fiume

fiume
fiume della vita

venerdì 11 ottobre 2013

SETTI LUIGI -POLITICA E CRITICA




Tra il divertimento che mi regalo ogni giorno perchè mi fa stare bene e quello di una riflessione seria che non scarto mai perchè dinamizza i miei neuroni, cerco di divulgare la seconda perchè può essere utile a tutti, e le incollo passando la parola, o se più aggrada, il fermo di lettura,la vista,l'ascolto. Grazie. 

Mirka












Sbagliare è umano perseverare è diabolico diceva  così un vecchio e autorevole detto popolare, io aggiungo che in realtà a volte, il giudizio, seppur duro, mi pare esageratamente generoso. Dopo elezioni in cui l’ennesima non vittoria della sinistra portava ad una serie notevole di figuracce davvero inimmaginabili solo un paio d’anni fa, figuracce culminate nella palese anarchia interna al partito e allo schieramento, nella brutta vicenda ancora non completamente chiarita della elezione del Presidente della Repubblica, in una palese e vistosa difficoltà di rapporto con la propria base ( vedi tesseramento e vistoso calo dei volontari alle feste democratiche), arriva la tanto attesa inversione di tendenza, il Governo Letta non è niente di eccezionale ma è l’unico possibile ed è almeno dignitoso, l’immagine internazionale e i mercati ci ridanno un po’ di fiducia, la vita del P.D. diventa più normale pur nell’ambito della competizione congressuale, il partito appare rinfrancato, e la scelta governativa, pur impropria e indigesta, appare come l’unica via di salvezza a cui questa nazione si possa aggrappare. I sondaggi cominciano a premiare il P.D. come più convinto protagonista, l’Europa ci promuove, i poteri forti tutti incoraggiano il governo e la sua stabilità. Persino Berlusconi e Forza Italia sbagliano i calcoli, perdono la testa, si dividono, vanno ad una conta storica la cui conclusione fa pensare ai cittadini non Berlusconiani fanatici  finalmente ci siamo, la situazione si normalizzerà, finirà una epoca e se ne aprirà un’altra, finalmente si vedranno facce nuove, nuovi argomenti, finalmente prenderà le redini del comando una nuova generazione di dirigenti, magari  dirigenti modesti e inesperti, ma seri e più umili di chi li ha preceduti, finalmente si creeranno le condizioni per affrontare i problemi dell’Italia e degli Italiani e di chiudere una pagina di centralismo Berlusconiano in cui le leggi ad personam e gli interessi aziendali erano il vero e quasi unico fine di ogni dibattito politico. In questo quadro di grandi prospettive di sviluppo democratico, garantito autorevolmente dai mercati, dall’Europa e dal presidente Napolitano, appare ai più in modo evidente come gli sviluppi successivi siano preordinati e ben definiti,  caratterizzati da stabilità di governo e dalla realizzazione di grandi riforme in attesa di tornare finalmente alle urne in un mondo più normale dove a prevalere sarà il consenso alle idee e ai programmi,  insomma, se tutto andrà come deve andare non c’è più spazio per i disturbatori, che siano Falchi del P.D.L. ,Grillini, no T.A.V. o semplicemente Renziani così come appare evidente che anche stavolta il P.D. appare il partito predestinato a salvare l’Italia, l’unico che può garantire stabilità e affidabilità, l’unico che potrà e dovrà vincere le prossime elezioni, l’unico che potrà raccogliere il consenso dei moderati che si ritengono di centrosinistra garantendo la continuità del governo e il raggiungimento degli obiettivi, il clima cambia rapidamente, nei bar rintona l’ottimismo, la base storica della sinistra e degli indecisi risolleva la testa, la stampa ogni giorno evidenzia l’ineluttabile percorso e sancisce i nuovi futuri successi.
Tutto bene?  No, il P.D. c’è ancora ed è sempre lo stesso, i suoi dirigenti sono gli stessi, la capacità autolesionista è intatta, quindi, forti della nuova maggioranza politica si accelera su quelli che sono definiti “i principali problemi del paese”, si comincia con il rafforzare la campagna sui diritti civili cambiando sui  moduli pubblici la dicitura di padre e madre in genitore, si scaldano i motori sul tema del  dell’omofobia (tema  sicuramente rilevante ma anche in grado di dividere persone con cultura e sensibilità profondamente diverse), si introduce il tema dell’indulto e dell’amnistia ( così come proposto dal Presidente Napolitano) e subito dopo, con procedura d’urgenza si comincia a smantellare la Bossi – Fini sull’onda di una emotività e di una indignazione sacrosante per sostituirla con una legislazione ancora non chiara ma certamente ispirata all’accoglienza, allo Jus soli, all’integrazione, al rispetto delle culture altrui anche quando poco rispettose della nostra e il tutto condito da un dibattito molto ambiguo sull’I.M.U. e un aumento dell’I.V.A. ormai nemmeno più  in discussione. Insomma, ci risiamo, le lezioni non servono, non sono proprio capite, questo gruppo dirigente non ha nel proprio D.N.A. la capacità di capire.  