fiume

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fiume della vita

giovedì 18 luglio 2019

APPARTENENZA






 So di appartenere alla terra che m' accolse
 come un figlio desiderato e da sempre atteso.
Come il buon pane che faceva mamma
lasciato a lievitare nella madia del felice tempo di una volta
e la festa attorno a spargere il profumo
e beatitudini ovunque conservato su boccate di frescura.

Non tutto idilliaco è il trattenuto in gola a sinfonia infinita
perché la rosa fiorisca sempre a primavera cantando i suoi colori
ché proiettili di viltà conservo nel verde della lacrima
come bara fusa  insieme al l'edera a formato dignità.
E i naufragi come chiodi sopra il letto insieme al crocefisso
dove l'allodola arrestò il suo canto per passare al giro della mente.

Ma da quel pane insorsero le più belle storie diventate fiabe
con mimose viole e tuberose a guidato di cammino in corsa
 verso il punto più alto dove il sole non conobbe il suo tramonto.
E da li che si moltiplicò l'amore con voli d'aquila imperiale
e solitudini.  Solitudini a margine incalzata a recalcitrante asino
paralizzato da qualche solco profondo della terra.

Sarà per questo che si rivendica l' appartenenza
 a un territorio viscerale dove ribolle il mosto e ondeggia il grano
 anche se non purissimo al l' origine e adulterato
 da mano doppia di Arlecchino
mentre le distanze spruzzano sanguigna luce alle pareti e
dileguata si fa la scena, chiuso il palco scenico pronto l' Indefinito?

Mirka

  Bachiana Brasilera. 5   H. Villa Lobos






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