fiume

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fiume della vita

mercoledì 25 maggio 2016

OGGI MI VA COSÌ




L'incontro d'aria poi       una boccata al gusto delle  prime more  poco distanti dalla casetta rossa di campagna      la siepe col biancospino sentita come religione alitata con potenza ma guai ad avvicinarsi       le ginocchia bruciate dai rovi come il rosolio fatto dalla zia     il profilo stagliato nell'ombra lasciata dal sole     la luce davanti e dietro adombrata solo da un fiore o da uno sciame di moscerini     qualche riflesso rosa e blu e la risata di pancia perché ci sei entrata dentro e non se ne distingue più il colore      la percezione acutissima che Dio stava lì, in ogni cosa creata sotto e sopra i miei occhi e non nei  rosari distratti o nelle lugubri chiese inquietanti      la lucertola  che a singhiozzi accarezzava l'erba e la pietra      le bave di lumache come guida  sicura a un posto che non si trovava e il "Da Capo" diventava  il premio di vittoria per l'ostinazione      il preliminare di coscienza che diceva anche all'orecchio della pelle "la sicurezza burla sempre un poco"      il riflusso come bomba nella testa      l'arrestarsi dove calore e luce sono incorporati e tremi insieme a quella foglia che ti sei respirata addosso come anima che invoca i dolori tenuti nascosti o semplicemente canta       la frenesia segreta per l'allegria sottratta ai grandi       la felicità d'esistere  sentita all'interno e fuori di me e niente importava se non viverla e trasmetterla con incontenibile entusiasmo come iniziazione alla vita nel suo corpo mortale nella sua anima infinita         il fresco delle foglie come piume che soffiano sul viso       il Tempo scandito come Sogno senza conoscerne i contorni e che colore  ha      l'immersione in infinite sfumature di verde e  intense azzurrite     la Musica come orizzonte nel quale specchiarsi piangere mentre la Gioia esplode       bagnarsi i piedi e arrivare dove ancora tutto è inviolabile e esplosione improvvisa       godere del bagnato       la voglia di ripeterlo senza neppure un brivido di freddo        le città immaginate saltando su dei sampietrini      le macchine tranquille   i finestrini aperti con le mani che fanno ciao     L'incantesimo davanti al Piero Della Francesca o su un volto del Giorgione e di quel "monaco"  e pensare con la coscienza che guizza per un altro colpo          una fiaba sempre pronta da inventare per la cena ritardata      un lampo di rossore per la camicetta sgualcita        la battuta alterata di chi non sa trovar risposta alle valanghe di domande       i musi lunghi sul piatto caldo che lentamente si raffredda        un rimorso che non sa di colpa       quattro parole dette con la pupilla dilatata e la tranquilla impassibilità di un Buddha per un silenzio prolungato        Oggi mi va così.        Echi e questo  ricordo.     Una pura essenza che troverà sempre il senso del percorso di una mèta Senza Nome per cui vincere o perdere, perdere o vincere saranno sempre un gioco alla pari, ma dove l'unica dimensione sarà sempre e comunque il fondo.     Un fondo sempre da esplorare.      Così sognava in un qualunque giorno di maggio, una ragazzina ribelle e testarda sfogliando una Margherita ai piedi della sua Stella preferita. Sirio. La prima stella che lei vede e pare chiamare alla conta chi ritarda, si nasconde, o per qualcosa sempre sconosciuto  e imbronciato. Ché alla fine di tutto è sempre l'attendente sfogliando una margherita immaginaria quello che si fa, mentre il compimento di ogni cosa sognata, spesso, è solo fuori dal tempo, là dove la luce non sarà mai oscurata neppure dall'ombra di un fiore e dove ogni complessità o viluppo di intrighi destinati sarà semplicemente un libero volo unito. Così mi piace pensare e sperare che almeno questo Sogno non sia solo una mera proiezione di un desiderio impastato di assoluta Bellezza.

Mirka



"Era de Maggio" (Roberto Murolo)


5 commenti:

  1. In quell'età tutto è vita da scoprire anche se è difficile spiegare cosa si è trovato. Allora si risponde "oggi mi va così" e lo si fa senza farne un problema ne per se ne per gli altri anche se per questi ultimi un pò di dubbio resta. Un caro abbraccio. R.S.

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  3. Immagini selvagge e naturali.Il fascino dell'esperienza,la ribellione tranquilla a non rispondere,la forza irresistibile della ricerca,anche se dolorosa,attraverso i ricordi,la speranza di trovare il senso e le cause. Bello. Un caro abbraccio. Paolo P.

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  4. Ciò che importa Avvocato è che il problema non sia nostro che quelli altrui sono E restano esclusivamente loro. Così fu quasi sempre per quella testarda ribelle ragazzina dal cuore di burro. Grazie come sempre, Mirka

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  5. È così Paolo. E anche se le cause si trovarono sfuggì sempre il senso di quegli intrecci entro cui ci si trovò anche senza una cosciente volontà dalla quale liberarsi

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