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fiume della vita

domenica 20 ottobre 2013

STALKING E ALCUNE VARIANTI SENZA VOLER TOGLIERE IL MESTIERE A NESSUNO.



scatto per divertirsi con ombre luci penombre di segni apparsi sul muro


Giorni fa mi trovavo fra amici e,a mezzo dei vari argomenti trattati, ne catturò la mia attenzione uno in particolare,anche perchè chi sollevò la questione la stava vivendo sulla propria pelle.   Ne è uscito una varietà di supposizioni-congetture e qualche analisi che ho approfondito poi nel silenzio della mia casa e legandolo ai miei pensieri,giacchè con lo stalking tutti abbiamo avuto a che fare,fosse solo per averne sentito la cronaca quasi ogni giorno dai giornali,dalla tv o per avuto a che fare anche se in forma non grave ma che ci ha procurato irritazione e fastidio o comunque con un senso preciso di violazione alla nostra libertà,alla nostra privacy.
Ci siamo domandati quali potessero essere le dinamiche che spingono l'uomo a delle forme così scorrette, cattive,turbative per il suo equilibrio sino a diventare veri e propri  sintomi patologici da risultare pericolosi per gli altri.        Se proviamo a chiederlo a uno di questi disturbatori,sicuramente si rifugerebbero in scuse deboli o talmente ridicole da far sorridere noi per avergli posto la domanda.   "Sono innamorata/o.  Mi diverte.  Voglio entrargli nel cervello.  Debbo fargli sentire che ci sono. Che io sono la più forte,il più forte".   Tutto poco attendibile,nella realtà e dentro a questa invadenza tirannica dove si nasconde il sintomo, violento,distruttivo,sadico,una paranoia in penombra,insomma.     Perchè chi si accaparra lo spazio altrui,lo viola recando gravi danni all'autonomia dell'altro procurandogli ansia e a volte persino panico.

 Ma com'è il profilo dello stalking? .   Sicuramente una personalità disturbata e con fantasie di onnipotenza celata sotto l'impassibilità ma con un retroterra così multiplo di varianti da permetterne la costante tensione sino a degenerare in drammatici conflitti dove l'aggressività regna a canale che va a parare dentro l'inconscio.      Un cul-de-sac  da cui si evince un'umano disperato si,ma da tenere d'occhio,perchè ogni cosa che fa è diretta ad infiacchire la vittima prescelta sino a distruggerla, con un'energia concentrata e mirata che non trova soddisfazione se non nell'esercizio d'applicarla con metodo e con scienza.

 Una patologia forse latente da sempre.   Diffusa più di quello che si può immaginare e,insospettata perchè nell'apparenza si ha a che fare con una persona normalissima.   Normale sino a quando non si creano le circostanze da permettergli la fuoriuscita di una patologia nascosta.  Tante sono le teste che si muovono attorno a noi,all'insaputa di noi,che aspettano l'occasione di recare danni verso qualcuno,anche sconosciuto, ma che gli ricorda un qualcosa di  rimosso.   In loro,nascosto,vive acquattata e pronta a balzare la bestia, quella che farà soffrire o comunque seminarà della pena attraverso svariate forme.      Elemento primario emergente dal suo carattere è la diffidenza e una certa palese malignità.      Volendo fare un passo indietro potremo scoprire che,probabilmente fu molto legato alla madre che incoraggiava questa diffidenza portandola all'esasperazione, con un padre autoritario e insieme debole ma con una venerazione alle classi sociali più elevate verso cui portava  sottomissione..  Una certa timidezza verso l'altro sesso, forse originata dalle fisse della madre, provocando nella persona in questione un senso d'impotenza, d'ineguatezza, con narcisismo portato all'estremo, qualche gelosia  profonda per un consanguineo (fratello/sorella) di cui ne intuiva tutte quelle qualità che a lui mancavano o che non avrebbe mai posseduto      In ogni caso  l'atmosfera  respirata nell'infanzia, non dovette mai conoscereil fresco dell'autenticità,nè di vera onestà,piuttosto ne respirò l'aridità,la pedanteria ,un pressochè-di morto che giocò non poco nella sua formazione bloccandola invece di aiutarla  a crescere,con l' incoraggiamento ad arricchirsi di suo e a fortificarsi nelle sue debolezze.     Costante che rimarrà per tutta la vita, in quegl' impulsi a danneggiare gli altri,umiliandoli in pubblico o con parole sprezzanti e tali da inficiare il valore dell'altro.    Caratteriarmente autoritarista, pignolo, metodologico,spietato e vigliacco ma con una facciata accattivante, gentile,coraggiosa, leale.  Predisposto ad imparare alla svelta ciò che poteva servire ai suoi obiettivi restando tuttavia sempre alla superficie.

