Fu specchio d'essenza
quel grido bimbo cresciuto
tra i rovi e il sugo di lampone
monello di strada irriducibile ma
nelle sue maschere di Arlecchino e Pulcinella
non vi fu mai mercato di sè se non per finta.
Furiosa esplosione di botanica fu quel lampo
liberatorio solo per la benefica pioggia che
argentina saltò volò e ricamò
sbandò s'impennò srotolò impallidì
s' adagiò s'incollò schiumò
rinvigorì fruttò riposò
nel mentre sferrava la luce
nell'ultima goccia dall'impreciso colore
di nebbia sabbiosa di vita cristallo
e rise.
Rise senza senso apparente come
fa il bimbo prima
di zittire Là col dentino imbronciato
su un indeterminato punto dove
lui solo sa scontroso sfavilla e
irriverente canta cicala e fa marameo
Sfida ridente di voli di alture fragranza di frutti
consapevole morte del giorno oblio e
da qualche parte diversamente rinascita
Mirka
"Limelight" ( Charlie Chaplin)
Cara Mirka che dire se non che in questi versi c'è un bel ritmo,incalzante come l'atmosfera che incalza l'amore sino al suo compimento,la pioggia che si esaurisce nella sua ultima goccia,la vita che non si arresta anche quando "pare" spegnersi,la sessualità come la forza più potente per combattere tutte le paure anche quelle più nascoste? Genio Chaplin e inimitabile. Magnifico questo intreccio,stupendo e commovente il monito (Chaplin),l'ascolto. Un grande abbraccio da tutti noi. Con affetto. Sergio
RispondiEliminaCarissima,incredibile tu che hai saputo rendere fisica l'immaginazione in questo distillato di piacere rivelando la consapevolezza del valore anche nell'erotismo,nei suoi vari passaggi e quel posarsi misterioso paragonabile allo stesso mistero che l'ha provocato e guidato,che, se un poco ha inquietato, la resa è stata la quiete e forse anche un pensiero su cui meditare o comunque lavorare.Delicatissima poesia e abbastanza intrigante per lasciarci inquieti e felici. Favolosa la scelta del grande Chaplin. Baci. Mary
RispondiEliminaIl gioco complice che si traveste senza mai perdere se stesso. Bello. Perfetta la scelta di Chaplin. Chi più di lui...? F.
RispondiEliminaGrazie infinite Sergio. Si. Chaplin è inimitabile, io autenticamente me stessa sempre e in ogni variante. Un abbraccio, Mirka
RispondiEliminaDalle acque nacque Afrodite e il suo mito prosegue nel mistero che spinge a cercarci congiungersi. Lasciamo velata questa parte che fa trionfare la Vita. Grazie Mary per aver dato a questi miei versi qualcosa in più. Bacio, Mirka
RispondiEliminaF. Non sempre è così ma in questo caso si
RispondiEliminaQuel grido riporta sempre a un "prima di nascere" o più chiaramente a un ritorno primitivo come solo i bambini possono. Mascherandosi e poi seriamente deponendo la maschera a terra. Il grande Chaplin ce l'insegnò e nel suo realismo amaro restò teneramente un bimbo che si divertì non sottraendosi proprio a nulla. Poesia molto "fine" Mirka. Complimenti. L. B.
RispondiEliminaMi chiedo però L. come mai ci si ricordi solo di qualche grido e non di tutti e di "quel" qualcuno l'intensità venuta così dal fondo e toccando altezze che ancora risuona
RispondiEliminaVersi intensi di realismo. Forse è l'unico modo per avvicinarsi all'infinito passando dal tumulto e dal tumulto alla quiete. Affettuosamente. R.S.
RispondiEliminaIl grido è sempre la conclusione di un rito che trasforma anche non avendone coscienza oppure lasciando un'eco e la coscienza di quell'eco su cui lavorare e che il tempo ci restituirà come risonanza. Versi intriganti ma potenti per la loro verità. Grazia
RispondiEliminaO al fuoco di una primogenitura dalla quale evolversi sbriciolando ogni egoismo. Con affetto, Mirka
RispondiEliminaQuel tempo Grazia chiuso in una cellula di noi che d'improvviso sarà campanello
RispondiEliminaPoesia dal profondo significato che rivela nel grido la scoperta di un'incontro con lo straordinario. L'umano con la sua origine sicuramente divina in tutta la sua sconvolgente bellezza che riporta all'innocenza del bimbo.Ma che bei spezzati di film che hai messo cara Mirka! Un bacio e un abbraccio come a quei nostri tempi felicissimi.Ssi
RispondiEliminaNel grido è racchiusa l'esperienza che,se sconvolge porta in se la gioia di ogni nascita. Piacevole tormento durante,esultante nella liberazione. Rinascita per ridarci più coscienza d'essere diventati più adulti. In questi versi almeno che da altre parti non è così. Andrea camice verde
RispondiEliminaProprio così dolcissima Susi, il mistero di quell'archetipo che tutto sconvolge mentre ricrea il fanciullo. Si ho scelto l'essenza del genio di Chaplin. Buona serata e bacetti ai tuoi piccoli. Mirka
RispondiEliminaAdulto che ben ne conosce il prezzo ma anche il dono. Ed è da adulti che si continuerà il Viaggio, grati e sereni anche quando quel grido resterà solo nel l'improvviso di un sussulto. Ciao dottore stammi bene e resta come sei. Bacio, Mirka
RispondiEliminaPrecisa e profonda come sempre. Secondo il mio punto di vista quel grido di cui tu parli non è che la condizione di un patto non scritto che dà la salvezza o la morte. La felicità del ricordo o la sofferenza nella resistenza a oltranza. Giusto è avere messo il grande intramontabile Chaplin. Un saluto e come dici tu sempre evviva. Paolo
RispondiEliminaSi. Anche questo Paolo. Resta comunque in sospeso l'eco di un grido che è restato in memoria cancellando gli altri. Sarà stato quel formarsi del duono dal fondo della tastiera e oltrepassando la stessa per finire là dove nasce l'archetipo da cui tutto nasce? Non so ma sono una musicista/filosofa che non smetterà l'inseguimento. Ciao, Mirka
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