Tra il divertimento che mi regalo ogni giorno perchè mi fa stare bene e quello di una riflessione seria che non scarto mai perchè dinamizza i miei neuroni, cerco di divulgare la seconda perchè può essere utile a tutti, e le incollo passando la parola, o se più aggrada, il fermo di lettura,la vista,l'ascolto. Grazie.
Mirka
Sbagliare è umano perseverare è diabolico
diceva così un vecchio e autorevole detto
popolare, io aggiungo che in realtà a volte, il giudizio, seppur duro, mi pare
esageratamente generoso. Dopo elezioni in cui l’ennesima non vittoria della sinistra portava ad una serie
notevole di figuracce davvero inimmaginabili solo un paio d’anni fa, figuracce
culminate nella palese anarchia interna al partito e allo schieramento, nella
brutta vicenda ancora non completamente chiarita della elezione del Presidente
della Repubblica, in una palese e vistosa difficoltà di rapporto con la propria
base ( vedi tesseramento e vistoso calo dei volontari alle feste democratiche),
arriva la tanto attesa inversione di tendenza, il Governo Letta non è niente di
eccezionale ma è l’unico possibile ed è almeno dignitoso, l’immagine
internazionale e i mercati ci ridanno un po’ di fiducia, la vita del P.D.
diventa più normale pur nell’ambito della competizione congressuale, il partito
appare rinfrancato, e la scelta governativa, pur impropria e indigesta, appare come
l’unica via di salvezza a cui questa nazione si possa aggrappare. I sondaggi
cominciano a premiare il P.D. come più convinto protagonista, l’Europa ci
promuove, i poteri forti tutti incoraggiano il governo e la sua stabilità. Persino
Berlusconi e Forza Italia sbagliano i calcoli, perdono la testa, si dividono,
vanno ad una conta storica la cui conclusione fa pensare ai cittadini non
Berlusconiani fanatici finalmente ci
siamo, la situazione si normalizzerà, finirà una epoca e se ne aprirà un’altra,
finalmente si vedranno facce nuove, nuovi argomenti, finalmente prenderà le
redini del comando una nuova generazione di dirigenti, magari dirigenti modesti e inesperti, ma seri e più umili
di chi li ha preceduti, finalmente si creeranno le condizioni per affrontare i
problemi dell’Italia e degli Italiani e di chiudere una pagina di centralismo
Berlusconiano in cui le leggi ad personam e gli interessi aziendali erano il vero
e quasi unico fine di ogni dibattito politico. In questo quadro di grandi
prospettive di sviluppo democratico, garantito autorevolmente dai mercati,
dall’Europa e dal presidente Napolitano, appare ai più in modo evidente come
gli sviluppi successivi siano preordinati e ben definiti, caratterizzati da stabilità di governo e dalla
realizzazione di grandi riforme in attesa di tornare finalmente alle urne in un
mondo più normale dove a prevalere sarà il consenso alle idee e ai programmi, insomma, se tutto andrà come deve andare non
c’è più spazio per i disturbatori, che siano Falchi del P.D.L. ,Grillini, no
T.A.V. o semplicemente Renziani così come appare evidente che anche stavolta il
P.D. appare il partito predestinato a salvare l’Italia, l’unico che può garantire
stabilità e affidabilità, l’unico che potrà e dovrà vincere le prossime
elezioni, l’unico che potrà raccogliere il consenso dei moderati che si
ritengono di centrosinistra garantendo la continuità del governo e il
raggiungimento degli obiettivi, il clima cambia rapidamente, nei bar rintona
l’ottimismo, la base storica della sinistra e degli indecisi risolleva la
testa, la stampa ogni giorno evidenzia l’ineluttabile percorso e sancisce i
nuovi futuri successi.
