Con passo svelto ma in stretto di gengiva
mi sono portata al terrazzino della casa
attraversando la cucina senza degnarla di uno sguardo
se non per il lavello con le stoviglie lasciata dalla sera.
Venivo da un sogno bello lasciato dal Cuore della notte.
Imbarcata sul Bounty dominava il mare
freschissima l'estate
lontana da ogni mondana tentazione
da lontano baia e qualche isoletta sparsa qua e là.
I pesci giocavano allegri e indisturbati
senza la trappola del l'amo o della rete.
Ma d'improvviso l'abbaiare di due cani mi scisse dalla idilliaca visione
e irreparabile spezzata l'atmosfera e il sogno ad occhi fondi.
Rientrata alla Realtà della cucina
su lo sbuffante odore del caffè
gustato a unica Speranza certa
e sul lasciato del lavello in attesa della parola amore
in stoppata di passi e senza sentir ragione
previa chiamata Commissariamento Sanitario
in ricorsi intrecciati di Caffè
gustato solo per l'amaro lasciato ai denti
fragole bastarde del l'amaro alla dentina
in gestualità autonoma che accarezza l'aria
al profumo di glicine e lillà su naso e occhi fondi
per farne ventre impollinato quasi a festa
sul ronzio di Api familiari e
di insetti fastidiosi e vermifughi a terra.
Restò è vero la Tavolozza dei colori in testa
a godimento certo di pittoresco agli occhi
con pennello dalla punta finissima in un angolo scordata
per farne ragnatela di rugiada
con dentro il grande caldo del l'astro imperatore.
Così ebbe a sognare chi altro Vivere non gli fu permesso.
Mirka
Recuerdo De La Alhambra" Francisco Tarrega
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