Sarà,
quella luce ultima
uscita dalle crepe del mio corpo
l'affermazione di vita
che ancora si dibatte
fra nuvole squarciate a nero e incendi di imboscata
là dove si continua il viaggio
ma senza l'affezione del piacere
pure su l'ostinato inciucio di memoria?
Percorrono le mani
quelle amiche crepe
per trattenerne almeno
il profumo muschiato di radice e
l'audacia speranzosa della semina
in ributtato di memoria dove al l'epicentro
il guizzo del l'Aurora già indorata a giallo.
Dolce è ogni spegnersi di luce nel vivo della piaga
e pace al chiuso dello sguardo che al silenzio si abbandona.
Mirka
Cantilena Villa Lobos
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