A tutto indifferente hai voluto crescere ugualmente
piccolo bianco fiore
tra il groviglio di intricati rami e di infettati crepacci della terra.
Non hai in dono il portato di profumi eppure sei perfetto
nella forza vitale che duplica la vista e immenso fa lo scorrere del tempo in dinamiche diverse e sempre uguali al l'affermato di sostanza.
Guardando la tua compiutezza ho congiunto in preghiera le mie labbra
trovando l'aiuto in Resistenza mentre si prepara ad altro in mutato di ignoto ma ricordando agli occhi la Bellezza della vita Insieme attraversata.
E affidandosi alla tua vista si sono chiusi gli occhi per ritrovarsi
nella vecchia casa presso la ferrovia dove a ogni ora passava il treno
il fremito dei pioppi sempre in testa,
l'odore del tiglio da lontano a sicuro viale conducente
il pasto sul l'ora precisa nel mezzo di giornata
la Campana a segnarne la festa del l'incontro
la tenerezza del mondo antico nel guizzo di pensiero non mutato
la grazia semplice dei gesti quotidiani del passare il pane o l'acqua
il polpastrello intriso nel barattolo di sugo d'uva le guance fatte fuoco
la casseruola coi profumi buoni sulla grossa stufa gli occhi a girasole
e...il trasformato agli occhi che tutto hanno veduto colmi di cristalli
nel potente salvifico liberamente sciolto in gola chiusa e stretta dalla corda
la relazione Là a punti imprecisati con al centro sempre l'innocenza
e un poco di felicità dilatata sulla tela della malinconia sottile
alla soglia della guardinga incerta notte che precede l'eternità del sonno
in vestito di umida Preghiera semplice.
Mirka
Andante. Sonata in Do Mag K.545 N. 16 Mozart
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