fiume

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fiume della vita

sabato 6 aprile 2013

DEL GIROVAGARE IN CERCA.


Tutto è sostanziale imperfezione ma anche il nostro reddito più prezioso perché induce a migliorarsi



Che cercava, la donna, per scattare fotografie, come presa da vertigine nascoste nelle pieghe delle sue vene?...  Doveva fermare l'attimo.  Doveva. In qualche modo, per qualche via, sui lampi d'un tuono che sentiva da lontano e che gli brillava dentro come un quadro di Kandiskij.  Forse persino nei recessi del l'inconscio, sempre pronto a riportare alla luce visioni antiche, archetipi, magie, lotte di fate e battaglie di dragoni.  Tutto era tavolozza per arrivare al pennello di scrittura, catturare un nuovo colore, vivere l'emozione.

Con la sua "vitalità da gatta" scattava, cercando, senza sapere cosa. Qualcosa, comunque, che legasse con fili arcani e invisibili la voce segreta che pareva guidarla in ogni momento importante.

Il giorno prima aveva litigato aspramente con un vecchio amico, su delle piccole cose irrilevanti, ma che, purtuttavia, l'aveva disturbata portandola a reagire in modo esagerato.   Con la "rapidità di tiro" con cui cambiava umore con estrema facilità, la bufera passò presto senza lasciare traccia.  Lei era tornata seria e gioiosa di vita, puerile, persino, come può esserlo una bambina quando le si presenta un nuovo motivo per catturare tutta la sua attenzione.   
 L'amicizia è spesso fondata sugli opposti, non sulle similitudini.  Diversissimi per la struttura spirituale, lei non si intrometteva mai nella sua psicologia e nella sua vita interiore, né cercava d'influenzarlo o correggerlo. Così in lui  si era rafforzata la fiducia e il senso di libertà. Sapeva  che poteva fare affidamento su di lei,che non ci sarebbe stato inganno o derisione alcuna e, questo bene era cresciuto nel tempo diventando profonda amicizia.  Poi quel litigio, stupido e senza senso li aveva improvvisamente allontanati, rendendoli estranei. Quasi estranei.   La notte agitata ne era il risultato.

La primavera, tutta in fioritura, gli uccelli canterini, un bicchiere in più sarebbe bastato a far girar la testa,sbrigliando la risata a lei,contagiando lui per tornare seri dopo. Così era stato nel passato,così sarebbe avvenuto nel presente.

Karina era una natura semplice,e le nature semplici sono spesso incoscienti e istintive. Nel fare il Bene come nel fare Male.    Il loro sesto senso è un'eco della preistoria,un ricordo di quell'alba primordiale quando gli uomini erano simili agli animali o come chi ha passato un'infanzia nella solitudine viva dei boschi, non ponemdosi  problemi di cervello,pippe mentali,usando un suo termine ricorrente.

Forse ciò che la donna cercava con la macchina fotografica era il lampo di luce che la portasse a un luogo e non luogo dove la bontà E', a quel qualcosa,appunto,che le ricordasse la tenerezza del primo  ricordo guizzante a tratti nel flusso del sangue all'improvviso    Non era sempre stato questo a dare curiosità, vivacità, spinta irrefrenabile, il motivo sostanziale per vivere il "suo" tempo?...   Karina lasciò la mano sospesa nell'aria e, scattando, ricordò.
 Ricordò la tenerezza vista e provata, di quando bambina, infastidita dalla lama di luce che usciva da sotto la porta che dava alla sua camera da letto impedendole di dormire, si era alzata e, con la camiciola che le ricopriva  anche i piedi con il rischio di farla cadere, si era diretta alla porta responsabile di quel fastidio,per vedere chi c'era dietro quella freccia di luce.     Socchiuse con tutta la cautela di cui le sue piccole mani erano capaci e agli occhi le si presentò una scena che non scordò mai..  La zia seduta a un tavolo di cucina,con la testa abbassata  ostinatamente su un giornale.  Le sue spalle avvolte dalle braccia di un uomo.   Doveva essere piccolo quell'uomo rispetto alla zia, perché era evidente lo sforzo di abbracciare le spalle.   Però quanto bene si percepiva in quelle spalle su cui con delicatezza infinita ci erano appoggiate delle braccia che solo la loro brevità di struttura impediva loro di avvolgerla completamente e tutta intera. 

