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fiume della vita

sabato 13 giugno 2015

IL SOGNO E L'AVE VERUM DI MOZART


Ti ho sognato, Madre. Avevi un buco nel lato sinistro del costato.  Inebetita continuavo a guardare senza riuscire a proferire parola e neppure a un qualcosa che assomiglasse a un singhiozzo    poi         Mi son detta "L'ho riempirò con la musica. "   Un fremito o forse un brivido mi rispose  e con istinto sicuro andai all'Ave Verum Corpus natum di Mozart.      Un battito   un pulsare svelto  e la Vita riprese in un fiore spuntato all'improvviso   e tutto fu amore    un racconto d'amore    portato dalle campane degli angeli e dall'amore di Dio,   nel miracolo di quella musica pura    nel desiderio di chi la concepì come vita che non si arresta mentre finisce   senza ostacoli esterni ma come bisogno di un Sogno Universale che comunichi la    serenità    dopo le lotte   il mistero del dolore    l'uomo col suo doppio e i suoi limiti    superato   trasceso  con la preghiera di un canto.   Un massimo puro di un paradigma ideale.       Avrà mai fine il Tempo?  Si. Ma solo in quelle monocellule di cui siamo composti.  Mozart trascese anche queste e guidò là      dove sempre pulserà la vita.   La vita immortale.  Minuscoli luminescenti frammenti di risorte energie.

Mirka



"Ave Verum Corpus"  ( K.618 -W A Mozart)






















8 commenti:

  1. Commuove tutto di questo post. Il sogno poi elabora senza intermediari che noi stessi, avvenimenti,fatti che ci angustiano,memorie solo sopite da un tempo che puntualmente le rimanda alla memoria perchè di loro si riscopra qualcosa. Esiste allora il tempo? Mah! Soggettivamente si. IL fisico ce lo dice e così la stanchezza dell'anima. Resta ,per chi ha fede e crede,la trascendenza,l'intuizione dei geni come Mozart e di molti altri artisti o pensatori. F.

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  2. Caro F. grazie. Tutto può essere utilizzato da ciò che ci ricordiamo del sogno anche senza consultare gli psicoanalisti. Basta lavorarci con ostinazione tranquilla. Cos' è il tempo? Lo sapremo nell'ultima pagina della nostra esistenza. Se avremo la fortuna d'essere abbracciati dalla serenità non vi porremo altre domande se non abbandonarci ad essa e chiudere gli occhi con la stessa serenità. Ma se sfortunatamente qualche tormento potesse ancora assillarci, sarà l'intenzione ad assolverci se avesse preso altra direzione da quella originata e una preghiera fatta nel segreto più segreto a mediare la terra con s. Pietro e, forse, potremo continuare nei "sogni" o coi "sogni" lasciando un messaggio giusto riparando un sospeso che nel "prima" ci recava tormento e di cui non abbiamo saputo. Le vie, oer il tempo, sono sempre misteriose e fuori dalla nostra logica umana. Mirka

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  3. Hai mai notato come il solo guardare uno spartito mozartiano faccia risuonare d'armonia la mente?

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  4. Si Enzo. Lo so anche se non sempre ho sotto gli occhi uno spartito di Mozart.

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  5. Musica più appropriata non potevi scegliere per riempire quel buco. Il tempo?...Ce lo sentiamo addosso. Baci baci.Tizzi

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  6. E hai ragione Tiziana. Il tempo ce lo sentiamo addosso.

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  7. Quando non si ha superato il trauma del distacco,si sente un "buco". La musica che ti ha guidata nella scelta è una mano invisibile e divina. Un aiuto sicuro a "rimettere in circolo" un vuoto cristallizzato. Con affetto ti lascio un abbraccio. Av R.S.

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  8. Quel "vuoto" ci sarà sempre caro R. ma io fingerò la visibile mano e, forse, chissà che il miracolo sia anche senza il Pio di Montalcino

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