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fiume della vita

martedì 20 maggio 2014

IL TRASLOCO-IL DIGIUNO-IL VOTO EUROPEO


Lo Stato è una cosa in cui la gente deve vivere e non semplicemente qualcosa da leggere nei libri o da contemplare come si contemplano il panorama dalla cima di una montagna. (Bertrand Russell)













Da poco più di un mese ho fatto un trasloco.  Mi sono spostata da una città del nord a quella che ancora si dice l' ombelico del mondo. Roma.  Un trasloco faticoso e svuotante come tutte le cose fatte su "spinte" obbligate. Quasi obbligate, perché poi, "scegliere"  spetta sempre all'individuo. Quasi sempre.  Se poi il carico si trova tutto sulle proprie spalle...beh ciò che si trasportava non erano certo semini di zucca.   Ho trascurato di leggere libri, anche quello che tengo sempre in borsetta come talismano (delle poesie), un bel po di giornali, molta TV.  Ciononostante  non ho mai smesso di parlare con la gente. La gente semplice, quella della strada, per intenderci. Quella che mi trovo al gomito quando vado in metropolitana o semplicemente al bar quando ci si appresta a gustare il secondo caffè della giornata. E le domande "testate" con timidezza, prima, diventano presto "battute" e alla fine dei veri e propri scambi.   Il malcontento ti si appiccica alla pelle come un sudore malaticcio che si fronteggia solo col "digiuno" della risposta e la consapevolezza espressa da lucidi occhi. Saluti l'interlocutore gentilmente e, mentre riprendo la "tua" strada ti senti addosso, anche tutti gli istinti violenti (repressi-imbrigliati), le abitudini a delegare (rabbiose), qualche fanatismo "morale" tutti insinuanti nella superficie ampia della pelle e che dà i brividi alla "ragione".  Perché, diciamolo chiaro e senza i convenevoli da salotto, dove non c'è posto per la dialettica o meglio ancora per un confronto civile, immediata spicca la stupidità fatta tiranna dietro la facciata bonaria del laisser aller, tanto nulla cambia, così va il mondo, sono loro che comandano e dettano leggi fatte su misura, rassegnati a una perenne umiliazione che limita ogni 'visuale' senza trovare  il coraggio di fare, capovolgere e di camminare insieme, uniti e diversi ma senza farsi lo sgambetto.  Troppi gli urli.  Forse qualcuno fatto a proposito e anche centrato (Grillo ad esempio lo fa per mestiere  e sicuramente fa a meno del bazooka ). Troppe le promesse sventolate. (Anche Renzi ha imparato bene il mestiere e da lupetto di parrocchia eccolo capo quasi indiscusso). Troppi i pregiudizi ereditati  e paurosamente non avversati perché dati scontati. (l'omologazione non è forse anche colpa nostra?)
 Una palma piegata mi schiaffeggia il volto mentre il profumo di gelsomino mi riporta improvvisamente a quello lasciato nel piccolo giardino della casa a nord dello stivale. Una visione erbosa di giovani ramoscelli percuote la mia colonna vertebrale. Mi distraggono e non è male.





 Siamo prossimi alle votazioni europee. È difficile avere un'opinione politica, chiara e netta che possa dare e orientare un indirizzo politico. Credo comunque che, e al di là di tutto, l'unico modo per rendere l'orientamento politico più cosciente, sia quello di portare alla luce ciò che si cela dietro le opinioni di ciascuno e scoprire, se si può, un modo per mettere a confronto la possibilità (ideale almeno) che ci offre qualcuno ( serio), che assicuri il lavoro, elimini senza indugi la fame e gli armamenti, liberi dalla schiavitù economica, che metta al centro l'uomo, la sua dignità con tutti i suoi bisogni "reali" e che sappia guardare non solo al presente, ma soprattutto alle generazioni che presto, molto presto, non esiteranno a soppiantarci tutti, sbeffeggiandoCi per l'incapacità di far fiorire la terra di tutti i suoi prodotti buoni impedendo coi loro egoismi l' evoluzione delle intelligenze, cauti quanto lo può essere il l'avido a ripristinare quei valori, ora calpestati, della nostra Costituzione, per ogni vano sogno di potenza, per ogni testa chinata dal peso della vergogna per avere solo subito anziché unire gli sforzi della ribellione giusta e misurata, forte e indistruttibile da crearne un sistema che abbia a capo uno Stato pulito da ogni macchia anche solo sospetta.

Auguri col cuore, dunque. In circolazione qualche persona con la mentalità oceanica e col cuore bianco di passione c'è  ((ultimamente ho seguito con interesse Alexis Tsipras, moderno, intelligente, e senza restrizioni che lo inglobano limitandone il valore individuale attinto a quei valori per i quali si batterono anche a costo della vita  i nostri padri costituenti,  accompagnati da un vecchio canto che dice di verità  sempre presenti si, ma con la forza della speranza che qualcosa, in meglio, cambierà e al di là d'ogni oscuramento della ragione.


