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fiume della vita

lunedì 8 agosto 2016

VESTITA DI ME




 Il primo lampione si è acceso    la domenica è finita.    Vestita della mia piccola storia quotidiana     vestita di me   canto   provo a cantare di   trionfi di glorie e di sconfitte, di compromessi a denti stretti, di resistenza fin che ho potuto e di qualche sfida dal finale ignoto.     Vivere non risparmia nulla.    Lenzuola stropicciate    un libro fermo su una pagina ingiallita ai bordi di un libro fuori limite massimo     un cristallo opacizzato da una viola del Pensiero    l'emozione di chi si specchia per la prima volta con le  susine agli occhi avvolte dal l'anno dato nel velo del mistero.   Ma a Te brindo testarda illusoria giovinezza!!!     Nel silenzio attorno a quel l'unica finestra ancora spalancata su quella luna che brilla di eterno ancora da scoprire.


   Mirka


"Casta Diva"       (Norma  -Bellini)
 

4 commenti:

  1. Credo che sia assolutamente indispensabile sentirsi addosso la propria storia come se fosse un vestito. E' una identità che,se disarma il lettore da ogni intenzione di malizia,per contro rinvigorisce la memoria di chi scrive regalandole una rinnovata energia non che l'innocenza originale che non sfugge al lettore. Anzi l'ho affascina. Unica davvero la nostra Maria Callas. Inimitabile e senza confronti,almeno in quel tempo. Elsa

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  2. La metafora della vita che trasforma lasciando a certuni (fortunati o anche no che la sensibilità è anche soffrire..)l'essenza viva della poesia matura. Un caro saluto.F.

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  3. Si Elsa. Fosse pure una storia con brandelli di luci e qualche taglio indecifrabile. Ciao e un Evviva all'identità sempre a rischio evaporazione. Mirka

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  4. Grazie infinite F. anche se alla fine più che poesia è solo la pietà quella che resta. Pietà per noi, pietà per tutti. Un compassionevole tenerissimo abbraccio. Mirka

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