Mentre scattava un'altra fotografia il ricordo le andò a un altro tipo di abbraccio. 

Con "precisione", rivide l'abbraccio di due corpi strettamente avvinghiati.  Cos'era quel l'abbraccio se non la sensazione di eternità che penetra nel ritmo concorde dei sensi segreti e, avvicina a Dio, proprio nel punto più intenso dove i corpi diventano uno, generando quel senso mistico di autoaffermazione e di annullamento di se?... Come se tutta la frenesia del corpo e della sensualità si risolvesse nel contatto immediato con l'ultima verità.    L'universo si riversava in loro, loro si dissolvevano nell'universo, la fusione dei corpi ricreava l'unità spezzata.    Grande mistero in quel l'esplosione di alchimie contrapposte e perfette!    Lui come padre che guida e protegge l'amata, lei nell'energia tenera e scontrosa d'una mamma gatta per lui.     Un uomo e una donna fusi nell'atto più alto della creazione d'amore,che avrebbe generato altro amore, altra vita, altra energia.    Due forze che si attraevano,identità emotive diverse, affinità inconsce e sensuali che, in quei "nutrimenti terrestri" trovano la strada verso "piani superiori", sentono Dio, perché il sesso è un peccato solo quando il corpo non ne è più degno. Non è questo il senso del divino che anche inconsciamente si cerca?...O forse, più realisticamente è il sogno che si tiene stretto per non smarrirsi lungo la strada?...

"O ricordo del cuore più forte della triste memoria della ragione" avrebbe detto il poeta.

Una sferzata d'aria tolse bruscamente a Karina la visione di quei due corpi incollati.    L'aria pareva fatta di onde. Un movimento vorticoso avvolse un uccello, lo risucchiò, poi l'uccello riemerse trionfante e volò via.
  
"No, non avrebbe scrutato oltre nel suo interno, perché avrebbe sciupato l'armonia che le lievitava attorno"  Si disse la donna.

Scattò invece un'altra fotografia. 

Una pozzanghera la riportò a Kandinskij. Dentro quel rigagnolo d'acqua si erano formati i disegni più perfetti.  Autonomi ma perfetti nel loro insieme. E tutti dicevano di una verità. Verità enunciata dalla pioggia di poco prima. E i suoi segni, apparentemente immobili, formavano linee, punti colorati che presto avrebbero preso altre forme, mostrando comunque la loro sostanza nella luce carpita dagli occhi della donna e prontamente catturata della macchina fotografica, rendendo ogni cosa alla sua verità sostanziale, trasformata rapidamente dall'occhio che le ha afferrate lasciando integra la loro essenza originaria.

Karina si stupisce. Ride e si asciuga una lacrima. Lacrima alla quale se ne aggiungerà un'altra di fronte a un repentino mutamento d'atmosfera. Di scena.

Un albero bruciato. Attaccate ai rami, corone di rosari, fiori e biglietti. Testimonianza "precisa" del rovescio della vita, la sua brevità, l'improvviso artiglio "nero" che, senza nessun preavviso ghermisce e fa sparire materia ed energia.
La tragedia di quel rogo avvenuta il 9 marzo a Guastalla  poco meno di un mese fa nel piccolo mercato della cittadina.     L'assurdità della morte. Il dubbio circa la saggezza divina e del problema della giustificazione della sofferenza,dell'indifferenza divina e del caro prezzo dell'armonia universale.     
L'enigma del nostro vivere.  La donna messa di fronte a dubbi che poco prima le avevano dato il senso del divino, mirando il volo d'un uccello,una nuvola dalla forma particolare, una pozzanghera con dentro dei disegni perfetti e colorati, due corpi strettamente avvinghiati.

Niente si può possedere. Nè le persone, né gli animali, né gli oggetti, né le cose, né le case. Questo le fu chiaro istintivamente da sempre,con lucida saggezza che non rimanda a nessuna chimera nel l'oggi del l'adulto consapevole.