Tutto bene? No, il P.D. c’è ancora ed è sempre lo stesso,
i suoi dirigenti sono gli stessi, la capacità autolesionista è intatta, quindi,
forti della nuova maggioranza politica si accelera su quelli che sono definiti “i
principali problemi del paese”, si comincia con il rafforzare la
campagna sui diritti civili cambiando sui moduli pubblici la dicitura di padre e madre
in genitore, si scaldano i motori sul tema del dell’omofobia (tema sicuramente rilevante ma anche in grado di
dividere persone con cultura e sensibilità profondamente diverse), si introduce
il tema dell’indulto e dell’amnistia ( così come proposto dal Presidente
Napolitano) e subito dopo, con procedura d’urgenza si comincia a smantellare la
Bossi – Fini sull’onda di una emotività e di una indignazione sacrosante per
sostituirla con una legislazione ancora non chiara ma certamente ispirata
all’accoglienza, allo Jus soli, all’integrazione, al rispetto delle culture
altrui anche quando poco rispettose della nostra e il tutto condito da un
dibattito molto ambiguo sull’I.M.U. e un aumento dell’I.V.A. ormai nemmeno più in discussione. Insomma, ci risiamo, le
lezioni non servono, non sono proprio capite, questo gruppo dirigente non ha
nel proprio D.N.A. la capacità di capire.
Questo gruppo dirigente davvero pensa che le priorità scelte dal partito
o peggio ancora da qualche senatore o deputato siano vissute come tali dall’intero
paese? Davvero il gruppo dirigente pensa
che con questi argomenti si ottenga il consenso della gente e che non sia
vero esattamente il contrario? Quando si dice che per salvare il paese si
dovranno prendere provvedimenti impopolari, davvero ci si riferisce a questi
temi o è più saggio prendere atto che in
Italia la maggioranza degli Italiani è profondamente contraria ad indulti ed
amnistie, ad una immigrazione massiccia e con poche regole, quasi una invasione, a diritti civili che con la scusa del rispetto
di tutti finiscono spesso con l’umiliare
i valori più profondi e più radicati sia nei cittadini che hanno votato a
destra sia in quelli che hanno votato a sinistra. La sinistra rifletta attentamente, per un
mese è stata costretta dalle circostanze e dall’Europa a porre al centro del
dibattito e dell’azione governativa i
problemi del paese, del debito pubblico, della disoccupazione, della spesa
pubblica e della burocrazia, l’On.
Enrico Letta è sembrato voler affrontare concretamente questi problemi con
tenacia e competenza e la sinistra ha subito recuperato, guadagnato consensi,
generato speranze, poi, appena recuperata la normalità è tornato tutto come prima, il partito si
divide, i temi proposti non sono quelli attesi dalla maggioranza della gente, nei
bar torna la sfiducia, tanti elettori del P.D. ritornano dubbiosi, gli
avversari si fregano le mani e si preparano ad una campagna elettorale che non
può che ripetere ciò che è già avvenuto, perché la sinistra si rassegni, non è che
i cittadini non hanno capito, hanno capito benissimo, solo che non sono
d’accordo con loro, per dirla con le loro parole su certi temi sono un po’ meno
di sinistra dei loro dirigenti.
Si dirà che un partito non può snaturare se
stesso, i propri valori, si dirà che è meglio perdere che vincere dando ragione
all’avversario, io dico che cercare un giusto equilibrio tra ciò che si ritiene
giusto e ciò che è largamente maggioritario nel sentire comune della gente
normale è un esercizio importante di democrazia e di buon senso e dico anche
che il non farlo è solo segno di una arroganza intellettuale un po’ snobistica
quasi incompatibile con l’essere un partito di massa, si rifletta, forse si è
ancora in tempo, più per demeriti altrui che per m eriti propri, cerchiamo di non
essere diabolici nell’autolesionismo esasperato, ha ragione Renzi, si può
ancora vincere e vincere è importante solo se questo corrisponde davvero
all’interesse del paese.
Conosco Luigi Setti da un pò...Quest'articolo non lo smentisce per concretezza,lungimiranza,razionalità. Ha sempre sbarrato ogni via alla confusione politicantese,attenendosi solo alle realtà oggettive coi numeri alla mano. Non posso essere che d'accordo anche su questa analisi critica e politica che lui ha scritto. Complimenti a Luigi e un'abbraccio affettuoso a te. A.
RispondiEliminaProfondità d'intuito quello di Luigi. Giusta la sua polemica d'indignato per quei valori morali e di etica insudiciati.Che sfrondapuntando il dito su retoriche e imposture,non senza una vena d'amarezza nel tentativo pratico e coraggioso di dargli consistenza attraverso la penna. E brava tu per la scelta di queste musiche che gli danno sostegno. Sergio
RispondiEliminaSicuramente il carisma di Luigi era chiarissimo anche da ragazzo. Complimenti calorosi.A te baci e un grazie anche per la magnifica musica.Carlotta
RispondiEliminaSono d'accordo con questa bella intelligenza. Complimenti.Klaus Voigt
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