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fiume della vita

mercoledì 15 febbraio 2017

BAN BANG




Karina non gli toglieva gli occhi da dosso. Poi diretta come il bisturi di un chirurgo avvezzo a non sbagliare gli domandò: " A chi pensavi con quelle risposte perfette?"  "A un Ideale gli rispose Enrico.  " Un ideale a misura d'uomo e col beneplacito cosmico" . Il silenzio riempì l'aria di un assolo vibrante da tante minuscole frequenze mentre la stanza buia prendeva fuoco dal sole.   Quello che non abbaglia ma illuminando guida.  Karina spalancò gli occhi come lune crescenti e biascicò: "Ma come? Non ricordi che si faceva la guerra anche di giorno?"  Il volto dell'uomo fu attraversato da un sorriso enigmatico.  L'aria si vuotò dal silenzio riempiendosi di uno strano profumo solido come cera d'api. Una fragranza che penetrava la psiche in tanti piccoli solchi informi come spinti da una forza fisica che reagisce all'altra dandogli il sembiante di una creatura vivente in perpetuo mutamento ma indivisibile dalla sua essenza originaria. E l'odore che si sentiva nell'aria sapeva di vulva lasciata sulle dita. O di vagina quando abortisce senza il ricordo fluido e scivoloso del piacere che l'aveva generato. Poi ... il bang bang dell'odore acre di uno sparo lasciato ai tanti palloncini scoppiati e finiti nella crepa della terra dove germogliano e si rafforzano le radici di un grande albero con foglie e frutti.  

 Mirka  (estrapolato dai Racconti Il Destino nel nome)


"Bang bang"


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