 Mirka


  (The Byrds-Bob Dylan)























9 commenti:

  1. Leggendo questo scritto denso e articolato, vive tutte le perplessità, una cosa mi sento di dire: nonostante tutto, domenica si va a votare, ripudiando ancora una volta le sirene sempre più ammalianti dell'astensionismo.
    Andrea

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  2. Grazie Andrea. Anche se con qualche perplessità io non mi asterró al dovere di dare il via a una buona ondata di speranza. Voteró Grillo per solidarietà con mio figlio che tifa per la fiorentina e consolidandolo con una mia lucida valutazione sempre insofferente a tutte le forme stagnanti o la valanga delle parole buttate con le labbra lasciando fuori la luminosità degli occhi. Mirka

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  3. Io voterò sempre e tutto ciò che c'è da votare perché centinaia e centinaia di migliaia di morti in quel lontano D day hanno lasciato la loro vita ancora verde sulle spiagge della Normandia, perché centinaia di mie padri sono saliti a loro tempo in montagna a combattere il nazifascismo e mi hanno salvato dall'andare in giro oggi con una svastica in fronte e mi hanno salvato il diritto di votare. Voterò sempre anche se qualcuno mi dirà che il mio voto serve a poco. Andrò sempre a votare in memoria di questi eroi sperando anche che serva a qualcosa.

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  4. Quanto mi fa bene,a tutto,questa tua appassionata dichiarazione di consapevole dovere,Guido. Guizzo di memorie da DNA (ultima testimonianza l'indignazione di una quasi centenaria zia,allorchè le si chiese se se la sentiva d'andare a votare), una "e" che non esiterà a saltare 6oo km qualora non arrivasse in tempo la sua scheda elettorale dagli uffici dove attualmente risiede. Se poi anche questo le dovesse essere impedito,in terra,come in cielo,si vedrebbe scoppiettare,qua e là,n ribollente oggetto dal colore indefinito. Grazie per la tua valorosa testimonianza. Mirka

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  5. Bene, veramente bene, alcune cose mi trovano discosto ma l'idea di civiltà senza urla e insulti è anche la mia ( non sembra però molto diffusa stando ai media ufficiali).
    Andrò a votare contro questa Europa e per ora non ne vedo altre; andrò a votare anche se mio padre e mio nonno non andarono in montagna ma si videro sbarcare le truppe di occupazione angloamericane sulla costa vicino casa.Le differenze storiche contano, negarlo è da idioti.
    La storia e le storie non sono compartimenti stagni e gli armadi di tutti sono pieni di scheletri, con essi dobbiamo confrontarci: mi pare che questa sia la campagna elettorale più laida di sempre. E' un segno, da sinistra a destra. Nel mentre i Byrds e Dylan mi terranno compagnia come quando avevo sedici anni ( le tue scelte musicali sono strabilianti)

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  6. Si Enzo,concordo con te,su la "campagna elettorale più laida"a cui impotenti assistiamo. Da destra come da sinistra,ahimè per chi ha un patrimonio storico come unico gioiello di famiglia. Grazie per il tuo esserci sempre e quando veramente serve. Credo che ci unisca un valore comunitario. La libertà. Quella che non conosce l'urlo se non per lo sdegno che mira a snaturarci di quella identità privandola di pensiero e di fresca intelligenza. Quella che non conosce confini nè mai li ha messi. Continuiamo a batterci. E anche per questo non potremmo fare che così. È scritto dentro di noi e,citando Kant in quel cielo stellato che si sà vedere nelle notti più buie. Mirka

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  7. Mia cara Mirca, come sempre analizzi, valuti, esterni i tuoi sentimenti con grande profondità. Dai sempre spunti di riflessione e fai lavorare le cellule cerebrali...difficile trovarti banale.
    Unica cosa che mi lascia perplessa è la tua dichiarazione di voto a Grillo ....così lontano dal tuo stile e permettimi dal tuo pensiero. Questa bocca sempre spalancata , questa voce perennemente incazzata (suo punto di forza) che non permette a chi ascolta di riflettere e valutare o entrare nel merito di quello che dice perchè è una valanga che travolge..e voti per solidarietà con tuo figlio? Scusami non lo capisco. Ti abbraccio forte Grazia

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  8. Verissimo Grazia,gli urli di Grillo sono lontani dal mio stile come dal mio sentire come ci si dovrebbe rapportarsi e cercare di convincere l'avversario portandolo dalla propria parte. Eppure nell'agitazione" di Grillo vi percepisco la passione senza scopi utilitaristici. Una forma di rivoluzione,la sua "contro" questo sistema ipocrita bacato e truffaldino. È vero pure che abbaia anche a causa del suo carattere rissoso,ma si batte non come un reietto ma come forza naturale oppositiva alla fuliggine che nasconde spigoli di negazione a un reale rinnovamento a favore del lavoro,dei lavoratori,di chi sta alla fame e non sa come arrivare alla fine del mese,distrugge l'ambiente per costruire palazzi dati in mano alle varie cosche mafiose,imbonisce con promesse d'unione e di concretezze solo per meglio lavorare per se,contro chi attende una svolta vera che ripaghi dagli sforzi enormi per resistere e per assicurare un futuro ai propri figli in odore di buono. Un caro carissimo abbraccio,Mirka

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  9. GRAZIA,mi sono dimenticata d'aggiungere che le perplessità restano come espresse nel post. Sto seguendo ALEX TSIPRAS e ti dirò,mi piace. Ciao e,certamente a presto con aggiornamenti freschi della tua attività,delle tue regie. Mirka

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