Quanto silenzio attorno!
Zitti gli Uccelli come da preceduto sparo.
Silenzio dei Cani rumorosi per sicura festa nel prima.
Sparito il colorato chiassoso circolo dei Bambini
dispensatori di allegria trasportata fino al cielo .
Spenta la improvvisa luce saettante alla parete dei Palazzi
che un tempo rotolavano timbrature di presenze
individuata a mezzo di finestra spalancata a rassicurante vita
Testimonianza imperativa di emergenti Vedute amicali
su l'attestato di un canto un verso un grido un ombra.
L'aria si è raggelata su lo strozzato di comunitaria ragnatela
confusa sbigottita inasprita incattivita
su l'improvviso Bavaglio di un tampone a cambiato di giornalismo.
Innaturale sospensione che precede un Antropologico Mutamento
e gelati fanno i polsi abbarbicate alle mani incollati alla gomma di guantini.
Poi... d'improvviso
a modo di Clessidra canterina annunciatore di ruscello
il Carillon
cominciò di botto e senza il prima caricato a suonare la sua gioiosa tiri telata.
E la vita ritornò Piena dei suoi splendori agli stupiti occhi.
"Sono viva"
mi annunciò il battito lento di quel muscolo a Sinistra del mio corpo.
In ritornata congiunzione al primordiale Senso del veduto
che alla eterna fiducia si è affiancata al Tempo del passato
e Forza diventata È scacciando tremori e debolezze
in battiti sonori di imperi universali
come rugiada l'alba prima che il mezzogiorno prenda fuoco
in gittata argentina nel Silenzio che lavora
in Liberato a festa di freschezza e Visibile espansione
senza l'orrore appresso di u primo caffè al mattino
in ferita di notturna disperata per dispersione in grigio alle pareti
sul purissimo di oreficeria marchiata in sempiterna dal l'infallibile Fuochista
che mai sbagliato ha il tocco del centrato.
Mirka
"La tempesta di mare". Vivaldi
Nota : La musichina comunque del Carillon è Stille Nacht
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