"Tutto è illogico e contraddittorio. Noi solo elementi (casuali) di un mosaico, combinato più o meno bene". così si tradusse la donna senza che l'ombra d'un sorriso potesse sfiorarla, mentre lentamente si dirigeva al parcheggio dove la sua piccola macchina rossa l'aspettava.     E se invece della logica ci i affidasse all'occhio interiore che coglie all'insaputa della retina?...Il ritorno alla sua natura originaria di cuore semplice con qualche sfaccettatura persino di ingenuità, riportò Karina a ridere suo malgrado.  Forse il girovagare in cerca di senso, d'un qualcosa che lo dia, d'una luce per continuare a tenerla accesa stava tutta lì. Semplice come l'animaletto dei boschi della sua prima infanzia.

Mirka


"Fuga in Re min "  ( BWV 565 J. S.Bach)


 Foto scattate col cellulare

26 commenti:

  1. La prima delle due foto è semplicemente stupenda. La seconda, di tetra suggestione: essendo, quell'albero nero, in tutta evidenza, combusto scheletro atto a testimoniare la tragedia del 9 marzo scorso a Guastalla. Dunque la poesia più creativa che si possa immaginare, quella della prima foto, e la testimonianza civile della seconda rendono estremamente significativo il tuo post. La protagonista della narrazione, Karina, si muove senza certezze che non siano quelle del sentimento della bellezza che gli umani posssono sperimentare su questa terra, per innalzarsi al di sopra delle miserie terrene assieme alla loro non consumata pietà. Un abbraccio

    Andrea

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    1. Grazie ANDREA. E' incredibile come una macchina fotografica riesca a cogliere quello che solo il tuo occhio interiore aveva visto e che la retina non poteva assolutamente immaginare che avrebbe trattenuto.
      Si,Karina cercava la bellezza che sta sempre dentro alle cose buone,nella tenerezza,quella,appunto che solo la bontà può dare e salvare dalla morte.Ti abbraccio anch'io ,Mirka

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  2. Non è facile da interpretare questo post figuriamoci commentarlo. Argomenti forti e importanti.Ma una cosa è certa Cercare con un'ostinazione come questa,si arriva sempre al centro di se stessi,qualsiasi strada si faccia.E alla fine si scopre che la tenerezza cercata era solo la parte più autentica e vera di sè.Complimenti per la stesura così articolata.Un abbraccio.Sergio

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    1. Tenerissimo SERGIO,forse è proprio come tu hai detto.Grazie di cuore,Mirka

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  3. Hai pienamente ragione col dare il nome a questo post " ossimori". Infatti la vita è contrasto,la gioia con all'angolo l'agguato del dolore,l'achimia misteriosa dell'amore che ha sempre qualcosa d'incestuoso e d'archetipi divini anche nel creare la vita.Infine l'amicizia.Non indagare troppo nella interiorità degli altri,preserva da molte sofferenze,non ultima quella che ci porta a rinnegare le motivazioni più profonde e personali per non dispiacere a chi ci ama..La saggezza istintiva di Karina lo sapeva naturalmente e senza mai perdersi nell'informe. Interessante davvero come hai affrontato queste tematiche,la foto stupefacente,Bach.Ho impiegato un pò per capire tutto l'insieme ma poi quando mi sono addentrata mi sono pure commossa.Mille baci di luce.Maria R.

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    1. Bello,MARIA."Karina sapeva per istinto senza mai perdersi nell'informe".Bacio,Mirka

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  4. Artista e pensatrice sempre in cammino! Ma quanto costa essere tutto questo? Baci.Grazia

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    1. Si,GRAZIA essere artisti o meglio avere l'anima intrisa d'arte e,pensare è condanna con il suo prezzo consapevole e salato.Bacio,Mirka

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  5. Lasciarsi invadere e trasformare da un'identità superiore è l'approdo poetico e creativo, un'energia radicata Ha un istinto alato Karina-Ebe e si proietta oltre i confini della pura ragione.E' l'energia istintuale che offre un varco e ci ricolma della musica della TUA.Bacio
    Mary

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    1. MARY carissima,anche i poeti sanno per istinto.Un'abbraccio immenso,Mirka

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  6. La complessità della natura.Degli animali,anche se seguono il loro istinto, nel dubbio che anche loro non si siano omologati.L'uomo,che riunisce in sè le tendenze più contradditorie. L'amore ne è una prova se si avvicina a delle immagini ideali.Le delusioni sono all'angolo.La "tenerezza" invece, è quel sentimento che resta.Non come fluidità,ma come sostanza che si autorigenera mentre si dona.Brava! Un forte abbraccio.Salvatore

