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fiume della vita

giovedì 28 maggio 2020

La Cupola di una Chiesa










Non ho mai compreso, perché,
 più che l'interno di una Chiesa, sia la cupola della stessa, anche vista da lontano, a dare improvvisa tranquillità a ogni inquietudine,  latente o momentanea, facendo sorgere sicurezze ancestrali in echi di infanzia cresciuta su vibrazioni portanti itinerari di ostinata ricerca sempre confermata.  Forse, per bisogno di Credere mettendo in circolo energie positiva come da apparizioni venuta dal l'alto, o più ancora per necessità di intelletto (intellighenzia allargata oltre la strettissima logica)  Unificatori di viaggi, attraverso un risoluto atto di coscienza che ne escludano nichilismo, negazionismo e disperazione, e su un attraversato di un faticosissimo conquistato.  Un conquistato tale da sentirlo più vicino al miracolo di una verità al centro di un equilibrio assomigliante a un triplo salto senza nessun riparo di rete, ma purtuttavia sicuro di sé tanto da percepirlo a Ordine universale e Superiore disegno.  Tuffo al cuore prima, senso di pace avvolgente nel sostato, infinita oasi di Bellezza armonica poi. Senza più i contrapposti del giocato in  quella scacchiera di piccoli uomini, ma dove l'intelletto sa escludere il conosciuto messo in conto spese, senza esserne affiancato dal l'ansia di altre conoscenze per ulteriori dubbi generatori di sterile sabbiosa inquietudine. 
Questa è stata l'impressione recentemente vissuta su un soffermato meditativo, guardando l'improvviso spuntare di una Cupola, affermandosi a un profondamente sentito come bene per ogni altro male in essere o in divenire qualora.  Proprio come avviene quando si Contempla nel più profondo Silenzio un cielo stellato o pieno di sfumature nel telaio blu sopra di noi in qualche sera d'estate.


 Mirka



Chaconne Do min BWV 1004 ( Busoni - j. S.  Bach)









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