Questo gruppo dirigente davvero pensa che le priorità scelte dal partito o peggio ancora da qualche senatore o deputato siano vissute come tali dall’intero paese?  Davvero il gruppo dirigente pensa che con questi argomenti si ottenga il consenso della gente e che  non  sia vero esattamente il contrario? Quando si dice che per salvare il paese si dovranno prendere provvedimenti impopolari, davvero ci si riferisce a questi temi o è  più saggio prendere atto che in Italia la maggioranza degli Italiani è profondamente contraria ad indulti ed amnistie, ad una immigrazione massiccia e  con poche regole, quasi una invasione,  a diritti civili che con la scusa del rispetto di tutti finiscono spesso  con l’umiliare i valori più profondi e più radicati sia nei cittadini che hanno votato a destra sia in quelli che hanno votato a sinistra.  La sinistra rifletta attentamente, per un mese è stata costretta dalle circostanze e dall’Europa a porre al centro del dibattito e dell’azione governativa  i problemi del paese, del debito pubblico, della disoccupazione, della spesa pubblica e della burocrazia,  l’On. Enrico Letta è sembrato voler affrontare concretamente questi problemi con tenacia e competenza e la sinistra ha subito recuperato, guadagnato consensi, generato speranze, poi, appena recuperata la normalità  è tornato tutto come prima, il partito si divide, i temi proposti non sono quelli attesi dalla maggioranza della gente, nei bar torna la sfiducia, tanti elettori del P.D. ritornano dubbiosi, gli avversari si fregano le mani e si preparano ad una campagna elettorale che non può che ripetere ciò che è già avvenuto, perché la sinistra si rassegni, non è che i cittadini non hanno capito, hanno capito benissimo, solo che non sono d’accordo con loro, per dirla con le loro parole su certi temi sono un po’ meno di sinistra dei loro dirigenti.
Si dirà che un partito non può snaturare se stesso, i propri valori, si dirà che è meglio perdere che vincere dando ragione all’avversario, io dico che cercare un giusto equilibrio tra ciò che si ritiene giusto e ciò che è largamente maggioritario nel sentire comune della gente normale è un esercizio importante di democrazia e di buon senso e dico anche che il non farlo è solo segno di una arroganza intellettuale un po’ snobistica quasi incompatibile con l’essere un partito di massa, si rifletta, forse si è ancora in tempo, più per demeriti altrui che per m eriti propri, cerchiamo di non essere diabolici nell’autolesionismo esasperato, ha ragione Renzi, si può ancora vincere e vincere è importante solo se questo corrisponde davvero all’interesse del paese.

Setti Luigi   (Gazzetta di Reggio-11 /10/2013)





"Cirano"   ( F.Guccini)




4 commenti:

  1. Conosco Luigi Setti da un pò...Quest'articolo non lo smentisce per concretezza,lungimiranza,razionalità. Ha sempre sbarrato ogni via alla confusione politicantese,attenendosi solo alle realtà oggettive coi numeri alla mano. Non posso essere che d'accordo anche su questa analisi critica e politica che lui ha scritto. Complimenti a Luigi e un'abbraccio affettuoso a te. A.

    RispondiElimina
  2. Profondità d'intuito quello di Luigi. Giusta la sua polemica d'indignato per quei valori morali e di etica insudiciati.Che sfrondapuntando il dito su retoriche e imposture,non senza una vena d'amarezza nel tentativo pratico e coraggioso di dargli consistenza attraverso la penna. E brava tu per la scelta di queste musiche che gli danno sostegno. Sergio

    RispondiElimina
  3. Sicuramente il carisma di Luigi era chiarissimo anche da ragazzo. Complimenti calorosi.A te baci e un grazie anche per la magnifica musica.Carlotta

    RispondiElimina
  4. Sono d'accordo con questa bella intelligenza. Complimenti.Klaus Voigt

    RispondiElimina