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    1. Grazie come sempre SALVATORE.Auguriamoci che l'equilibrio e l'abbraccio "tenero" non manchino mai nella realtà dei contrasti, che il Fato sia benevolo e che il bene avuto e dato ci protegga come copertina lieve ma sufficiente per raccogliere "amorevolmente" ogni nostro aprirsi all'ignoto,senza spezzarne la preziosità del sostanziale nutrimento "buono" per darci ogni giorno la certezza di quella serenità a premio di quella ricerca originaria,spesso così aspramente contesa.Con gioia ricambio l'abbraccio,Mirka

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  7. Ma veramente interessante quel cercare inconsapevole di Karina scattando fotografie! L'amore fisico è un'esuberanza di forze fisiche come piacere salutare dei sensi liberati,ma aspirare la perfezione che porta al divino non può che condurre alla carezza che eleva sino a formarsi in bene,forte,profondo,consapevole,conciliativo con tutto,persino con una tragedia come quella del 9 marzo scorso a Guastalla,impossibile da capire razionalmente.K.V.

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    1. Si KLAUS,carezza conciliativa anche con i duri colpi in agguato,saldi solo nell'essere veri in ciò che si sente come portatore di vita non idealizzata da ascesi, ma da un sogno che si mescola sempre un poco alla terra e di lei si nutre trasferendole quel buono conquistato.Mirka

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  8. Dettagli psicologici come li si possono avere nei sogni.Il nostro Freud avrebbe persino aggiunto un suo commento "Non è necessario scavare sino alle radici per sapere che esistono". Grazie.Veramente bello,tenerissimo,umano.Enrico S.

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    1. Vedere se stessi con l'occhio del sognatore,ci si obbliga a vivere all'altezza dei propri ideali,Mirka che si racconta in Karina.e tu sei stata favorita dalla sorte.Credo tu lo sappia.Un abbraccio.G.M.

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    2. E il MaestroENRICO ci insegno la tranquillità del tempo.Grazie per avermelo ricordato.Mirka

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    3. GIANNI.Si. anche se il finale degli idealisti sarà sempre e unicamente un sogno da inseguire.Grazie,Mirka

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  9. Tutto è scoperta per chi sente la vita come te,amica,.e ricordare come fai tu è dipingere la filosofia.Un bacione.L.S.

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    1. "Dipingere la filosogia"! Basta questo per ringraziare col cuore.Un bacio a te,Mirka

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  10. L'artista comincia con un particolare che neppure lui sa.Solo più tardi saprà il motivo per cui ha cominciato e la meraviglia d'averlo trovato in tutto quell'insieme,diverso e così somigliante.nel caso specifico,il bello,la tenerezza nel bene,le misteriose leggi di Dio dentro a un'abbraccio stretto di due corpi.
    Conoscevo le persone morte in quel rogo.Di loro ne conservo la bontà,semplice e onesta.Tanti baci.Carlotta

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    1. "Le misteriose leggi di Dio" sulle quali spesso gli uomini sgnignazzano o ne sono del tutto indifferenti.
      Conoscerli stimarle forse anche un poco amarle e sapere che non ci son più! La Vita nella sua tragicità dietro le spalle.Bacio,Mirka

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  11. Nell'artista l'intuizione anticipa la realtà.A noi con l'emozione che porta al bene,nella tragedia che c' obbliga a ricordare che "siamo ben poco".Come sempre brava.Affettuosamente ti abbraccio.Av R.S.

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    1. Oh dovremmo marchiarcelo a ferita aperta quel "siamo ben poco" caro AVVOCATO per godere di ogni cosa bella che si vede, del buono che si fa molto tacendo.Abbraccio ricambiato con affetto,Mirka

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  12. I piani sottili, come la memoria necessaria alla percezione,sono legami importanti tra i diversi istanti. Vero anche la memoria ci dà schiavitù, cio nonostante è indispensabile per la conoscenza e,forse,per illuminare ciò che voutamente o no abbiamo alterato dalla costruzione dell'intelletto,ignorando d'averlo già "dentro di noi". Ecco per me cosa cercava Karina.F..

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  13. Karina cercava d'afferrare ogni bellezza che la trascendesse sentendola parte di un misterioso tutto.F che abbraccio insieme a un tutto armonico dopo ogni tragedia. Mirka

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