettò mai un destino che gli altri le avevano cucito addosso.La percezione e il coraggio dell'iseguimento provano come lei seppe vincere anche i fantasmi.Ma quanto dobbiamo attendere per leggere tutto?.....Luigi Santucci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Arriverà quando fortuna e "io" andremo a braccetto,caro Luigi che abbraccio ridendo un poco...Mirka

      Elimina