Era di maggio o
giù di li
bruciava la gola
bagnata la stella e
tutto era li.
Respirava l'anima al
ritmo del corpo
peso d'azione che
al l'eterno conduce e
alla innocenza regala la voluttà del volo.
Da inconsistenza irrigidita
presi a invocare il Dio
mentre inanimata godeva
libera da ogni peccato.
Spariti i Fantasmi dalla scena
perduta e vittoriosa come
ogni vivo dormiente. Ma un lampo
di dolore si infilò come
ospite inaspettato su la soglia
oh si come fu vero
quel dolore che pure non sfregiò
l' intero
imperfetto che non muta di sostanza pur
dividendo l'interno in due metà.
Ma fu lì che il freddo prese
forma
determinando per sempre
la rotta del volo Destinale
su univoche impronte di brina e verde.
Mirka
"Aspri mera ke ya mas"
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