Da sempre sono esistiti questi soggetti (la Storia,la guerra,la crudeltà ce lo dicono senza incertezza che faccia sorgere dubbio d'altro.   Oggi può essere presente sotto i nostri occhi,dietro l'angolo di casa,rubando un N. di Cel e farlo diventare un custode di prigione a vita.

Alla mente mi torna un pensiero di Basaglia estrapolato dall'Utopia della Realtà "L'enigma della soggettività-indagine che vede avvicinare l'uomo nel suo comportamento  di fronte al mondo,l'uomo che è libero di plasmare razionalmente se stesso e il mondo che lo circonda.    La soggettività umana è l'enigma  centrale di ogni scienza,lo studio dell'Io col proprio corpo,del corpo come proprio corpo col corpo d'altri perchè il corpo nella sua ambigua polarità di soggetto oggetto gioca un ruolo centrale nel determinare  delle modificazioni strutturali cui si assiste nella patologia mentale.   Esperienza più profonda ed insieme la più ambigua delle percezioni diventando così l'esperienza corporea la più fragile delle esperienze.


Rifletto e mi dico: Si, tutto è sottoposto al vaglio dell'inconscio fatto corpo d'mpulsi e di azioni che passano attraverso la fisicità e,che,se non diventano  coscienza saranno strumento d'infelicità permanente,di involuzioni,di paura invece che coraggio. Quel coraggio che permette alla vita di trionfare malgrado le infinite prove,incertezze, difficoltà d'essere soprattutto perchè dentro non si è liberi ma obbligati a un cammino appesantito da un'archivio segreto  che imbriglia portando a deviare dalla strada maestra.    Quella che avrebbe "scelto", il soggetto in questione, mettendo chiarezza nell'oscurità, lasciando libero il massimo sviluppo, sicuro e tranquillo ,percependo che la legge del mutamento costante vi avrebbe operato senza alcun sforzo Se.

Mirka




"Pietà Signore"  ( Aria di Chiesa -A.Stradella)



10 commenti:

  1. Chi è affetto da questo grave disturbo è il primo a sentirsi ingabbiato da quella voracità sadica e inesauribile. Dramma sicuramente sepolto nell'Inconscio. Uno scheletro che si aggira in cerca di vittime sprovvedute e del tutto ignare.Quanti casi,purtroppo e assolutamente insospettabili. Grazie Mirka per questo post. G.M.

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    1. Si G. Forse un'Inconscio mai sazio a cercare chi sprovvedutamente gli si offre.
      Abbraccione,Mirka

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  2. Hai approfondito una questione terribile e complessa,con scienza e compassione. L'aria di Stradella aiuta a meditare seriamente e con pietà. M.Berni

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    1. E allora MONICA cara, affidiamoci prima alla scienza e poi a Stradella perchè ci aiuti a non perdere la piètas. Mirka

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  3. Una descrizione attenta e precisa. Però che dramma per chi la vive! E che tragedia per chi è costretto a subire! Eppure delle prime avvisaglie comportamentali strane ci sono. Perchè non indagarne le cause,non ricorrere a degli esperti,e augurarsi che il soggetto disturbato e disturbatore comprenda la necessità di farsi aiutare con umiltà e fiducia. Lo so che è difficile perchè riconoscersi nei sintomi di una malattia ci vuole anche la volontà di guarire. Ma lo stalking lo vuole?... Bellissimoa la supplica musicale di Stradella. Un bacio a te. Mary R.

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    1. Già! Chiediamolo allo stalking MARIA a noi Stradella guardandoci alle spalle.
      Mirka

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  4. Un post che aggiunge comprensione dove c'è solo rabbia. Grazie. Tizzi

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    1. Forse TIZZI è anche una questione di natura.Una predisposizione che avversa qualsiasi mezzo che non sia la reciproca libertà fondata su una volontà che assomiglia alla superiorità dell'orgoglio. Che ne so. O forse elementari reazioni dovute a dei traumi infantili/adolescenziali. Ricordo la rabbia/furore che provavo quando tredicenne una persona di casa faceva il controllo alle mie tasche o apriva i miei diari. La mia naturale dolcezza si tramutava in graffi da piccola belva. Continua ad esserlo nel motto VIVI E LASCIA VIVERE.

      Mirka

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  5. M'auguro di non incappare mai in questo genere di persone malate e perverse. Un post terribile ma purtroppo anche attualissimo. M.Berni

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    1. Te lo auguro di cuore MONICA cara,come auguro a tutti che,per tempo s'intuisca la specie.

      Mirka

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