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fiume della vita

domenica 11 ottobre 2015

LETTERA ALLA MOROSA

I maschi, come le femmine, ma soprattutto i maschi, da quando il mondo è stato creato, sono sempre stati pronti a inventarsi alibi, più o meno credibili, per giustificare una "mancanza" o una "scappatella".  Poco è cambiato e ancor meno cambierà. Noi siamo fatti della stessa sostanza dell'acqua, un poco di terra e molta immaginazione per trovare le infinite scorciatoie per farla franca. Sfogliando tra i quaderni di mia madre, ho trovato questa lettera che desidero portare a conoscenza magari per riproporre una sottesa risata.  Quella che sicuramente la fece fare a mia madre e a me immaginando la scena. "Cara morozza, Ier sera non sono mica potuto venire a morozzo perchè pioveva, timpistava, tirava lo vento, brontolava lo tirone.(tuono) A gh'era i fulmani e am bagnava li scarpi novi perchè in tella strada c'era tanta plicce-plocce. Acosì g'ho deciso di starmina in cà. Al tò moròs"


 NOTA: Va da sottolineare che la suddetta lettera scritta da un sempliciotto di campagna per scusarsi del mancato appuntamento solitamente fissato al giovedì, fu scritta a cavallo dei primi trent'anni del 900. Non deve quindi meravigliare il "modo" di scrittura nè l'intercalare del dialetto (emiliano) con qualche parola d'italiano.

Mirka






io cerco la morosa  (Raul Casadei)











8 commenti:

  1. Ahhh..le scusanti, così pietose, assurde e noiose...finalmente una fatta con sincerità e molto ruspante...
    Chissà se si preferiscono al silenzio indice poi di vigliaccheria?
    Ottimo blog Bianca, felice di essere passata da te , mi sono iscritta.
    Spero tanto in un tuo graditissimo ricambio!
    http://rockmusicspace.blogspot.it/

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  2. Non so che dirti Nella. Personalmente non amo gli alibi nè il silenzio. La franchezza è sempre stata la mia via. Forse scomoda, a volte, ma almeno non crea equivoci. Grazie per il commento. Un saluto, Mirka

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  3. Conoscendo il forte senso umoristico di tua madre,so che avrà riso come sto facendo io. In quei tempi non erano tanti ad avere studiato ma le scuse erano pronte come oggi. I risultati dalle nostre donne era spesso una scopata in testa così che il malcapitato se lo ricordava e si guardava bene dal farlo una seconda volta. Ciao bellezza. Ti pensiamo. Gianni

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  4. Divertente. Hai ragione quando dici "poco è cambiato". Le scuse che fanno ridere,le scuse che si accettano male. Da cui l'affacciarsi dei primi dubbi. F.

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  5. Mia madre oltre alla sua umanità era imbattibile nelle imitazioni, a fare il verso ridicolizzando e cavandosela sempre dall'offendere. Un dono veramente grande che chi l'ha conosciuta non potrà dimenticare. Si. Avrà riso e immagino come. Ciao leoncino. Anche voi mi mancate

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  6. F. Il maschio continuerà ad essere un recidivo bastardo, la femmina "la donna è mobile"

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  7. Ho riso di gusto. In questa lettera trovata fra i quaderni di tua madre (ben ne conosciamo la precisione e il suo annotare di tutto) nel suo semplicismo campagnolo,vivono le nostre radici emiliane,gli alibi di allora identici a quelli di oggi,modificati solo in virtù della tecnologia ma incapaci di nascondere le birbonate. Un grande abbraccio. Sergio

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  8. Come dice il noto? Il lupo perde il pelo ma non il vizio e poco c'entra la cultura. Anzi se non è supportata da un'etica è un macchinoso mezzo per fregare meglio ma facciamoci una bella risata come con molta probabilità la fece mia madre. Ciao, abbraccio. Mirka

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